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Gloria Satta per “il Messaggero”
A pochi giorni dall' inizio del 72esimo Festival (aprirà il 14 maggio il film di Jimi Jarmusch Dead Don' t Die), The Hollywood Reporter sgancia la bomba: anche dopo l' uscita di scena di Harvey Weinstein, il produttore accusato di abusi da decine di donne, Cannes continuerebbe a ospitare un consistente traffico sessuale.
Molte aspiranti attrici provenienti da tutto il mondo, scrive l' influente periodico americano, comincerebbero il viaggio verso Hollywood sulla Costa Azzurra nei giorni roventi della kermesse concedendosi ai produttori in cambio di piccoli ruoli nei film e, soprattutto, del visto di entrata negli Usa.
PARTY E YACHT
Il Festival, che insegue il meglio del cinema mondiale e quest' anno propone un' edizione di altissimo profilo (ci sarà anche Sylvester Stallone con un assaggio di Rambo V), ovviamente non c' entra nulla. Il fenomeno riguarda il mondo, affollatissimo e variegato, che gli ruota intorno nelle due settimane cinematograficamente più importanti dell' anno.
JIM JARMUSCH - IGGY POP E IL DOCUMENTARIO GIMME DANGER
Nel circuito dei party e dei fantasmagorici yacht ancorati davanti alla Croisette graviterebbero infatti dei loschi mediatori incaricati di reclutare le giovanissime aspiranti star per portarle ai potenti che, in cambio di prestazioni sessuali, s' impegnano a farle poi sbarcare a Los Angeles.
All' estero, specie nei Paesi dell' Est, esisterebbero addirittura delle organizzazioni addette a ripulire le ragazze in patria e prepararle così a partecipare agli eventi più esclusivi della Costa Azzurra dove si ripeterebbe il triste copione. Lo hanno confermato a THR alcune fonti rimaste anonime mentre due attrici oggi «molto famose» avrebbero ammesso (senza esporsi) di aver accettato proprio questa forma di «scambio».
Ma siamo oltre le molestie, il famigerato divano del produttore e le denunce che hanno generato il movimento #MeToo all' epoca dello scandalo Weinstein. Il traffico sessuale, che presume violenza, minacce e truffa, è un reato punibile dalle leggi americane anche se un cittadino Usa lo commette al di fuori del suo Paese. «Per esserne vittime non c' è bisogno di venire rinchiusi da qualche parte: basta la coercizione», ha spiegato Jean Bruggeman di Freedom Network Usa che combatte il traffico di esseri umani.
E del reato, ha detto l' esperta Kimberly Mehlamn-Orozco, «si parla poco» perché avviene nell' ombra. In questo clima si è fatta avanti un' altra presunta vittima di Weinstein: l' attrice britannica Kadian Noble, 32, che afferma di essere stata aggredita sessualmente dal tycoon nel 2014, all' Hotel Majestic di Cannes dove lui l' aveva attirata promettendole un lavoro. Il produttore è stato denunciato per traffico sessuale. Un' accusa ulteriore nel lungo elenco con cui Harvey dovrà fare i conti.
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