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“PROVO SODDISFAZIONE DOPO UNA GRANDE SOFFERENZA” - IL SOSPIRO DI SOLLIEVO DI ANDREA CARLETTI, L’EX SINDACO DI BIBBIANO FINITO AI DOMICILIARI E POI ASSOLTO - LA PSICOTERAPEUTA NADIA BOLOGNINI, DOPO IL PROCESSO, TUONA: “È STATO UN TERREMOTO CHE HA ANNIENTATO LA MIA VITA” - MA SE IL "CASO BIBBIANO" È ORMAI EVAPORATO, RESTA UN PROBLEMA: I GIUDICI CHE SI OCCUPANO DI TUTELA DEI BAMBINI FANNO GLI ACCERTAMENTI TRAMITE ASSISTENTI SOCIALI DIPENDENTI DAI COMUNI. RISULTATO? IN MANCANZA DI UN APPARATO AMMINISTRATIVO, IL MAGISTRATO È COSTRETTO A FIDARSI CIECAMENTE DELLE LORO RELAZIONI E...

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1. BIBBIANO LE VERE VITTIME

Estratto dell’articolo di Franco Giubilei per “la Stampa”

 

andrea carletti

«Altro che demoni!». Stefano Davoli in realtà lo dice in dialetto reggiano stretto, davanti all'unico bar aperto sulla strada principale del paese, ma il senso è inequivocabile. […] Nel tardo pomeriggio sonnolento di Bibbiano, Davoli dà corpo al suo pensiero: «Guardi, qui nessuno ha mai dubitato del sindaco di allora (Andrea Carletti, messo agli arresti domiciliari per poi trovarsi a rispondere solo d'abuso d'ufficio e venire assolto, ndr), noi qui non ci credevamo a quelle accuse, lui è stato sempre onestissimo. Poi è cominciato l'assedio delle telecamere e poi sono arrivati i politici, Salvini, la Meloni…».

Nadia Bolognini

 

C'erano le elezioni regionali vicine e «Parlateci di Bibbiano» con P e D maiuscole a indicare il partitone diventò il ritornello preferito di chi sognava di strappare l'Emilia-Romagna ai rossi. […] L'ex sindaco, nella sua casa di Albinea, ha vissuto la sentenza dell'altro giorno come un momento di rinascita: «È un passaggio rivelatorio che arriva dopo una grande sofferenza per la condizione di indagato e processato, ora per me è una grande soddisfazione», così ha detto al suo legale, Giovanni Tarquini.

 

GIORGIA MELONI E BIBBIANO - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

[…] Autosospeso dal partito, la tessera gli è stata restituita lo scorso aprile e qui, davanti al bar, c'è chi giura che se si fosse ripresentato a ipotetiche elezioni subito dopo lo scoppio dello scandalo - in realtà è rimasto al suo posto - avrebbe raggiunto di nuovo la percentuale bulgara con cui era stato eletto al secondo mandato: quasi l'80%. «Le teorie sono crollate davanti alla sentenza», sottolinea l'avvocato.

 

L'assistente sociale Francesco Monopoli, condannato a un anno e otto mesi con pena sospesa rispetto agli undici anni richiesti dall'accusa, continua ad avere «fiducia nella giustizia, l'opinione sulla sentenza è del tutto positiva». Nicola Canestrini, il suo legale, dice di non aver capito «quale sia la condotta che gli è stata addebitata. Aspettiamo le motivazioni e ci prepariamo certamente all'Appello. […]».

federica anghinolfi 1

 

Un'altra protagonista del processo, la psicoterapeuta Nadia Bolognini della cooperativa Hansel e Gretel di Moncalieri, ex moglie di Claudio Foti, ci racconta come ha passato questi ultimi anni e gli sconquassi emotivi e familiari provocati dall'indagine: «Un'accusa così feroce non lascia armi per difendersi, si è in balia dell'odio. Sono stata rappresentata come colei che rubava e manipolava i bambini, un'accusa atroce e insopportabile per chiunque. Io invece li curavo». In famiglia?

 

andrea carletti

«È stato uno tsunami, quando si viene esposti alla gogna poi chi paga il prezzo più alto sono i figli: mi sono dovuta dedicare a proteggere loro». Il bilancio finale è grave: «È stato un terremoto che ha annientato la mia vita, si è fermato tutto, il lavoro, la vita di relazione, tutto […]». E poi la strumentalizzazione politica: «È stata la rovina di questa vicenda e per noi. Ci siamo trovati mezza Italia contro, per il solo fatto di essere stati scelti come bersaglio».

scandalo bibbiano 1

[…]

 

2. COSA INSEGNA IL CASO BIBBIANO

Estratto dell'articolo di Carlo Rimini per il “Corriere della Sera”

 

[…] un problema esiste. I giudici che si occupano della tutela dei bambini effettuano gli accertamenti necessari attraverso gli assistenti sociali. I servizi sociali sono strutture locali: dipendono dai Comuni.

 

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Dunque, le indagini disposte dai tribunali sui comportamenti dei genitori — che portano, nei casi più gravi, a disporre che un bambino sia dato in adozione — non vengono effettuate da dipendenti del Ministero della giustizia, sotto il controllo del giudice o delle procure minorili, ma da operatori che dipendono dai Comuni. Il giudice è costretto ad avvalersi di assistenti sociali sempre diversi con i quali non ha un rapporto diretto.

 

I Comuni più piccoli non hanno risorse sufficienti e sono costretti a consorziarsi. Una parte del lavoro viene appaltato a cooperative esterne. La qualità del lavoro è affidata alla buona volontà dei singoli, che spesso operano con grande dedizione, talvolta sono invece negligenti, molto raramente perseguono interessi diversi da quelli dei bambini.

 

scandalo bibbiano 2

I controlli sono scarsi […] Il giudice è costretto ad affidarsi quasi ciecamente alle relazioni dei servizi sociali, perché il carico eccessivo di lavoro dei tribunali consente ai giudici di avere uno scarso contatto con ogni singolo caso.

Sarebbe quindi necessario creare un apparato amministrativo di supporto ai giudici alle dipendenze del Ministero della giustizia e sotto il controllo diretto dei tribunali. […]

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