DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Estratto dell’articolo di Enrico Franceschini per www.repubblica.it
Come dopo la strage di atleti israeliani alle Olimpia di Monaco del 1972, quando il Mossad eliminò i mandanti del massacro in un’operazione durata anni attraverso il Medio Oriente e l’Europa, Israele ha promesso di dare una caccia senza quartiere ai responsabili dell’aggressione lanciata da Hamas il 7 ottobre scorso nel Sud dello Stato ebraico. I risultati si sono già visti.
Mohammed Deif, vice capo dell’ala militare del movimento jihadista palestinese, è stato ucciso il 13 luglio a Gaza in un raid aereo combinato con un’incursione di commando israeliani travestiti da palestinesi […].
Poi, il 31 luglio, un ordigno nascosto nell’alloggio a lui riservato nel quartier generale delle Guardie della Rivoluzione iraniana a Teheran, ha causato la morte di Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas.
Dei tre uomini al vertice dell’organizzazione palestinese, considerati in diversa misura i cervelli dell’attacco del 7 ottobre, a questo punto soltanto uno è ancora vivo: Yahya Sinwar, fino al 31 luglio capo militare di Hamas e, dopo l’uccisione di Haniyeh, eletto capo politico e numero uno assoluto dell’organizzazione, nascosto da qualche parte nei tunnel di Gaza, ben protetto dalle sue guardie del corpo e certamente anche da ostaggi israeliani usati come scudi umani. […]
Indiscrezioni pubblicate dal New York Times affermano che i servizi di sicurezza israeliani e americani collaborano attivamente per localizzare ed eliminare Sinwar […] anche perché sradicare la leadership di Hamas è uno degli obiettivi principali indicati dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu nel condurre la guerra di Gaza e l’amministrazione Biden, così come i capi dei servizi segreti israeliani, credono che, se anche Sinwar morisse, Netanyahu potrebbe sostenere di avere realizzato il suo obiettivo ed essere più disponibile a negoziare un cessate il fuoco […]
Yahya Sinwar in fuga nei tunnel di hamas
Agenti israeliani e americani, scrive il quotidiano newyorchese, hanno creato una unità speciale all’interno del quartier generale dello Shin Bet, il servizio segreto domestico ovvero di antiterrorismo di Israele, allo scopo specifico di trovare Sinwar. Lo spionaggio elettronico Usa si è assunto il compito di intercettare, con i suoi vasti mezzi, le comunicazioni del capo di Hamas, usando anche radar speciali in grado di penetrare bunker sotterranei e tunnel.
Ma Sinwar, secondo quanto riportano fonti di intelligence, ha completamente smesso di usare il telefono cellulare o messaggini digitali: per comunicare utilizza dei corrieri in carne e ossa, che si passano l’uno con l’altro i suoi ordini o gli riferiscono informazioni. È lo stesso sistema a cui fece ricorso Osama Bin Laden, il capo di A Qaeda, dopo l’attacco all’America dell’11 settembre 2001 e la successiva invasione americana dell’Afghanistan per catturarlo.
Ma Bin Laden, che dieci anni dopo fu individuato lo stesso e ucciso nel suo rifugio in Pakistan, non stava guidando un’organizzazione militare impegnata in una guerra contro il nemico, come deve fare Sinwar: il leader di al Qaeda si limitava ormai a cercare di non farsi scoprire.
Sinwar, invece, non solo deve guidare le rimanenti forze di Hamas nel conflitto contro le forze israeliane a Gaza, ma riceve anche i messaggi che gli intermediari arabi di Qatar ed Egitto trasmettono ai leader di Hamas in esilio che poi le trasmettono a lui sui negoziati con Stati Uniti e Israele per cercare di arrivare a un cessate il fuoco. E a quei messaggi deve rispondere.
Il sistema dei corrieri, diventato sempre più complesso, a causa della guerra, rallenta le comunicazioni, rendendole più difficili. A volte passano giorni, afferma l’articolo del New York Times, prima che una sua risposta giunga a destinazione.
Il quotidiano americano sostiene che alcuni mesi fa il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant insisteva per fornire ad Hamas le batterie chieste per Gaza proprio allo scopo di indurre Sinwar a ricaricare il proprio telefonino, ad usarlo e ad essere scoperto (i membri di estrema destra della coalizione di governo israeliana si opponevano alla consegna delle batterie, probabilmente senza comprendere cosa c’era sotto).
Yahya Sinwar in fuga nei tunnel di hamas 2
Cauto fino alla paranoia, sopravvissuto già a numerose operazioni di Israele per ucciderlo, inclusa una in cui sono morti i suoi figli, testimone delle esecuzioni mirate che hanno ucciso i suoi più stretti collaboratori, oltre a Deif e a Haniyeh, gli altri due capi di Hamas, Sinwar finora è riuscito a risultare imprendibile.
Le fonti di intelligence dicono che qualche volta esce dai tunnel per ragioni di salute, ma la “metropolitana di Gaza”, come sono soprannominate le gallerie scavate da Hamas, è così vasta, che nemmeno dopo dieci mesi di guerra Israele è in grado di conoscere tutti i corridoi, tutte le uscite.
E il Daily Express di Londra scrive, citando fonti di intelligence israeliane, che, in occasione di alcune di queste uscite all’aria aperta, Sinwar si traveste da donna per non essere riconosciuto da possibili spie o informatori al servizio di Israele. […]
Yahya Sinwar in fuga nei tunnel di hamas 3sinwar hamas gazayaya sinwar
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