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TRUMP HA APPARECCHIATO LA PACE PER PUTIN E L’EUROPA TENTA UN DISPERATO RILANCIO – A GINEVRA, IN UN CLIMA CUPISSIMO, OGGI I CONSIGLIERI DEI PRINCIPALI PAESI EUROPEI DISCUTERANNO CON AMERICANI E UCRAINI DEL PIANO IN 28 PUNTI CHE SEGNEREBBE UNA RESA PER KIEV: L’OBIETTIVO È RIDISCUTERE IL DISARMO IMPOSTO ALL’UCRAINA E LE CESSIONI TERRITORIALI – IL COATTO DELLA CASA BIANCA LASCIA QUALCHE SPIRAGLIO (“NON È L’ULTIMA OFFERTA”) MA ZELENSKY DEVE DARE UNA RISPOSTA ENTRO IL 27 NOVEMBRE – IL “GUARDIAN” RIVELA UN PARTICOLARE INQUIETANTE: PARTE DEL TESTO DEL PIANO INVIATO A KIEV SAREBBE STATO TRADOTTO DAL RUSSO. OVVERO: PUTIN ORDINA E TRUMP ESEGUE. RUBIO SMENTISCE...
1. UCRAINA, IL PIANO-CHOC OGGI VERTICE A GINEVRA L’EUROPA SI GIOCA TUTTO
Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”
la stretta di mano tra putin e trump ad anchorage, alaska. foto lapresse
Caccia il Cardinale, gli avevano detto i suoi deputati. Non mandarlo in missione, gli avevano suggerito i suoi collaboratori. Qualsiasi cosa è meglio che farcelo trovare di fronte, l’avevano avvertito da Bruxelles. Niente da fare: il Cardinale non si tocca e Volodymyr Zelensky se l’è portato in Spagna, in Turchia e ha deciso che anche oggi a Ginevra, nel conclave americano-ucraino-europeo convocato per discutere il Piano Trump, sarà proprio Andrii Yermak a guidare la delegazione di Kiev.
Troppo amico, Yermak, da quando quindici anni fa era il produttore tv del comico Zelensky. Troppo informato, da quando cinque anni fa venne nominato capo dello staff.
Troppo coinvolto, ora che lo scandalo dei cento milioni di dollari — e delle villone costruite fuori Kiev coi soldi degli aiuti — infanga lui e schizza sul presidente ucraino.
[…]
VOLODYMYR ZELENSKY INCONTRA DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCA - 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE
Palazzo Marinskij ha aperto un’inchiesta interna sulle spese della Difesa: le beffe di Vladimir Putin sul «water d’oro» dell’amico di Zelensky hanno lasciato il segno. Ma la squadra di questi quattro anni di guerra, per ora, non si cambia. E dunque chi meglio di Yermak, detto il Cardinale, per negoziare i 28 punti del Piano col segretario americano Marco Rubio e con l’inviato trumpiano Steve Witkoff?
L’Ucraina ha 5 giorni per dire sì. Anche se Donald Trump precisa che quella a Kiev non è un’offerta definitiva e servirà «ulteriore lavoro». Sul Piano, che sembra piacere solo a Putin, continuano a piovere critiche. Dal presidente francese Emmanuel Macron, per il quale «senza elementi di deterrenza, i russi ritorneranno». Dal cancelliere tedesco Friedrich Merz: «Se l’Ucraina perde questa guerra ed è possibile che collassi, ci sarà un impatto sull’intera politica europea».
DONALD TRUMP - VOLODYMYR ZELENSKY - CASA BIANCA, 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE
[…] Venerdì sera, il segretario americano all’Esercito, Dan Driscoll, ha incontrato gli ambasciatori europei a Kiev ed è stato un assaggio del menù d’oggi al vertice ginevrino. «Nessun accordo è perfetto, — ha cercato di calmare gli animi l’inviato Usa — ma deve essere concluso il prima possibile».
L’atmosfera nella sala era cupa, dice chi c’era, coi diplomatici europei che contestavano i 28 punti e il modo in cui Washington ha condotto i negoziati, senza informare gli alleati. «Un incontro da incubo, — raccontano —, la solita discussione sul “non avete carte da giocarvi”», tipico refrain trumpiano. Il tono dell’amministrazione Usa non ammette molti spazi di trattativa: «Ogni critica al quadro di pace su cui stiamo lavorando — mette in chiaro il vicepresidente americano JD Vance — o fraintende il quadro, o travisa una realtà sul campo che è critica».
Spiegando poi meglio: «C’è la fantasia che se solo dessimo più soldi, più armi o più sanzioni, la vittoria sarebbe a portata di mano. Ma la pace non sarà fatta da diplomatici o politici falliti che vivono in un mondo di fantasia. Potrebbe essere fatta da persone intelligenti che vivono nel mondo reale». […]
IL MISTERO DEL TESTO "LA VERSIONE ORIGINALE ERA SCRITTA IN RUSSO"
Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per “la Repubblica”
vladimir putin donald trump anchorage alaska 2 foto lapresse
I sospetti che l'ultimo, controverso piano di pace in 28 punti per l'Ucraina sia sensibilmente sbilanciato verso la Russia aumentano, anche secondo la lettura di Luke Harding, giornalista del Guardian da molti mesi a Kiev. Secondo il reporter, il piano di pace degli Stati Uniti presentato all'Ucraina sembra essere stato tradotto dal russo.
Il che potrebbe indicare un ulteriore elemento per cui la roadmap sia stata probabilmente imposta in buona parte da Putin e dal suo attuale negoziatore capo, il consigliere Kirill Dmitriev, di recente incontratosi con la controparte statunitense Steve Witkoff.
Stando ad Harding, la sintassi di alcune frasi è infatti più tipica della lingua russa, come nel terzo punto del documento: "Si prevede ("it is expected" in inglese, ndr) che la Russia non invaderà i Paesi vicini e che la Nato non si espanderà ulteriormente". L'espressione "it is expected" non è comunemente utilizzata in inglese, mentre è frequente in russo e sembra derivare dal termine ozhidayetsya. Altre parole che sembrano provenire da una traduzione dal russo includono "ambiguità" (neodnoznacnosti) e "sancire" (zakrepit).
Harding sottolinea come nessun funzionario ucraino o europeo sia stato coinvolto nei negoziati, e ciò è piuttosto evidente dal contenuto della bozza. Il piano è stato fortemente criticato dal presidente Zelensky, che in un video ha dichiarato come l'Ucraina si trovi ora di fronte a un bivio drammatico: perdere la dignità o il proprio massimo alleato internazionale, ossia gli Stati Uniti.
DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCA MOSTRA LA SUA FOTO CON VLADIMIR PUTIN - FOTO LAPRESSE
Secondo la proposta, l'Ucraina cederebbe Crimea, Luhansk e Donetsk alla Russia e verrebbe definitivamente esclusa dall'ingresso nella Nato. La Russia invece verrebbe clamorosamente riammessa nel G8. Non solo: l'Ucraina dovrebbe sfoltire sensibilmente il proprio esercito di centinaia di migliaia di unità, fino a 600mila, e nessun soldato dell'Alleanza Atlantica potrebbe essere stanziato nel Paese. Le sanzioni contro la Russia verrebbero revocate, seppur ripristinate automaticamente in caso di una nuova invasione.
Come rimarca un'analisi della Cnn, «gran parte del testo richiama le posizioni massimaliste della Russia durante i negoziati di Istanbul del 2022», poi saltati perché le loro conclusioni vennero considerate inaccettabili da Kiev. «I 28 punti trapelati servono due scopi per Mosca: da un lato, costituiscono una base negoziale talmente favorevole che ottenere anche solo una parte di quanto previsto sarebbe una vittoria enorme. [...]
STEVE WITKOFF DONALD TRUMP
volodymyr zelensky emmanuel macron - base aerea di Villacoublay
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