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Da corriere.it
Una ricerca della Duke University ha evidenziato come il consumo quotidiano di caffè, tè o bevande gassate aumenti di quasi il 10% l'apporto di zuccheri, incrementando così il rischio di disturbi cardiovascolari e obesità. E il riferimento non è solo ai beveroni, tradizionalmente ricchi di grassi di ogni tipo, ma anche alla semplice tazzina di espresso, soprattutto laddove si abbondi con lo zucchero: ecco perché eliminare il caffè dal menu potrebbe significare risparmiare centinaia di calorie, a tutto vantaggio del girovita (e anche del portafoglio).
Il caffè agisce però anche come momentaneo soppressore dell'appetito, quindi l'organismo tende a compensare alla mancanza di caffeina scatenando improvvise voglie di cibo, alle quali diventa sempre più difficile resistere. E così alla fine della giornata il computo calorico rischia di superare abbondantemente il livello di guardia.
Sebbene all'inizio ci si senta più stanchi del solito, perché l'organismo deve abituarsi alla mancanza di stimolanti, a lungo termine l'astinenza da caffeina non può che portare benefici al riposo notturno, a maggior ragione se si era soliti bere caffè nel pomeriggio o alla sera. Non a caso, una ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Sleep Medicine ha sottolineato che è sufficiente assumere caffeina entro sei ore prima di coricarsi per compromettere la qualità del sonno.
Dire addio al caffè significa privare l'organismo di adrenalina e dopamina, ormoni che agiscono come stimolanti naturali e aiutano la mente a restare sveglia e attiva. Per contro, vengono invece liberate grandi quantità di adenosina, che è l'ormone della stanchezza, e questo cambiamento nella chimica del cervello scatena emicranie sempre più frequenti.
«Per cercare di tenere il dolore sotto controllo può essere utile una riduzione graduale dell'apporto di caffeina, magari sostituendo il caffè con del tè o mescolando il caffè normale a quello decaffeinato», consiglia Wesley Delbridge, portavoce dell'Academy of Nutrition and Dietetics, al sito del al Reader's Digest.
L'astinenza da caffeina non causa solo il mal di testa, ma può anche provocare tutta una serie di effetti collaterali, sia fisici che psicologici, che spaziano dall'ansia ai capogiri, dall'eccesso d'irritabilità agli sbalzi d'umore fino alla depressione. Ma la buona notizia è che questa situazione è solo temporanea: i malesseri fisici passano infatti già dopo i primi due giorni, mentre quelli emotivi si risolvono nel giro di una o due settimane al massimo.
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