DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE…
1 - COME SI DICE ASSEMBRAMENTO A NEW YORK?
Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
NEW YORK - ASSEMBRAMENTI IN STRADA DI PERSONE SENZA MASCHERINA
Sabato sera a New York. Primo assaggio d' estate e il lockdown traballa. Altro che Navigli: bar, ristoranti e locali pubblici sono sempre chiusi, ma si può fare il take out . Anche di cocktail e birre: così le finestre su strada dei pub si trasformano in banconi e il marciapiede della Seconda Avenue diventa bar. Addio mascherine, poco funzionali quando bevi e chiacchieri. Ma c' è anche chi approfitta del traffico automobilistico ancora scarso per scambiare due tiri a pallone. Le auto servono soprattutto per spostarsi verso le spiagge di Brooklyn e Coney Island. Sarebbero ancora chiuse fino al 25 (Memorial Day), ma la gente anticipa.
2 - PONTE MILVIO, CAMPO DE' FIORI, TESTACCIO: ALLARME MOVIDA
Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera - Edizione Roma”
La prima retata dall' inizio dell' emergenza coronavirus. Perché gli assembramenti fanno sempre paura, e anzi - con il mancato uso delle mascherine nelle situazioni previste - sono il nemico da abbattere a tutti i costi. E così nella notte fra sabato e domenica in circa 5mila sono stati identificati dalla polizia municipale nelle zone della movida per verificare il rispetto delle distanze di sicurezza all' esterno degli esercizi commerciali autorizzati alla vendita da asporto.
Fra questi anche bar dove in tanti si sono dati appuntamento all' ora dell' aperitivo: decine di loro sono stati multati per non aver rispettato il divieto di assembramento e insieme con qualche titolare di pub che non ha fatto nulla per allontanare le persone che stazionavano in gruppo davanti alle porte.
È successo soprattutto a Campo de' Fiori e a Testaccio, ma le identificazioni - sono state 13 mila in tutto, alle quali bisogna però aggiungerne altre 5mila nella mattinata e nel primo pomeriggio di ieri, con affollamenti anche sul lungomare di Ostia - sono state effettuate anche a Ponte Milvio e San Lorenzo. Nel primo caso non sono scattate contravvenzioni, ma gli agenti della Municipale si sono limitati a esortare famigliole con bimbi in passeggino a non avvicinarsi troppo fra loro.
Fra le persone multate, e anche con una sanzione piuttosto salata rispetto a quelle da 200 a 500m euro (è stata infatti di mille euro a testa), ci sono poi due turisti tedeschi che si aggiravano in auto per le vie del centro. La loro destinazione era Fontana di Trevi, ma quando gli agenti li hanno fermati per un controllo, hanno scoperto che non avevano mai fatto la quarantena di 14 giorni prevista per chi arriva a Roma.
Così la coppia ha dovuto interrompere la vacanza perché nei suoi confronti è scattata la sorveglianza sanitaria. Continuano intanto i controlli nei parchi pubblici: anche ieri pattuglie dei vigili urbani nelle aree verdi più importanti con passaggi in auto e annunci con gli altoparlanti con i quali i frequentatori sono stati informati che giardini e sentieri sarebbero stati sorvolati dai droni per individuare situazioni di assembramento. A Villa Ada però runner e sportivi in genere hanno utilizzato gli attrezzi ginnici nonostante fossero transennati perché inutilizzabili in questo periodo (in alcuni casi i nastri della Municipale sono stati strappati) e lunghe code alla fontanella vicino al Laghetto: tutti hanno bevuto dallo stesso nasone. Alla faccia del contagio.
3 - MOVIDA SORVEGLIATA SPECIALE MA TANTI RISTORANTI NON APRONO
Chiara Campo per “il Giornale - Edizione Milano”
Dopo le immagini della folla con lo spritz sui Navigli una settimana fa che tanto fecero inalberare il sindaco Beppe Sala, oggi la movida sarà «sorvegliata speciale». I milanesi dopo due mesi di lockdown vorranno approfittare del primo giorno con bar e ristoranti aperti, ma l' accesso sarà contingentato: solo posti a sedere, niente buffet e vietati anche i drink al bancone a meno che non sia garantita la distanza di un metro tra i clienti. Il rischio ressa davanti ai locali è altissimo.
Ieri mattina si è tenuto in prefettura un Comitato per l' ordine e la sicurezza per coordinare i controlli nella fase 2 «avanzata», quasi un ritorno alla normalità. Polizia, carabinieri e vigili saranno concentrati soprattutto su vie dei locali e luoghi di potenziale assembramento (dai Navigli all' Arco della Pace) e sull' uso delle mascherine che in Lombardia restano obbligatorie anche all' aperto. Sorvegliate stazioni e metrò visto che da oggi è atteso un aumento dei passeggeri sui trasporti pubblici. I vigili dovranno verificare che i positivi al Covid rispettino la quarantena.
E torneranno a livelli normali anche i controlli di prevenzione dei reati «tradizionali», dai furti in casa agli scippi, perchè purtroppo si teme che il calo nei mesi di lockdown sia destinato da questa settimana a finire. Da oggi quindi possono riaprire pubblici esercizi, negozi, agenzie di viaggi, parrucchieri, centri estetici, musei, via libera anche alle funzioni religiose con i fedeli. Il governatore Attilio Fontana ha ricevuto solo a metà pomeriggio il Dpcm e dopo l'ennesima frizione col governo e riunione tra governatori, verso sera ha potuto firmare l'ordinanza con le misure più restrittive nella regione.
In particolare, in Lombardia ci sarà l'obbligo della misurazione della febbre per i clienti dei ristoranti e palestre e piscine non riapriranno (almeno) fino al 31 maggio (il decreto fissa il via libera dal 25). Resta obbligatorio la misurazione della febbre ai dipendenti nelle aziende. «Manteniamo alta la guardia. Alla fine di questa settimana - spiega Fontana - valuteremo con i nostri tecnici i risultati raggiunti insieme. É indispensabile mantenere i comportamenti virtuosi che ci hanno consentito di far tornare nella media nazionale gli indici di diffusione del contagio, pur avendo dovuto affrontare uno tsunami».
Tante attività possono quindi riaprire, ma non è detto che lo facciano. Partendo dai musei, dato che il via libera è arrivato solo due giorni fa il Comune ha rinviato di una settimana l'apertura delle sedi civiche, dal Mudec al Castello Sforzesco. Questa servirà a testare a porte chiuse i protocolli di sanificazione e sicurezza. Idem Cenacolo (chiuso fino al 2 giugno) e Pinacoteca di Brera. Giorni fa Confcommercio ha stimato che il 30% dei negozi e ristoranti per ora resteranno chiusi.
Aprirà oggi la Rinascente («un gruppo di lavoro coordinato dal Politecnico di Torino ha redatto un protocollo anti Covid e siamo pronti»), Armani solo i punti vendita e tra qualche giorno ristoranti e il Silos. Sul murales storico della maison in via Broletto la nuova immagine è quella della dottoressa che tiene tra le braccia l'Italia diventata simbolo della lotta al virus. Chiusi i ristoranti storici della Galleria, dal Savini a Biffi, il Salotto, Galleria, la Locanda del Gatto Rosso. E all'Isola il ristorante «Al Tronco» di Alfredo Zini che ha promosso le proteste contro il governo in queste settimane terrà giù la cler («saremo in tanti» dice). Stessa scelta dei gestori di «Rob de Matt», il bistrot che occupa soggetti svantaggiati in zona Dergano.
Sui social spiegano che c'è stata troppa confusione su misure, date e aiuti, quindi per ora «non riapriremo, non siamo mica matti». Diversi stellati aspettano, Giacomo Milano invece apre i suoi locali il 21, «Carlo e Camilla in segheria» di Cracco forse nel weekend. E protestano oggi alle 10 in piazza Scala gli ambulanti fermi da oltre due mesi. Il Comune ha deciso di proseguire con il test partito una settimana fa, quindi lavorano 26 mercati rionali su 94 e solo con i banchi alimentari.
4 - BERGAMO, FOLLA NEI VICOLI ALLA "CORSAROLA". IL SINDACO GORI: «CENTINAIA DI MORTI NON SONO BASTATI?»
Simone Pierini per www.leggo.it
BERGAMO - FOLLA ALLA CORSAROLA
«I nostri morti non sono bastati», è il grido di rabbia dei social dopo le immagini di Bergamo apparse oggi. Dopo i Navigli dei giorni scorsi, Roma oggi con le foto di Villa Borghese, tocca alla Corsarola - il nome con cui i bergamaschi familiarmente chiamano via Bartolomeo Colleoni, che rappresenta il luogo di passeggio preferito per chi va in Città Alta - finire nella bufera sui social per colpa delle immagini scattate questo pomeriggio, che mostrano tanta gente a spasso in questa domenica di vigilia delle aperture dei negozi. Scatti che contrastano pesantemente con le foto tragicamente simbolo di una città colpita al cuore dal virus: quella dei camion che trasportavano le bare dei defunti.
Non sembra essere bastato l'appello del sindaco Giorgio Gori che nei giorni scorsi si era raccomandato: «Niente leggerezze durante il weekend: la mascherina e le distanze sono obbligatorie. E non è consentito andare a spasso con gli amici. Lo dico soprattutto ai più giovani, che ho l’impressione la stiano prendendo un po’ alla leggera: ragazzi, il virus non guarda in faccia a nessuno, cercate di comportarvi da persone serie!».
Le immagini invece mostrano alcuni sono evidentemente senza mascherina, o abbassate, molti sembrano a distanza non esattamente di sicurezza, anche perché le vie di città alta, il nucleo storico di Bergamo, sono piuttosto strette. «Dopo tutto il nostro dolore, queste immagini della nostra città sono veramente una vergogna. Altro che criticare i navigli» commenta Laura, cui fa eco Giorgio «i nostri morti non sono bastati», mentre in tanti chiedono l'intervento dei vigili per i controlli e del sindaco Giorgio Gori per vigilare sulla situazione.
Proprio in serata il sindaco Gori è intervenuto con un messaggio sulla sua pagina Facebook: «Domani è un giorno importante. Dopo una lunga chiusura riaprono i negozi, i bar e ristoranti: in questo video vi spiego con quali obblighi e precauzioni. Le tre parole chiave restano distanze (almeno 1 metro), mascherina (obbligatoria) e igiene. Ci sono regole da rispettare per tutti, in primo luogo per gli operatori commerciali e i ristoratori, ma il nostro senso responsabilità - di noi cittadini - sarà fondamentale. E non basta invocare i controlli: se anche avessimo il triplo degli agenti di Polizia Locale non potremmo essere dappertutto a controllare tutti. E comunque non li abbiamo. Li faremo i controlli, ma sta innanzitutto a noi».
«E mentre stamattina - aggiunge Gori - dopo una passeggiata sui Colli, ero tornato a casa rinfrancato - non avevo incontrato una sola persona senza mascherina -, le immagini del pomeriggio, di Città Alta e di Largo Rezzara, mi hanno preoccupato e fatto arrabbiare. Non sono bastate centinaia morti nella nostra città? Vogliamo ritrovarci tra un mese di nuovo nei guai?! Ve lo chiedo di nuovo: per piacere, metteteci serietà, impegno e rigore».
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