DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
Giulio De Santis per il Corriere della Sera
terreno delle suore destinato ad albergo
Costruire un albergo a pochi passi dal convento, laddove un tempo c’era una serra. Un progetto ambizioso, immaginato dalle Povere Suore Scolastiche di Nostra Signora, ma impossibile da realizzare per via della presenza di stringenti vincoli urbanistici. Ostacolo che suor Katarzyna Dorotha Kociach, (ex) rappresentante legale dell’istituto religioso femminile, sarebbe stata determinata ad aggirare, arrivando a pagare una tangente di 32 mila euro a Giancarlo Bei, dirigente di Risorse per Roma, con l’obiettivo facilitare il via libera al condono.
Ad avanzare l’accusa è il pm Nadia Plastina che ha disposto la chiusura indagine nei confronti della suora - nata in Polonia 41 anni fa – e del dipendente comunale. A entrambi è contestata la corruzione. Nel procedimento è indagata anche Mihaela Nitoc, ex convivente di Bei, che, attraverso la sua ditta, avrebbe fatto da tramite nel passaggio di denaro tra la religiosa e il funzionario, all’epoca operativo presso il dipartimento di programmazione attuazione urbanistica (Pau).
suore in estasi per papa bergoglio in polonia 9
L’idea di costruire un albergo turistico in via della Stazione Aurelia avrebbe preso forma nel 2011, ma subito, dalla ricostruzione operata dal nucleo dei vigili urbani di piazzale Clodio, emersero dei problemi legati alla destinazione a uso agricolo del manufatto presente nel terreno.
Fu allora che suor Kociach avrebbe iniziato a oliare il sistema per procedere ai lavori. La sorella, secondo il pm, conobbe la Notic, titolare di una ditta individuale competente nel disbrigo di pratiche amministrative. Da allora la religiosa per anni si avvalse dei servizi dell’imprenditrice. A dimostrarlo cinque fatture.
La singolarità è che i documenti erano conservati a casa di Bei. Un’anomalia traducibile con una sola spiegazione, secondo l’accusa: la suora pagava la Notic, ben sapendo che i soldi sarebbero finiti nelle tasche del dirigente. Nel frattempo furono avviati – ma mai terminati - i lavori di costruzione, e anche su questo versante è aperta un’inchiesta - ancora in fase istruttoria - sulla commissione di una serie di abusi edilizi. Nel luglio del 2014 il condono fu concesso, per poi essere ritirato in autotutela a settembre dello stesso anno.
L’inchiesta riguarda anche altre sanatorie disposte in cambio di mazzette. In totale sono venti gli indagati. In un caso Bei diede il via libera per sanare il complesso immobiliare Colle Aurelio in cambio della promessa di vendita di un appartamento alla moglie. Altre volte si sarebbe accontentato di bustarelle intorno ai mille euro.
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