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NON FINIREMO MAI DI CONTARE I DANNI DEL FEMMINISMO TOSSICO – LA STORIA DI UNA 55ENNE DI FIRENZE CHE SI ERA AUTOPROCLAMATA "GIUSTIZIERA DEI TRADIMENTI VIRTUALI", SPINTA DALLA VOLONTÀ DI “DIFENDERE LE DONNE” - LA DONNA, CON UNA SERIE DI PROFILI SOCIAL FALSI, ADESCAVA UOMINI A CASO E SCAMBIAVA CON LORO MESSAGGI EROTICI E POI MANDAVA TUTTO IL MATERIALE ALLE IGNARE COMPAGNE DELLE SUE VITTIME, ALLE LORO FAMIGLIE, AI LORO AMICI E COLLEGHI – COME E’ FINITA? È STATA CONDANNATA DAL TRIBUNALE DI PRATO A DUE ANNI E QUATTRO MESI PER REVENGE PORN, DIFFAMAZIONE, STALKING E SOSTITUZIONE DI PERSONA…

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(ANSA) - FIRENZE, 09 NOV - Si era autoproclamata "giustiziera dei tradimenti virtuali", che lei stessa ordiva dalla sua casa in Lombardia, scegliendo in maniera totalmente casuale i suoi bersagli, spinta a suo dire dalla volontà di difendere le donne.

stalking 3

 

Una donna di 55 anni è stata condannata dal tribunale di Prato per revenge porn, diffamazione, stalking e sostituzione di persona, per una pena totale di due anni e quattro mesi. Assieme a lei - come racconta l'edizione odierna del Corriere Fiorentino - è stato condannato il figlio, un trentenne suo complice che le creava profili falsi on line, condannato a un anno e otto mesi.

 

La donna condannata, secondo quanto riportato dal quotidiano, nel 2020 aveva messo nel mirino un uomo sconosciuto, un trentenne pratese: lo aveva adescato sui social con un profilo falso, scambiando messaggi erotici con lui e infine mandando tutto il materiale alla compagna dell'uomo, alle loro famiglie, ai loro amici e colleghi.

 

donna stalking telefono

Le chat stampate sono anche state spedite per raccomandata sul posto di lavoro della compagna tradita. Come emerge dal processo si è fatta aiutare dal figlio quasi trentenne, assieme al quale ha architettato il piano e ha persino pedinato l'uomo in più occasioni, così da accumulare materiale fotografico che provasse la tesi della sua infedeltà. La donna condannata infatti non accettava il fatto che nonostante la sua azione la coppia presa di mira non si fosse lasciata: per questo ha messo in atto un vero e proprio pedinamento fotografico per proseguire la sua vendetta da giustiziera.