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ARANCIA MECCANICA DIETRO LE SBARRE - AL DETENUTO 18ENNE VIOLENTATO IN CELLA AL CARCERE DI MARASSI DI GENOVA SONO STATE TATUATE DELLE "SCRITTE OSCENE" SUL VISO - ORA IL RAGAZZO DOVRA' ESSERE PORTATO IN UNO STUDIO MEDICO, ESTERNO ALLA PRIGIONE, PER FAR RIMOVERE I TATTOO - NEI GIORNI SCORSI ALL'INTERNO DELLA GALERA È SCOPPIATA UNA RIVOLTA: 80 I DETENUTI CHE HANNO PRESO PARTE ALLA SOMMOSSA...

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CARCERI: TATUAGGI OSCENI SU DETENUTO, AVVOCATO 'PER RIMUOVERLI FORSE SERVIRA' AMBULATORIO ESTERNO' 

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(Adnkronos) - "Potrebbe essere necessario chiedere un aiuto esterno per la rimozione dei tatuaggi sul viso del mio assistito, non sappiamo se sia possibile rimuoverli al San Martino, dove è attualmente ricoverato".

 

Così all'Adnkronos l'avvocato Celeste Pallini che assiste il diciottenne detenuto al carcere di Marassi, a Genova, vittima di una violenza sessuale da parte di quattro compagni di cella. Oltre alla violenza, al giovane sono state tatuate in faccia scritte oscene che adesso è necessario rimuovere, ma per farlo potrebbe servire l'intervento in un ambulatorio medico specializzato nella rimozione dei tatuaggi. Il diciottenne è in regime di arresti domiciliari, "Quando uscirà vedremo di trovare una collocazione", spiega l'avvocato.

 

UOMO VITTIMA DI VIOLENZA SESSUALE

Intanto proseguono le indagini, sia per quanto riguarda lo stupro che per quanto riguarda la rivolta dei detenuti provocata dalla violenza nei confronti del giovane; nei giorni scorsi la procura ha identificato gli ottanta detenuti che hanno preso parte alla protesta, l'ipotesi di reato è devastazione e rivolta.

 

Per quanto riguarda lo stupro nei confronti del giovane l'accusa formulata nei confronti dei quattro, che la vittima ha riconosciuto davanti agli inquirenti, è violenza sessuale, ma l'indagine potrebbe allargarsi con le ipotesi di tortura e sequestro di persona. Parallelamente all'inchiesta della procura ne è stata aperta una dal Dap - Dipartimento Amministrazione Penitenziaria - volta a capire come sia stato possibile che il diciottenne sia stato seviziato per diversi giorni senza che nessuno del personale se ne sia accorto.

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Quanto accaduto nei giorni scorsi è la punta dell'iceberg della situazione carceraria a Marassi. Nei giorni scorsi, all'Adnkronos, il segretario di Nessuno Tocchi Caino Sergio D'Elia aveva lanciato l'allarme sulle condizioni del penitenziario genovese che l'associazione aveva visitato lo scorso novembre.

 

Al termine della visita era stato steso un rapporto che evidenziava le criticità, dal sovraffollamento arrivato al 128% al momento della visita, alle condizioni dei detenuti costretti a vivere in celle piene di muffa alle pareti. "In molte sezioni - scrive l'associazione - le celle misurano meno di 10 metri quadrati, con finestre che danno su muri distanti pochi metri e servizi igienici fatiscenti. In diverse stanze i detenuti tamponano gli spifferi con le lenzuola e attaccano teli per evitare il distacco dell'intonaco". 

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