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GRILLETTO PARLANTE - SI DIMETTE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI FOGGIA, LEONARDO IACCARINO, CHE A CAPODANNO SI E' MESSO A SPARARE CON UNA PISTOLA A SALVE DAL BALCONE: "SONO CONSAPEVOLE CHE IN UNA CITTÀ OSTAGGIO DELLA MAFIA, IN CUI LE PISTOLE SPARANO PER UCCIDERE, È DOVEROSO EVITARNE QUALSIASI UTILIZZO, PER IL FORTE DISVALORE SIMBOLICO CHE ESSE RAPPRESENTANO" - RESTERA' CONSIGLIERE COMUNALE - VIDEO
Il video in cui viene ripreso mentre spara a salve alcuni colpi di pistola dal balcone di casa per festeggiare Capodanno, sono costati le dimissioni al presidente del Consiglio comunale di Foggia, Leonardo Iaccarino, di Forza Italia. Il politico foggiano, che fa il vigile del fuoco, era già finito nel mirino per le immagini sui social del figlio sedicenne che, sempre la notte di San Silvestro, ha festeggiato sparando pure lui dal balcone quattro colpi di pistola a salve. Nel nuovo video Iaccarino è ripreso da solo.
«Non è una barzelletta», dice sparando quattro colpi. Quando la pistola giocattolo con tappo rosso si inceppa, si sente la voce di un ragazzino che lo incita: «Spara, spara ancora. C' è un altro colpo». Poi parte una quinta pistolettata. Le dimissioni del politico sono state chieste dall' europarlamentare Mario Furore e dalla consigliera regionale Rosa Barone, entrambi M5s e sono state sollecitate da tutti i consiglieri di opposizione alla maggioranza di centrodestra, stigmatizzando quelli di Iaccarino come «comportamenti che emulano modelli sociali e culturali negativi».
Alla fine il politico è stato costretto a fare un passo indietro, con una lettera al sindaco Franco Landella «La politica - ha detto il primo cittadino - impone atteggiamenti responsabili ed educativi». Iaccarino, che comunque resta consigliere comunale, nella lettera gli scrive: «È superfluo evidenziare che sono del tutto consapevole che in una città ostaggio della mafia, in cui le pistole sparano per uccidere, è doveroso evitarne qualsiasi utilizzo, per il forte disvalore simbolico che esse rappresentano. Devo anteporre l'interesse dell' Istituzione che rappresento e della intera Città, che per mia responsabilità si trova negativamente al centro della cronaca, e pertanto compiere un gesto per me doloroso ma inevitabile. Rassegno, pertanto, le mie dimissioni dalla presidenza dell' assise comunale».
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