RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Aveva diciannove anni Mostafa Abdelaziz Abouelela, il ragazzo egiziano trovato morto venerdì scorso a Bolzano sotto il cavalcavia ferroviario di via di Vittorio nella zona commerciale. Dopo un periodo in Francia era arrivato in Italia per trovare lavoro e aiutare la sua famiglia rimasta in Egitto. «È fuggito da qui per darci un futuro. La nostra famiglia è povera, voleva renderci la vita più facile, ma ha messo a repentaglio la sua», ha raccontato il fratello, Mohamed Ahmed. «Voleva aiutare la nostra sorella maggiore – ha aggiunto –, che ha espresso il desiderio di sposarsi con il suo compagno».
Mostafa si era presentato all'infopoint di Volontarius il giorno prima della tragedia ed era in lista d'attesa per un posto letto in dormitorio, ma prima di lui c'erano 170 persone. «Quella sera faceva freddissimo, credo fossero 9 gradi sotto zero», racconta Shabaan Alaa, che era con il diciannovenne la notte della tragedia. «Entrambi - prosegue - non abbiamo nessuno qui a Bolzano, quindi l'unica possibilità era dormire per strada. Nei giorni precedenti avevamo fatto richiesta per un posto dove poter dormire, ma ci hanno detto che al momento erano pieni»
Sui social sono centinaia i messaggi di cordoglio. Il fratello Mohamed Ahmed ha pubblicato una sua foto, dedicandogli un ultimo saluto: «Addio Mostafa, ancora non posso credere che non ti vedrò più». Mostafa, che avrebbe compiuto 20 anni tra meno di un mese, verrà ricordato nella manifestazione organizzata da “Bozen solidale” per domani, sabato 17 dicembre alle ore 10.30 in piazza università. Per l'associazione di volontari il giovane è morto per «omissione di accoglienza, ed è una morte annunciata». «Le liste d'attesa per l'emergenza freddo sono piene da mesi; al presidio di dieci giorni fa lo abbiamo ricordato e abbiamo chiesto celerità per evitare che qualcuno potesse morire di freddo. Ovviamente tutto inutile».
le proteste dopo la morte di mostafa abdelaziz abouelela
L'assessore comunale Juri Andriollo esprime «profondo dolore» e assicura il «massimo impegno di Bolzano per l'accoglienza. I numeri di immigrati in questi mesi sono eccezionali. Serve l'aiuto della Provincia e anche degli altri Comuni», ribadisce. Sinistra die Linke, annunciando un'interrogazione parlamentare, evidenza che non si tratta del primo caso di un migrante morto per freddo a Bolzano.
«Ogni persona - prosegue la nota - ha il diritto di avere una casa e un tetto sotto il quale rifugiarsi. La soluzione al problema non può essere limitata al susseguirsi di infiniti interventi temporanei ed emergenziali per contrastare una situazione che emergenza non è perché si ripresenta puntuale, con numeri sempre in aumento, ad ogni inverno».
Secondo Anpi Alto Adige, «le periferie urbane, sociali e umane dove, a fianco delle ricche luci dei Mercatini affollati e del turismo opulento, si ripetono queste tragedie annunciate sono lo specchio della nostra terra e la misura della sua civiltà, del suo stato di salute, dei suoi fallimenti, dei suoi egoismi. Questa morte non può e non deve lasciare indifferenti».
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