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Paola Fucilieri per "il Giornale"
Una biglia tirata con una fionda o un proiettile partito da un'arma da fuoco e che poi si è frammentato. Comunque «qualcosa penetrato con violenza» spiega la Digos. In ogni caso, se di attentato si è trattato, lo diranno solo gli esiti finali dei rilievi su cui stanno lavorando gli esperti della Scientifica della questura di Milano. Certo fa pensare quanto accaduto sabato pomeriggio all'opinionista e collaboratrice del quotidiano Libero, la 38enne calabrese ma residente a Milano Azzurra Barbuto.
Che, trovando intorno alle 15 un foro nel vetro di una delle finestre della sua abitazione, in zona Città Studi, ha chiamato subito il 118. Una telefonata che ha portato all'intervento della polizia, giunta nell'appartamento della giornalista prima con le pattuglie delle «Volanti», quindi con gli investigatori della Digos guidati dal dirigente Guido D'Onofrio e che ora si stanno occupando del caso. Barbuto infatti ha spiegato che era in casa quando intorno a mezzogiorno ha sentito un rumore a cui, sovrappensiero, al momento non ha associato nulla.
Qualche ora più tardi, mentre la colf faceva la pulizie, le due donne si sono accorte del foro nel vetro da una delle finestre che danno sulla strada e la giornalista ha avvertito la questura, inviando anche una fotografia. A quel punto agenti e ispettori si sono recati nell'abitazione e la Scientifica ha cominciato a fare i rilievi.
«Non abbiamo trovato biglie ma nemmeno proiettili - spiegano in questura -. Del resto ci è stato spiegato dalla giornalista che la donna delle pulizie aveva appena pulito il pavimento e messo in ordine la casa. Da quanto emergerà dai rilievi potremo capire se ci sono dei residui combusti, quelli che restano da un proiettile frammentato. Per il momento è tutto qui, non c'è un'inchiesta, siamo ancora in fase di approfondimento».
Sul suo profilo Twitter Azzurra Barbuto non ha mai nascosto di non essersi vaccinata, ma anche di non essersi mai schierata come No vax. Per discutere sul movente di un simile gesto - nel caso si riuscisse a provare che è stato qualcosa di programmato proprio contro la giornalista - è ancora però troppo presto.
«La Scientifica mi ha detto che un sasso non produce quel tipo di danno, un foro così preciso, un colpo che ha evitato la ringhiera ed è stato sparato dal basso verso l'alto. Occorre ora capire il resto» ha twittato sabato la giornalista. E ha aggiunto: «Sono frastornata e non avendo nemici non ho proprio idea di chi possa avere compiuto un atto simile».
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