DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO…
Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”
Si son fatti saltare a gennaio in un mausoleo sciita dell’Iran. E l’hanno rifatto qualche settimana dopo in una chiesa di Istanbul. E ci hanno riprovato a inizio mese in Inguscezia. E poi in una sinagoga russa. E tempo fa, nel duomo di Colonia. E ne sono spuntati in Svezia, in Olanda, forse in Francia.
Nel nuovo Isis-K, lo Stato islamico dell’Asia centrale, i tagiki sono quel che i tunisini erano nel vecchio Isis iracheno e siriano: i foreign fighters più numerosi, i peggio pagati, i più disponibili. Terroristi in franchising, […] Pronti a tutto per 5 mila dollari.
«Gente che non ha nazione, né patria, né religione», li ha liquidati con disprezzo il dittatore del Tagikistan, domenica sera al telefono con Putin per le scuse e le condoglianze. Lui li conosce bene: i jihadisti lo chiamano «l’infedele» per via delle sua religiosità mezza zoroastriana e lui — Emomali Rahmon, al potere da trent’anni, […] — li ricambia volentieri, impiccandoli.
Fra gli «stan» nati dalla polverizzazione dell’Urss, il Tagikistan è uno dei più poveri e cupi. E anche la capitale Dushanbe ha un nome che, tradotto, significa il più triste dei giorni settimanali: lunedì. I tagiki sono dappertutto, un milione e mezzo d’emigrati solo in Russia, l’economia del Paese si regge sulle loro rimesse dall’estero ed è difficile per le intelligence controllarne i movimenti.
Si scopre adesso che i killer del Crocus di Mosca andavano e venivano dalla Turchia, senza segnalazioni particolari: da quando Rahmon bandì la libertà di culto in un Paese dove il 98% degli abitanti è musulmano, da quando per legge è vietato costruire moschee e insegnare il Corano ai bambini e ammettere le donne alla preghiera, l’Islam tagiko è ovviamente diventato la facile prateria dei predicatori web, del fanatismo, del qaedismo.
[…] il Tagikistan è nella «piccola Nato russa» Csto, sui monti tagiki è impiantata la più grande base di Mosca per la guerra nello spazio. Ma in un Paese che è fra i più inquinati del mondo, col maggior indice di fertilità dell’Asia, ricco di risorse minerarie che nessuno sfrutta, sotto la cupola del potere ci sono 10 milioni di sunniti in ebollizione, ancora feriti dalla guerra civile anni ’90. Era tagiko Gulmurov Khalinov, che comandava l’Isis in Siria. È tagiko Sanaullah Ghafari, fondatore dell’Isis-K in Afghanistan […]
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