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"ERO UNA GIOVANE PROMESSA DEL CALCIO, TRA GLI '86 PIU' FORTI E PROMETTENTI D'ITALIA MA NON RIESCO A SMETTERE CON LA COCAINA” - TELEFONATA CHOC AI LUNATICI DI RAI RADIO2: “SONO ANDATO A BARCELLONA DA PROMESSA DEL CALCIO E SONO TORNATO TOSSICODIPENDENTE. NOI COCAINOMANI SIAMO PEGGIO DEGLI EROINOMANI PERCHE' NON CI RENDIAMO CONTO DI ESSERE DROGATI. DEVO RIPRENDERE IN MANO LA MIA VITA PER I MIEI TRE FIGLI"

Da I Lunatici Rai Radio2 https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici

 

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Diego, da Foligno, ha chiamato nella notte "I Lunatici" di Rai Radio2 per raccontare la sua storia a Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì dalla mezzanotte e trenta alle sei del mattino. Erano da poco passate le 2.30 e Diego ha rivelato.

 

"Ho buttato all'aria la mia vita per la cocaina. Ho 34 anni e sono un tossico da quando di anni ne avevo 16. Noi cocainomani siamo i tossici più difficili da aiutare. Un eroinomane sa di essere drogato e prima o poi chiederà aiuto.  Noi cocainomani invece pensiamo di non essere drogati e col tempo buttiamo tutto all'aria. Ero una giovane promessa del calcio. Ho iniziato a drogarmi a Barcellona: ci fu un torneo internazionale che impegnava i migliori '86 delle giovanili italiane.

 

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Avevo 16 anni ed ero un grande attaccante, c'erano tante società interessate a me. Sono andato a Barcellona da promessa del calcio e sono tornato tossicodipendente. Ho tre figli, con tre donne diverse. La botta che dà la cocaina dopo un po' neanche ti piace più, mi ha annientato dal mondo. Sono andato da mio padre a chiedere aiuto, ora mi sto facendo aiutare. Ogni tanto ci ricasco, sono sincero. Ma adesso, soprattutto per i miei figli, voglio riprendere in mano la mia vita. Sono stato anche uno spacciatore, piccolo, roba di piccole compagnie.

 

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 Devo riprendere in mano la mia vita. I miei figli ora hanno 11, 7 e 2 anni. Voglio smettere di drogarmi per loro. Devo volermi bene. Se non ti vuoi bene puoi avere figli, puoi veder piangere i tuoi genitori, sentirti meno di zero. Ma non ce la fai a smettere. Io sono un figlio che ha fatto piangere il papà. Questo non me lo perdonerò mai. Se c'è qualche ragazzo all'ascolto io voglio dirgli: non siate curiosi di scoprire cosa è una botta di cocaina, perché è l'inizio della fine. Diventi un mostro. Una ameba".