DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E…
Estratto dell'articolo di Marco Rocchi per "Libero quotidiano"
Prima o poi doveva succedere. Anche Mowgli, il protagonista del Libro della giungla ha cambiato sesso ed è diventato una bambina. Lo stupefacente fatto, già noto nel continente, in Italia si è manifestato per la prima volta in questi giorni al Teatro Argentina, in occasione del Roma Europa Festival dove è andata in scena la prima nazionale di Jungle Book reimagined,[…]
[…]una riscrittura basata su politically correct sessuale, allarmismo ambientalista e dosi industriali di pessimismo d’artista. […] questi sono gli ingredienti che hanno trasformato una favola bella, piena di riflessioni e buone intenzioni (i famosi finali alla Esopo) in un allarmante, fosco panorama nel quale la piccola Mowgli alla fine torna tra i suoi simili quasi come una moderna Noè, chiamata a salvare un’umanità prossima (se non già dentro) un diluvio.
Autore di questo cambio radicale […] è Akram Khan, regista, coreografo anglo bengalese, uno dei più celebri e rispettati artisti della danza di oggi. […]
Lo spettacolo inizia con una Mowgli lasciata, assieme alla sua famiglia, aggrappata a una zattera prima che venga gettata in mare e trovata da animali che hanno preso il controllo del pianeta ormai abbandonato, con elefanti e giraffe fuggiti dagli zoo, scimmie da laboratorio che tornano nei luoghi a loro più consoni. Praticamente una rivoluzione in cui la civiltà umana è del tutto nemica e parzialmente già sepolta dalle acque. D’un tratto, infatti, tra la nebbia, compare anche una parvenza di Torre Eiffel.
[…]
E Khan di tanta cupezza è convinto fino in fondo, tanto da scrivere nella nota riservata agli spettatori: «Stiamo vivendo tempi incerti, non solo per la nostra specie ma per tutte quelle che popolano questo pianeta. La causa principale di questa incertezza nasce dall’aver dimenticato la connessione con la nostra casa, il nostro pianeta. Tutti ne prendiamo qualcosa e tutti ci costruiamo sopra, ma abbiamo dimenticato di ricambiarlo con il nostro rispetto».
Il messaggio subliminale, anche qui, è il “fate presto” che sempre di più risuona, più o meno legittimamente, in questi confusi anni. Un appello che, però, rischia di perdere il suo obiettivo principale, quello di dar vita a una favola contemporanea, se allo spettatore non si dà di fatto modo di uscire dal mood della tragedia incipiente in cui forse l’unica possibilità per questi poveri umani, è quella di farsi divorare dalla tigre. Per farla finita definitivamente con un finale alternativo e da bollino rosso.
jungle book reimagined 8jungle book reimagined 3jungle book reimagined 4jungle book reimagined 12jungle book reimagined 2jungle book reimagined 7jungle book reimagined 5jungle book reimagined 6
Ultimi Dagoreport
NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI…
DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA”…
C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA…
FLASH – COME MAI IL PRIMO MINISTRO UNGHERESE VIKTOR ORBAN, PUR INVITATO, NON È VOLATO A WASHINGTON…