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UN VASO DI PANDORA DI SPESE IRREGOLARI E SCAMBIO DI FAVORI TRA MAGISTRATI, IMPRENDITORI, POLITICI E FORZE DELL'ORDINE: E’ IL "SISTEMA PAVIA" - COINVOLTO, OLTRE ALL’EX PROCURATORE MARIO VENDITTI, ANCHE IL PM MILANESE PIETRO PAOLO MAZZA. LE ACCUSE SONO DI CORRUZIONE E DI PECULATO PER ALMENO 750 MILA EURO - LA PROCURA DI BRESCIA INDAGA SULL'UFFICIO PAVESE - L’INCHIESTA SI INTRECCIA COL CASO GARLASCO, CON VENDITTI ACCUSATO DI AVER RICEVUTO SOLDI PER SCAGIONARE ANDREA SEMPIO, ORA DI NUOVO INDAGATO PER L'OMICIDIO DI CHIARA POGGI…
L’INCHIESTA SULLE SPESE DEGLI EX PM: VENDITTI E MAZZA ACCUSATI ANCHE DI PECULATO
Andrea Siravo per “la Stampa” - Estratti
L'uso non per motivi di ufficio di una decina di auto del valore di almeno 750 mila euro. È la somma che la procura di Brescia contesta con l'ipotesi di peculato all'ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, e al sostituto Paolo Pietro Mazza, in servizio a Pavia dal 2009 al 2024 prima di passare a Milano.
«Non abbiamo mai sentito parlare né di 750 mila euro, né di dieci macchine. Il decreto di perquisizione, infatti, non fa riferimento né ai primi, né alle seconde», commenta l'avvocato Massimo Dinoia, legale di Mazza.
Il magistrato in pensione e il pm, perquisito l'altro ieri dal Gico della gdf bresciana, sono iscritti a Brescia anche con l'ipotesi di corruzione. Finora a Mazza viene contestata la vendita nel luglio 2019 di un Mercedes Vito riscattato per 20 mila euro dopo un contratto di leasing personale dal quale avrebbe incassato 6.000 euro.
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Nel frattempo, dagli atti depositati al tribunale del Riesame di Brescia nel procedimento parallelo sulla presunta corruzione dietro l'archiviazione nel 2017 di Andrea Sempio dall'accusa dell'omicidio di Chiara Poggi, emerge che i finanzieri lo scorso luglio avevano chiesto al pm bresciano Claudia Moregola di poter fare «mirati accertamenti bancari» sui conti della famiglia Cappa e anche sul gip che archiviò otto anni fa la prima indagine su Sempio. Richiesta che, tuttavia, non è stata mai avallata dal magistrato.
VENDITTI, UN PECULATO DA 750 MILA EURO
Ilaria Carra per “la Repubblica” - Estratti
Era così tagliato fuori che «non sapevo nemmeno cosa facessero». Il riferimento è alla squadra di fedelissimi di polizia giudiziaria dell'allora procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti. A parlare è Salvatore Campa, che nel maggio 2019 diventa il loro capo ma «solo formalmente» perché, come ammette lui stesso, era escluso dai giochi. E cioè dallo scambio di favori tra magistrati, imprenditori, politici e forze dell'ordine assurto al rango di "sistema Pavia".
Coinvolto, oltre a Venditti, anche il pm milanese Pietro Paolo Mazza. Le accuse sono di corruzione e di peculato per almeno 750 mila euro e una decina di auto.
Macchine noleggiate per fare indagini a prezzi "gonfiati" da una società, la Cr service, sotto osservazione perché collante tra società affaristica pavese e la procura su molteplici fronti. I titolari, i fratelli D'Arena, rientreranno infatti sotto altre due vesti: "intercettatori" per la procura sotto il nome di Esitel e anfitrioni di comprovata generosità dietro all'insegna stellata Michelin del ristorante "Lino".
A volte le automobili finiscono direttamente nel garage di casa: è il caso della Q5 comprata nel 2022 da Venditti a 20.290 euro. Stessa sorte per la Mercedes acquistata nel 2019 a 20.520 dal pm Mazza e rivenduta nove mesi dopo a sei mila euro in più sempre alla Cr service.
Per la difesa del pm Mazza, col legale Massimo Dinoia, il pm invece comprò nel 2017 l'auto in leasing «per quasi 45mila euro», pagò «le rate ogni mese e poi riscattò la macchina nel marzo 2019 pagando l'ultima rata da 20mila euro». Ma le indagini sul sistema Pavia si intrecciano anche a quelle sul caso Poggi di Garlasco. C'è sempre Venditti al centro.
L'ex pm è indagato per corruzione in atti giudiziari: avrebbe scagionato Andrea Sempio con una richiesta lampo di archiviazione nel 2017. Oggi Venditti è in pensione, nel buen retiro rivierasco di Sori, in una proprietà anch'essa oggetto di verifiche e sospetti di opacità. Venditti collabora a metà: quando si tratta di fornire alla Gdf le password dei suoi dispositivi, nicchia.
Attende – così si apprende – che la procura gli comunichi che cosa esattamente va cercando. Una collaborazione a tendere.
Stando agli atti, è sempre Venditti nel 2019 a escludere il capo dei carabinieri al suo servizio in procura.
ANDREA SEMPIO A POMERIGGIO CINQUE
Lo dichiara sempre Salvatore Campa ai finanzieri. L'ex pm gli avrebbe ordinato appena insediato: «Non devi dire nulla ai miei uomini».
Sono i suoi fedelissimi: il maresciallo Antonio Scoppetta, già condannato a 4 anni e sei mesi per corruzione. Il maggiore Maurizio Pappalardo, oggi in pensione e a processo per gli stessi reati. Il luogotenente Silvio Sapone di cui Campa prende il posto. È sua la firma sull'informativa che decreta il non interesse investigativo nelle intercettazioni di Sempio.
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