mohamed bouhlel nizza

UNA STRAGE NON PER CASO - IL KILLER DI NIZZA AVREBBE AVUTO IL “SUPPORTO LOGISTICO” DI ALMENO 8 PERSONE - PER LA PROCURA, L’ATTENTATO E’ STATO PREPARATO PER DIVERSI MESI E LE NUMEROSE FALLE NELLA SICUREZZA HANNO SOLO AGEVOLATO IL TERRORISTA

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Carlo Vulpio per il “Corriere della Sera”

 

NIZZA STRAGENIZZA STRAGE

Un' auto della polizia nazionale che doveva essere parcheggiata di traverso al centro della carreggiata, a circa 400 metri dall' inizio della zona pedonale della Promenade des Anglais, per sbarrare la marcia del camion assassino, e che invece non c' era. E un ministro dell' Interno, Bernard Cazeneuve, accusato di non aver detto la verità per aver affermato, il giorno dopo la strage, che un'auto della polizia nazionale lì c'era e «rendeva impossibile lo sfondamento della Promenade des Anglais da parte del camion, che infatti è passato sopra il marciapiede e si è lanciato verso l'area pedonale».

 

STRAGE NIZZASTRAGE NIZZA

Questa ricostruzione del quotidiano Libération, accompagnata dalle immagini delle telecamere della videosorveglianza, ha riacceso le polemiche sulla «evitabilità» della strage. Il ministro Cazeneuve ha subito dichiarato che si riferiva a un'auto della polizia municipale, e non nazionale. E anche Libération riconosce che l'assassino Lahouaiej Bouhlel non ha sfondato alcuno «sbarramento», ma lo ha aggirato, mentre al centro della carreggiata c' era un'auto della polizia municipale.

 

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Se al posto dell'auto della municipale ci fosse stata quella della polizia nazionale che lì ha finito il turno alle 20.30, sarebbe cambiato qualcosa? E' evidente che no. Bouhlel, per raggiungere la zona pedonale, sarebbe passato in ogni caso dal marciapiede, poiché aveva ben chiaro cosa e come fare, grazie ai suoi sopralluoghi dei giorni e delle settimane precedenti, anche questi ripresi dallo stesso servizio di videosorveglianza, e ai suoi complici. Almeno questo, sembra ormai un dato acquisito.

 

A confermarlo, il procuratore François Molins, che ha sottolineato «il sostegno e la complicità» di cui ha goduto Bouhlel, aiutato da almeno tre persone, gli intermediari che gli hanno procurato la pistola utilizzata durante nell' attentato.

 

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Molins ha anche detto che il massacro di Nizza non è stato un atto improvviso, ma era stato preparato da mesi, «ma l' inchiesta - ha continuato il procuratore - è condotta da 400 inquirenti e ha fatto notevoli passi avanti». Poco dopo, l' annuncio dell' incriminazione e dell' incarcerazione provvisoria di cinque persone (quattro uomini e una donna) delle sei fermate nei giorni scorsi a Nizza, tutte sconosciute ai servizi segreti.

 

Sul fronte della ricostruzione dei fatti di Nizza, va detto che già due giorni prima di Libération , era stato Le Canard enchaîné a raccontare, attraverso documenti ufficiali, una «carenza di sistema» nel servizio di sicurezza per la festa nazionale.

 

Mohamed Lahouaiej Bouhlel Mohamed Lahouaiej Bouhlel

Nizza, sostiene Le Canard, è la città con il maggior numero di agenti di polizia municipale (400) del Paese e ha 1.257 telecamere di videosorveglianza, ma solo il 10 per cento dei suoi agenti è stato mobilitato e mai è stato notato l' andirivieni di Bouhlel sul luogo della strage. E questo mentre il suo ex sindaco Christian Estrosi, attualmente vicesindaco, nonché presidente della regione Provence-Alpes-Côte d' Azur, ha attaccato il governo e lo Stato. Ma quei varchi nei marciapiedi, dice Le Canard , ricordano la linea Maginot: inviolabile, ma a condizione che i tedeschi fossero così gentili da non aggirarla.

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