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Uski Audino per “Specchio - La Stampa”
Disponibile ad una «relazione aperta alla ricerca di sesso. Tutti i generi sono benvenuti!». Questa descrizione sul profilo Tinder - che non farebbe alzare il sopracciglio a nessuno - è costata ad Anastasia Biefang una doppia ammonizione: la prima da parte del tribunale militare e ora una diffida dal tribunale amministrativo federale civile. Il motivo?
Anastasia è un soldato, anzi, è molto di più. E' la prima transgender dichiarata nell'esercito tedesco con l'incarico di comandante di battaglione. Un ruolo che ricopre dal 2017, quando a 43 anni e 1 metro e 87 di altezza è diventata capo del battaglione 381 di Storkov, a Berlino. Secondo le motivazioni del tribunale amministrativo, rese note lo scorso 25 maggio, l'ufficiale avrebbe dovuto evitare «formulazioni che danno la falsa impressione di una vita sessuale indiscriminata e di una significativa mancanza di integrità di carattere».
La sentenza e le sue motivazioni hanno suscitato scandalo nei media tedeschi. "Il sesso è una questione privata", titola un commento di Spiegel, mentre sui social si legge "Medio Evo nel 2022". Il profilo Tinder aperto nel 2019 non menzionava il ruolo professionale di Anastasia, e la domanda che serpeggia è se il sesso possa rimanere confinato alla sfera privata a tutti i livelli di responsabilità.
Un'opinione in netto contrasto con la legge militare, spiega il penalista militare Michael Giesen. «Se un comandante scrive su una piattaforma per appuntamenti "sono sessualmente aperta a tutto", questo può generare delle riserve nei confronti del comandante e minacciare la coesione del gruppo», sostiene Giesen.
Per il codice militare (redatto nel 1956) la posta in gioco è la fiducia dei sottoposti nella persona che esercita il comando. Una fiducia che si sottintende compromessa da «una vita sessuale indiscriminata». Estremizzando, per un transgender non si è disposti ad eseguire ordini e a rischiare la vita - com' è il presupposto di un buon soldato - come si farebbe per un uomo o una donna.
Ed è difficile non leggere nella definizione di «mancanza di integrità di carattere» un giudizio che esula la pura constatazione dei fatti. Quello che si contesta a Biefang non è l'avere aperto un profilo Tinder ma "i modi" e la terminologia dell'annuncio, dato il suo ruolo di ufficiale della Bundeswehr. «In futuro farò controllare i miei profili dai miei superiori per verificare se è tutto legale», ha commentato Biefang.
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