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STRAFATTI UNITI D’AMERICA – NEGLI USA, IL CONSUMO QUOTIDIANO DI MARIJUANA HA SUPERATO QUELLO DELL’ALCOL, CON UN GIRO D’AFFARI DI OLTRE 32,4 MILIARDI DI DOLLARI – TE CREDO: L’UNICO MODO PER SALVARSI DALLE MATTANE DI TRUMP È AMMAZZARSI DI CANNE – SONO 20 GLI STATI IN CUI L’USO RICREATIVO DELL’ERBA È LEGALE: NEW YORK È LA “CAPITALE DEI FATTONI” (NON A CASO, UN TEMPO LA “GRANDE MELA” SI CHIAMAVA NEW AMSTERDAM)
Estratto dell’articolo di Massimo Basile per www.repubblica.it
L’America sta andando in "fumo”, ma col sorriso. È quello che dicono sui social gli americani, dopo la pubblicazione dei dati sul consumo di marijuana negli Stati Uniti. L’uso della cannabis tra i giovani ha raggiunto numeri da record: solo nel 2022 erano 18 milioni i consumatori quotidiani, un milione più rispetto a un decennio prima.
E il dato è destinato ad aumentare dopo che molti Stati, a cominciare da New York, hanno liberalizzato l’uso della marijuana. Il consumo quotidiano di “erba” ha superato, secondo i dati del governo federale, quello dell'alcol.
La crisi da dipendenza non viene affrontata come tale perché si ritiene che la marijuana sia sicura e non crei dipendenza. Ma i casi di intossicazione sono in aumento. […] in media tre consumatori su dieci si sono presentati al pronto soccorso con sintomi di intossicazione lievi, moderati o gravi.
“E si tratta di dipendenza, nonostante la convinzione che con la marijuana non sia possibile”, ha spiegato all’agenzia Ap Smita Das, psichiatra delle dipendenze a Stanford University. E’ un parere condiviso da Jennifer Exo, della Hazelden Betty Ford Foundation, noprofit del Minnesota che si occupa di dipendenze. “C’è - sottolinea - questa convinzione diffusa che non ci si possa davvero dipendere, che non possa essere un problema”.
Sebbene non sia dannosa come droghe più pesanti, un uso frequente della marijuana porta problemi di apprendimento, memoria e attenzione, oltre a nausea cronica, vomito e problemi polmonari. […]
A incidere sui sintomi, rispetto al passato, è la composizione della cannabis: secondo il National Institute on Drug Abuse, rispetto agli anni ’60 la percentuale di Thc (il tetraidrocannabinolo), il principale composto psicoattivo che provoca euforia, è passata dal 5 al 40 per cento, o anche di più.
[…] New York è diventata una delle "capitali della marijuana”: l’aroma dolciastro, come avrà notato anche qualche turista, si diffonde già alle 8 di mattina lungo qualche marciapiede di Manhattan, anche a Downtown e nell’area di Union Square e Washington Square.
Con la liberalizzazione della cannabis, nella sola città sono stati aperti quasi 180 negozi autorizzati a vendere la marijuana agli adulti. In tutto lo Stato di New York sono cinquecento, l’ultimo è stato inaugurato dieci giorni fa. Ma questi sono i rivenditori ufficiali. Il numero dei posti dove rifornirsi in modo illegale sarebbero, in realtà, migliaia.
E’ un fenomeno nazionale: in Usa il consumo di erba per scopi ricreativi e non medici è legale in più di venti Stati, oltre al distretto di Washington Dc, la capitale. Tra questi, New Jersey, Massachusetts, a guida democratica, ma anche i conservatori Montana, Ohio e Alaska. A livello nazionale la vendita di marijuana ha alimentato un mercato da 31,4 miliardi di dollari. Numeri destinati a crescere nei prossimi anni.
marijuana usa
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MARIJUANA NEW YORK
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