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Matteo Pandini per “Libero Quotidiano”
Il Campidoglio versione grillina non ha ancora deciso se appoggerà la candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024, ma il governo Renzi ha già previsto dei finanziamenti per promozione e pubblicità: 2 milioni quest' anno, 8 nel 2017. Serviranno a dare ossigeno al Comitato promotore presieduto da Luca Cordero di Montezemolo.
Il numero uno del Coni, Giovanni Malagò, sprizza ottimismo e s' aggrappa alle dichiarazioni del neosindaco della Capitale, Virginia Raggi, che è passata dal «no» a un più possibilista «decideremo a ottobre». O meglio. Nello scorso maggio, nel pieno della campagna elettorale, la pentastellata definiva addirittura «criminale» immaginare i Giochi nella Città Eterna.
«Parole offensive!» ringhiava Malagò. «Se il Comune è contrario, ritireremo la candidatura!» aggiungeva Montezemolo. Nelle ultime ore la situazione s' è alleggerita. Evviva, che bella «l' apertura del dialogo» ha subito dichiarato l' ex presidente della Ferrari.
D' altronde Malagò e Montezemolo si stanno dando da fare da un bel po', girando il mondo per sponsorizzare Roma 2024. Alcuni esempi. Alla fine del 2015 Malagò era volato a Washington, mentre nella primavera del 2016 si era trasferito a Losanna con Montezemolo e Matteo Renzi. «Tre italiani su quattro sono favorevoli ai Giochi!» assicurava il presidente del Consiglio. «La Torcia Olimpica partirà da Lampedusa!» aggiungeva Malagò. E Montezemolo, incontrando la stampa estera, spiegava che la scelta dell' isola «sarà un segnale per il Sud e per un grande tema per l' Europa che è quello dei migranti».
Concetti ripetuti in un' altra serie infinita di incontri e dibattiti, organizzati anche in alcune università e al Senato. Insomma, il percorso «è cominciato da tre anni!» ricordava stizzito Malagò, lo scorso giugno. La scelta definitiva avverrà a settembre 2017 e in lizza ci sono anche Parigi e Los Angeles. Montezemolo ha snocciolato cifre che per l' Italia suonano come un miracolo. Sul tavolo c' è un dossier da 5,3 miliardi di euro che però potrebbe regalare alla Capitale e al Lazio e all' Italia «più Pil e occupazione».
«E i 2,1 miliardi per fare gli impianti permanenti è il budget più basso della storia delle Olimpiadi» ha gongolato il presidente del Comitato promotore, ricordando che la cifra è inferiore ai 10 miliardi immaginati per la candidatura di Roma alle Olimpiadi 2020. Davvero, sui costi «non ci sbagliamo» hanno giurato anche dal Coni.
Rassicurazione doverosa, visto che il Belpaese non ha una tradizione favorevole, quando si parla di grandi progetti pubblici, tempi e previsioni di spesa. Tanto più che il Comitato promotore ha altre ambizioni sconfinate.
Immagina una Roma «con miglioramenti alle ferrovie regionali, al sistema di metropolitana, a tram e bus», con più piste ciclabili e pedonali. Intanto, attacca il deputato leghista Guido Guidesi, «sarebbe interessante capire e sapere come e dove i vertici del comitato olimpico stiano spendendo i soldi stanziati per pubblicizzare la candidatura di Roma 2024» soprattutto se la Raggi deciderà di mandare tutto a mare. «Malagò e Montezemolo rendano pubbliche le spese» ringhia il lumbard. Ora tocca al Campidoglio.
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