RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
Elena Dusi per la Repubblica - Estratti -
La marcia della miopia prosegue anche dopo il Covid. Pensavamo che l’aumento di bambini e adolescenti costretti a mettere gli occhiali fosse dovuto ai mesi trascorsi in casa, tra tv e videogiochi. Invece i numeri continuano a crescere, certificati da una ricerca uscita oggi sul British Journal of Ophthalmology che riguarda bambini e adolescenti di 50 paesi rappresentativi di tutti i continenti.
Nel 1990 la diagnosi di miopia toccava quasi un ragazzo su 4 (il 24%). Il disturbo è rimasto abbastanza stabile fino al 2010. Da allora la crescita è accelerata, raggiungendo il 30% alla fine dello scorso decennio e salendo al 36% di oggi. Si stima che nel 2050 si arriverà al 40% e che per quella data 740 milioni di bambini e adolescenti nel mondo non riusciranno a vedere lontano. Già oggi la percentuale del 40% è toccata da alcuni Paesi asiatici: Giappone in primis, poi Corea del Sud, Singapore, Hong Kong e Cina. Il paese dove la miopia è più rara è invece il Paraguay, seguito da varie nazioni africane.
Il tasso di miopia è più alto fra i ragazzi di città e fra coloro che proseguono la scuola oltre l’età dell’obbligo.
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