provincia di crotone

SPROFONDO SUD - LA PANDEMIA HA RESO PEGGIORE LA CONDIZIONE DELLE PROVINCE MERIDIONALI (MALISSIMO TRAPANI, AGRIGENTO E CROTONE), PIU' DANNEGGIATE QUELLE CHE VIVEVANO DI TURISMO - IN CIMA ALLA CLASSIFICA DI SOSTENIBILITÀ ECONOMICA, SOCIALE E AMBIENTALE CI SONO BOLZANO, MILANO E BOLOGNA - LE STIME DI FINE 2021 PREVEDONO UNA DISOCCUPAZIONE AL 17% E 65 MILIARDI IN MENO INVESTITI DALLE IMPRESE...

Claire Bal per "La Stampa"

 

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Disoccupazione al 17% e 65 miliardi in meno investiti dalle imprese. A valutare il costo della pandemia è il Rapporto Italia Sostenibile 2021, presentato ieri a Roma dal Cerved, che traccia la mappa, provincia per provincia, della sostenibilità economica, sociale e ambientale del Paese.

 

Bolzano, Milano e Bologna sono le province italiane più sostenibili secondo l'analisi di 280 parametri, seguite da Reggio Emilia, Trento, Padova, Torino, Bergamo, Pordenone, Udine. Una classifica guidata dal Nord, con Trapani, Agrigento e Crotone in fondo alla lista.

 

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«Il Rapporto è il contributo che Cerved vuole dare al Paese - ha detto Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved Group - per stimolare un approccio "data-driven" ai problemi della sostenibilità. Stimiamo che per effetto del Covid il tasso di disoccupazione potrebbe balzare dal 10% al 17% alla fine del 2021, con effetti potenzialmente critici per le province che hanno sistemi sociali più deboli. Non parliamo solo del Sud, ma anche di alcune province molto colpite dalla pandemia e con profili di sostenibilità sociale fragili».

 

ospedale san giovanni di dio crotone 1

Il tasso di disoccupazione potrebbe raggiungere il 20% a Rimini, il 18% a Prato, il 15% a Venezia, Firenze, Aosta, Livorno, Milano. La perdita dei posti di lavoro potrebbe colpire fino a 1,9 milioni di lavoratori.

 

«In alcune province, quelle con un'economia più dipendente da settori in forte crisi come il turismo, le conseguenze potrebbero essere particolarmente pesanti - si legge nella nota introduttiva del Rapporto -. Gli impatti rischiano di essere difficilmente sostenibili nelle aree con un numero maggiore di giovani che non studiano né lavorano, quote più alte di anziani per cui l'assistenza pubblica è ridotta, maggiore rischio di povertà».

 

Per quanto riguarda gli investimenti delle aziende, «a essere penalizzato è soprattutto il Mezzogiorno, ampliando ulteriormente i divari relativi alla digitalizzazione, alla tutela del territorio, all'inquinamento», dice ancora il Rapporto.

 

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Pmi «fuori dai radar»

È quindi necessario disegnare un piano di rilancio attraente per i finanziatori alla ricerca di investimenti sostenibili dal punto di vista ambientale, sociale e di governance (Esg). Cerved stima un potenziale per i mini green bond di 7,2 miliardi di euro da parte di 1.151 aziende idonee.

 

«La finanza Esg sta già veicolando grandi masse di fondi verso progetti sostenibili - ha detto Mignanelli -. L'Italia, con una struttura produttiva fatta di piccole imprese, rischia però di rimanere fuori dai radar degli investitori: è necessario promuovere la rendicontazione Esg e prevedere incentivi a sostegno delle Pmi, perché anche loro possano accedere a questi fondi».

 

ITALIA - LE DIFFERENZE NORD SUD

Oggi solo poche centinaia di grandi imprese misurano le loro performance Esg. «Quello che manca in Italia sono i posti di alto profilo perché da noi mancano le grandi aziende. Siamo rimasti legati al mantra "piccolo è bello" mentre una semplificazione burocratica e amministrativa potrebbe attrarre maggiori investimenti, non tanto dall' estero ma dal Paese» ha detto l'ad di Borsa Italiana, Raffaele Jerusalmi, nel suo intervento alla presentazione del Rapporto.

 

«Per generare opportunità è necessario creare grandi player internazionali e la quotazione in Borsa o altre forme di raccolta di capitali sul mercato sono cruciali. La comprensione di queste opportunità da parte degli imprenditori italiani è fondamentale. La finanza non è un mostro ma va sfruttata per crescere».