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“IL VIAGRA HA CAMBIATO TUTTO MA NON C’ENTRA CON L’EROTISMO” – TINTO BRASS: “IL MOTORE DELL’EROS È SEMPRE IL DESIDERIO, L’IMMAGINARIO. NON SI PUÒ RIDURRE LA SESSUALITÀ A QUALCOSA DI MECCANICO” – “AVREI VOLUTO FARCI UN FILM GROTTESCO. DOVEVA INTITOLARSI ‘GRAZIE PAPI’, UNA METAFORA DI UN CERTA POLITICA DOVE BASTA POCO PER TRASFORMARE L’ORGIA DEL POTERE NEL POTERE DELL’ORGIA. MA IL PRODUTTORE EBBE PAURA. È LA MIA OPERA INCOMPIUTA” – LA COLLEZIONE DI FALLI FINTI: “CE NE SONO DI MERAVIGLIOSI, A POMPETTA, ABNORMI, PERFETTI PER SIMULARE L’ATTO SESSUALE. MATERIALE D’ANTIQUARIATO, SIA CHIARO”
Estratto dell’articolo di Andrea Pasqualetto per www.corriere.it
Tinto Brass, 25 anni fa hanno inventato il Viagra, come l’ha vissuta ?
«Come una rivoluzione. Prima c’erano le punturine ma erano scomode, col Viagra è cambiato tutto allungando la vita sessuale di molti uomini ed eliminando certe ansie».
[…] Ha allungato anche la sua?
«Io fortunatamente non ne ho mai avuto bisogno, almeno fino all’ictus del 2010. Poi per me è cambiato tutto e non avrei comunque potuto prenderla».
Cosa pensa di questa pillola?
«Sono favorevole all’uso in quanto scelta di libertà. In ogni caso aiuta ad allontanare lo spettro della vecchiaia. Ma non si tratta di un afrodisiaco e non c’entra con l’erotismo perché il motore dell’eros è sempre il desiderio, l’immaginario. Non si può ridurre la sessualità a qualcosa di meccanico. Ci sono molti altri modi di esprimerla, c’è di mezzo la complicità, la fantasia che coinvolge anche altre parti del corpo».
Il viagra nel suo cinema?
«Avrei voluto fare un film grottesco sulla sessualità ai tempi del viagra. Avevo anche scritto la sceneggiatura e doveva titolarsi «Grazie papi». Era una critica al potere, una metafora di un certa politica dove gli uomini di una certa età cercano le ragazzine. Dove basta poco per trasformare l’orgia del potere nel potere dell’orgia. Ma il produttore ebbe paura e non se ne fece nulla. È la mia opera incompiuta».
Sul set? Per le scene più hard?
«Quando c’erano scene di sesso usavo falli finti, anche perché sono impaziente di natura e quella era la soluzione più rapida. Ne ho un’ampia collezione. Sono tutti conservati in archivio e catalogati da Caterina (Caterina Varzi. la moglie, ndr). Ce ne sono di meravigliosi, a pompetta, abnormi, perfetti per simulare l’atto sessuale. Materiale d’antiquariato, sia chiaro.
Per questa particolarità, all’epoca in Cina ero diventato un’icona del mondo omosessuale. In ogni caso il viagra ha avuto un impatto rivoluzionario più sul cinema porno che su quello erotico, oltre che sui costumi sociali, dove ci sono anche delle ricadute negative. […] Ha reso i rapporti più frettolosi, eliminando il gioco che considero un elemento fondamentale della sfera erotica».
[…] Come sta?
«Ho festeggiato da poco il novantesimo compleanno. Sono qui con Caterina, sereno, senza Viagra».
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