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Estratto dell’articolo di Viviana Mazza per il “Corriere della Sera”
I dodici giurati del processo penale di Donald Trump a Manhattan hanno iniziato alle 11:27 del mattino a deliberare sul caso dei pagamenti a Stormy Daniels: il verdetto sull’ex presidente e candidato alle elezioni presidenziali del 2024 è ora nelle mani di questi cittadini americani, due dei quali sono essi stessi avvocati. Dopo le arringhe finali, conclusesi martedì alle 8 di sera, in mattinata ieri i giurati hanno ricevuto le istruzioni del giudice Juan Merchan: una guida importante per il modo in cui delibereranno sul caso.
Il giudice ha invitato i giurati a giungere al verdetto non sulla base di pregiudizi «a favore o contro» l’imputato Donald Trump, ma sulla base delle prove: «Come giurati avete una importante decisione da prendere su un membro della comunità». In conferenza stampa, Trump ha dichiarato che «nemmeno Madre Teresa potrebbe vincere contro accuse simili» ed è tornato denigrare il giudice «corrotto», affermando che è asservito a un piano politico ordito contro di lui dai consiglieri del presidente Biden.
Le istruzioni Trump è accusato di essere coinvolto nella falsificazione di pagamenti alla pornostar Stormy Daniels: a pagarla è stato il suo avvocato Michael Cohen che dice di essere stato rimborsato con la dicitura «spese legali» mentre si trattava di spese elettorali illegali perché Trump nascondendo il rapporto sessuale voleva influenzare le elezioni del 2016.
Il pagamento alla pornostar in sé non è un crimine, né lo è un presunto rapporto sessuale.
La falsificazione di documenti aziendali è una violazione minore, ma a renderla un reato più grave è l’intento di commettere un altro crimine secondo una legge di New York che vieta di promuovere l’elezione di qualcuno con «mezzi illeciti».
donald trump alla convention della national rifle association
Il giudice ha spiegato che i mezzi illeciti potrebbero essere 1) violazioni della legge elettorale federale; 2) falsificazione di altri documenti; 3) violazione di leggi sulle tasse (ha aggiunto che i giurati non devono essere unanimi su quale sia stato il mezzo).
Il giudice ha spiegato che, se i giurati credono che un testimone abbia mentito su alcuni fatti, possono ignorare «del tutto o in parte» la sua testimonianza. Possono anche prendere in considerazione il fatto che il testimone possa aspettarsi di ricevere determinati benefici dal processo, ma non devono per forza respingere la sua testimonianza se ha un interesse in tal senso.
Si tratta di istruzioni importanti perché la credibilità del testimone chiave, l’ex avvocato Cohen, è sotto attacco dalla difesa (e Stormy Daniels è accusata di avere interesse nell’esito del processo). Il giudice ha specificato che i giurati non possono condannare Trump solo sulla base della deposizione di Cohen perché per la legge è un «complice», ma deve essere corroborata dalle altre prove. Se si elimina la sua testimonianza interamente, comunque, è difficile provare il caso al di là di ogni ragionevole dubbio.
[…] Quanto ci vorrà ad arrivare al verdetto dipende dagli stessi giurati. Trump potrebbe essere condannato o prosciolto: in entrambi i casi serve un verdetto unanime (ma potrebbe essere condannato per alcuni capi di imputazione e prosciolto per altri). Oppure la giuria potrebbe spaccarsi: il giudice può invitarla una o più volte a trovare l’unanimità, ma alla fine se i giurati non ci riescono viene dichiarato il «mistrial» e l’annullamento del processo. La procura dovrebbe decidere se vuole ripeterlo. Questo sarebbe un successo per Trump.
donald trump ascolta la testimonianza di stormy daniels
Una condanna sarebbe storica: la prima volta per un ex presidente degli Stati Uniti e candidato alla Casa Bianca di uno dei due maggiori partiti, che comunque continuerebbe a correre per la presidenza (la Costituzione non lo vieta) e farebbe ricorso (la sentenza d’appello potrebbe arrivare tra mesi, dopo le elezioni di novembre)
La pena verrà decisa non dalla giuria ma dal giudice, che dovrà tenere conto di diversi aspetti: l’età di Trump (77 anni), la mancanza di precedenti penali, il crimine non violento sono a suo vantaggio; ma a suo svantaggio c’è la violazione dell’ordine di non attaccare i procuratori, i testimoni, il giudice stesso e i suoi familiari.
donald trump in tribunale a new york
La pena potrebbe andare da una multa di 5.000 dollari alla libertà condizionata e agli arresti domiciliari (i viaggi elettorali dovrebbero essere approvati). Improbabile che finisca in carcere (quattro anni la pena massima). È anche una questione pratica: in quanto ex presidente, ha diritto alla protezione dei servizi segreti che dovrebbe continuare anche in prigione […] Sarebbe estremamente complicato, oltre che costoso.
donald trump ascolta la testimonianza di stormy daniels donald trump in wisconsin donald trump 1 la testimonianza di stormy daniels in tribunale a new york
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