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Piero Bottino per “la Stampa”
Uno smemorato che divide l’opinione pubblica, come nella Collegno degli Anni Venti. Solo che qui siamo ad Alessandria. Con centinaia di inquilini in ansia perché in ballo ci sono conti che non tornano in una cinquantina di palazzi.
DALLE BOLLETTE AI LADRI
Il protagonista di questa storia è Daniele Moro, 51 anni, studio di gestione immobiliare in centro messo su nel 2002 assieme alla moglie e che arriva ad amministrare fra i 50 e i 60 condomini. Un paio di anni fa, però, la situazione comincia a scricchiolare: succede che l’Amag, azienda comunale acqua e gas, vede il debito dei condomini arrivare a centinaia di migliaia di euro (oggi è sul mezzo milione), sollecita i pagamenti e passa la pratica ad un legale. L’8 e il 10 dicembre, poi, per due volte i ladri entrano negli uffici. Fra la refurtiva, secondo le denunce presentate, anche documenti e fatture, il che complica la contabilità.
LO SCHIANTO IN AUTO
Ma la botta finale arriva la sera del 12 gennaio: Moro esce di strada in auto, batte la testa e finisce in ospedale privo di sensi. Quando si risveglia è un altro uomo. Un uomo con la memoria ferma a 13 anni prima, quando ancora non aveva aperto lo studio immobiliare. La moglie per lui è ancora la fidanzata, non ricorda i due figli nati , non fuma più, nega di essere donatore di sangue («Ma se le siringhe mi fanno paura...»).
LA RABBIA DEI CONDOMINI
«Troppo facile fare lo smemorato» si lamentano però gli inquilini dei palazzi che da quel 12 gennaio non sono più riusciti a vederlo né a contattarlo. L’ufficio è infatti chiuso per «motivi tecnici», spiega un cartello, il telefonino perduto nell’incidente e le segreterie telefoniche piene. E i condomini nel frattempo hanno visto i tecnici ridurre l’acqua, il gas e la corrente elettrica finché non sono stati raccolti i soldi per pagare almeno in parte gli arretrati.
E Moro? I medici gli hanno diagnosticato una perdita di memoria «selettiva»: in presenza di forti stress il cervello rimuove i brutti ricordi. E poi che vantaggio avrebbe a fare lo smemorato? Non cancella così i debiti. Ma i soldi dove sono finiti? La voce della fuga all’estero è stata subito smentita (è rintanato in casa). «Ha comprato una casa antica fuori città». «Ma no, è un rudere». Pareri più concordi sul fatto che il buco derivi da una contabilità pasticciata per anni. Per ora pare non siano partite denunce, ma sarebbe questione di giorni. Chi perde soldi non dimentica.
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