vladimir putin donald trump volodymyr zelensky

IL SOLITO FIGLIO DI PUTIN: PRENDE IN GIRO TRUMP, FINGE DI NEGOZIARE E INTANTO BOMBARDA L'UCRAINA – DOPO LA TELEFONATA CON IL DITTATORE RUSSO, “THE DONALD” HA ANNUNCIATO UN TRILATERALE CON ZELENSKY ENTRO FINE AGOSTO. MA DA MOSCA FINORA SONO ARRIVATE DICHIARAZIONI VAGHE E LA PROPOSTA, IMPOSSIBILE DA ACCETTARE PER IL LEADER UCRAINO, DI UN INCONTRO A MOSCA – “IL FOGLIO”: “PUTIN HA GIÀ MESSO SUL TAVOLO LE SUE CONDIZIONI, IMPONE CHE VENGANO SODDISFATTE PRIMA DI CONCEDERE UN VERTICE A ZELENSKY. IL CREMLINO PRENDE TEMPO E TIENE IN VITA L’INCONTRO FANTASMA SU CUI SI SOMMANO SPERANZE, DICERIE, SPECULAZIONI E AMBIZIONI TRUMPIANE…” – NELLA NOTTE NUOVO ATTACCO MASSICCIO CON DRONI SULL'UCRAINA

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KIEV, 'NELLA NOTTE 2 MISSILI E 93 DRONI RUSSI SULL'UCRAINA'

volodymyr zelensky alla casa bianca con i leader europei foto lapresse

(ANSA) - ROMA, 20 AGO - Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con due missili balistici Iskander-M e 93 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze Shahed: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare di Kiev.   

 

Le difese aeree del Paese hanno abbattuto o neutralizzato con sistemi di guerra elettronica un missile Iskander-M e 62 velivoli senza pilota nel nord e nell'est del Paese. Nell'attacco sono state colpite 20 località.

 

UCRAINA: YERMAK, 'ALTRA ONDATA ATTACCHI RUSSI, MOSCA NON HA FRETTA DI FINIRE A GUERRA'

drone russu Shahed

(ADNKRONOS) - "La regione di Odessa, quella di Sumy. Un'altra ondata di attacchi aerei russi". A denunciarlo via X è Andriy Yermak, capo dell'ufficio del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ribadisce che "questi attacchi vanno fermati" e come sia "la nostra priorità rafforzare la sicurezza nei cieli, sul terreno e in mare" e "altrettanto essenziale aumentare la pressione sulla Russia affinché ponga fine alla guerra".

 

"Mentre l'aggressore parla di volontà di pace, i suoi attacchi dimostrano che la Russia non ha fretta di finire la guerra", incalza Yermak, che conferma dopo gli ultimi attacchi "un incendio in un'infrastruttura energetica" e danni in "abitazioni civili".

 

L'INVITO A MOSCA, LINEE ROSSE E DICERIE SUL VERTICE PUTIN-ZELENSKY

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “Il Foglio”

 

vladimir putin donald trump anchorage alaska 1 foto lapresse

La telefonata fra Donald Trump e Vladimir Putin è durata 40 minuti. Il presidente americano l’ha conclusa soddisfatto, dichiarando di essere riuscito nell’obiettivo di preparare un vertice con il capo del Cremlino e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

 

Putin ha affidato al suo consigliere per la politica estera, l’ex ambasciatore a Washington Yuri Ushakov, il resoconto della telefonata.

 

Trump ha scritto che ci sarà prima un bilaterale tra i leader di Russia e Ucraina, poi un trilaterale in sua presenza. Putin ha fatto dire a Ushakov che Mosca è disponibile a un incontro tra le delegazioni russa e ucraina, con la possibilità di alzare il livello della rappresentanza. Non alludeva alla presenza dei presidenti.

 

foto di gruppo vertice alla casa bianca con zelensky e i leader europei foto lapresse

Come spesso accade nelle conversazioni fra Trump e Putin sembra che i due prendano parte a telefonate diverse. Trump ha detto che l’incontro avverrà entro fine agosto; alle sue affermazioni, sono seguite valanghe di dichiarazioni, indiscrezioni, tiri a indovinare su dove si possa tenere un bilaterale tanto complesso.

 

Due fonti vicine alla telefonata, non si sa se tanto vicine da essere nelle stanze dei presidenti, hanno rivelato all’Afp che da parte di Putin ci sarebbe anche stata una proposta: faremo l’incontro a Mosca.

 

Un metodo comprovato dalla diplomazia russa è fare offerte talmente strampalate ed eccessive da forzare la controparte a rifiutare. Secondo le fonti che hanno parlato con l’Afp, Zelensky avrebbe risposto negativamente all’offerta di un incontro a Mosca e se davvero Putin ha proposto la capitale della Federazione russa, sapeva che il presidente ucraino avrebbe rifiutato: […]

 

vladimir putin donald trump anchorage, alaska foto lapresse

La motivazione ucraina a resistere è stata anche sostenuta dalla figura di Zelensky che, anziché fuggire, scelse di rimanere in Ucraina nonostante le intelligence alleate lo avvertissero del rischio per la sua vita. Per Putin, Zelensky è il nemico, e ha più volte detto che uno degli obiettivi della sua operazione militare speciale è liberare l’Ucraina dalla sua leadership da denazificare.

 

Ammesso che l’offerta di andare a Mosca ci sia stata davvero, il presidente ucraino non avrebbe potuto accettare di essere ricevuto al Cremlino. […]

 

Gli europei hanno proposto Ginevra, anche Roma è tornata fra le opzioni, ma il giornale russo ha citato, oltre a Mosca: Budapest, Istanbul e Minsk.

 

VERTICE ALLA CASA BIANCA CON DONALD TRUMP VOLODYMYR ZELENSKY E I VOLENTEROSI

Al telefono con Trump, Putin probabilmente non ha rifiutato né accettato. E’ stato Sergei Lavrov a far capire la posizione di Mosca. Il ministro degli Esteri russo ha il ruolo di ridimensionare le situazioni. Non lusinga, non blandisce.

 

[…]

 

Lavrov ha chiarito: l’incontro fra Putin e Zelensky deve essere “preparato con estrema attenzione” – non è un “no”, ma un “vedremo”; se Kyiv si allineasse all’occidente, “le basi del riconoscimento dell’Ucraina come stato indipendente sparirebbero”. La seconda affermazione significa che l’adesione di Kyiv alla Nato o all’Unione europea continuano a essere linee rosse per Mosca che quindi rifiuta le migliori garanzie di sicurezza per il paese che ha attaccato.

 

LA MAPPA DELL UCRAINA MOSTATA DA DONALD TRUMP A ZELENSKY ALLA CASA BIANCA

Uno degli obiettivi di Putin in Alaska era fare in modo che il presidente americano tornasse a fare pressione su Zelensky e ad accusare gli ucraini di non essere pronti alla pace. Secondo l’analista russa Tatiana Stanovaya, Putin ha già messo sul tavolo le sue condizioni, impone che vengano soddisfatte prima di concedere un vertice a Zelensky.

 

Per Zelensky, invece, l’incontro è necessario per parlare dei territori ucraini occupati. Il Cremlino prende tempo, finge di negoziare e tiene in vita l’incontro fantasma su cui si sommano speranze, dicerie, speculazioni e ambizioni trumpiane.

vladimir putin e donald trump - anchorage alaska attacco di droni russi sull ucraina la stretta di mano tra putin e trump ad anchorage, alaska. foto lapresse