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TRAGEDIA A VENTIMIGLIA - PADRE CADE CON LA MOTO D’ACQUA E IL FIGLIO VENTENNE LO TRAVOLGE CON IL MOTOSCAFO - L’UOMO E’ RIMASTO UCCISO DALL’ELICA - I DUE MEZZI POSTI SOTTO SEQUESTRO
Patrizia Mazzarello e Lorenza Rapini per La Stampa
Si è trasformata in tragedia la gita in mare di un imprenditore e del figlio, al largo di Ventimiglia. Sergio Di Giuliantonio, 56 anni, cadendo dalla moto d' acqua è stato travolto dal motoscafo guidato dal figlio Andrea, 20 anni. Inutili i soccorsi: l' elica del natante non ha lasciato scampo.
L 'incidente è accaduto ieri, poco dopo le 12: subito dopo il ragazzo torna a riva, sotto shock. Non sa ancora che il padre è morto: nessuno glielo dice, almeno nelle prime fasi. La Capitaneria di porto deve interrogarlo e ricostruire i fatti. «La mia vita, in pochi minuti, è cambiata per sempre»: ha detto, sconvolta, Domenica Bozzari, la moglie dell' imprenditore e madre del ragazzo che ora rischia - anche solo come atto d' ufficio su cui la Procura sta ancora facendo le sue valutazioni - una terribile accusa per quello che è accaduto al genitore.
Sergio e Andrea Di Giuliantonio erano entrati in mare davanti al circolo pescatori «La Scogliera». Il padre su una moto d' acqua di proprietà, il figlio su un piccolo motoscafo preso in affitto, sul quale è salito con il fratello di 14 anni. I due mezzi corrono avanti e indietro nel tratto di mare, una gara per divertirsi. Lo specchio d' acqua è calmo, la giornata soleggiata e tranquilla. Ma improvvisamente, ancora non è stato accertato per quale motivo, Sergio Di Giuliantonio viene disarcionato dallo scooter d' acqua. Cade. Il motoscafo lo travolge.
MOTOSCAFO E MOTO D ACQUA VENTIMIGLIA
L' imprenditore viene soccorso da alcuni bagnanti, che a loro volta erano in mare a bordo di un gommone. Sul bagnasciuga intervengono i medici del 118 e il personale della Croce rossa di Ventimiglia. Arrivano anche i militari della Capitaneria di porto, che si occuperà di tutti gli accertamenti, oltre che polizia e carabinieri.
Il corpo dell' uomo viene trasportato all' ospedale di Sanremo. È a disposizione dell' autorità giudiziaria e nella giornata di oggi si valuterà se eseguire l' autopsia. «Ci riuniremo domani (oggi, ndr) per decidere il lutto cittadino. Era una persona squisita, a modo», ha detto Luciano Biancheri, il sindaco di San Biagio della Cima, il paese dove abita la famiglia Di Giuliantonio.
Sergio Di Giuliantonio era originario di Latte di Ventimiglia ma viveva da anni proprio a San Biagio, borgo dell' entroterra in cui è nata la moglie. La sua vita si svolgeva in una manciata di chilometri: la «sua» Ventimiglia, la casa a San Biagio, il lavoro a Dolceacqua, dove era titolare di una ditta di serramenti, una storica piccola azienda che dà lavoro a tante persone e che è una realtà consolidata nel Ponente.
Il figlio Andrea studia al Politecnico di Torino. Maturità scientifica, «un bravo ragazzo», come dicono tutti. La mamma del giovane, e moglie dell' imprenditore, Domenica Bozzari, incarna una tragedia enorme: da un lato il marito morto in un giorno d' estate, di vacanza. Dall' altro il figlio, alla guida del motoscafo che ha travolto l' imprenditore, anche lui vittima di questa tragedia. E poi il figlio più piccolo, che ha assistito alla terribile scena.
I funerali dell' uomo si svolgeranno a San Biagio appena il corpo sarà restituito ai familiari. Sarà la Procura a dare il nulla osta: ma per adesso è ancora tempo di accertamenti. Dopo i rilievi svolti ieri, sarà verificato ogni aspetto della vicenda, anche dal punto di vista amministrativo oltre che penale: dalla presenza dei documenti nautici necessari al rispetto delle norme di sicurezza in mare.
I due mezzi, motoscafo e moto d' acqua, ora sono sul litorale di Ventimiglia, sotto sequestro. Ma, al di là delle eventuali responsabilità, resta la tragedia che ha sconvolto una famiglia e l' estate del Ponente ligure.
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