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BIDEN HA RAGIONE A DIRE CHE È LUI L’ARTEFICE DEL CESSATE IL FUOCO A GAZA, MA SENZA TRUMP L’ACCORDO NON SAREBBE MAI STATO APPROVATO – È STATO L’INVIATO DEL TYCOON, STEVE WITKOFF, A CHIUDERE LA TRATTATIVA, GRAZIE ALL’ULTIMATUM A NETANYAHU E AL POST DI “THE DONALD” SULL’INFERNO CHE AVREBBE SCATENATO IN MEDIO ORIENTE – I DETTAGLI SULL’INTESA: L’ULTIMO NEGOZIATO “SI È SVOLTO NELLA RESIDENZA DI UN FUNZIONARIO DEL GOVERNO DEL QATAR. I RAPPRESENTANTI DI HAMAS ERANO AL PRIMO PIANO, GLI ISRAELIANI AL SECONDO E…”

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ISRAELE, GABINETTO DI SICUREZZA APPROVA L'ACCORDO SU GAZA 

BENJAMIN NETANYAHU A GAZA

(ANSA) - "Dopo aver esaminato tutti gli aspetti politici, di sicurezza e umanitari, e comprendendo che l'accordo proposto sostiene il raggiungimento degli obiettivi della guerra, la Commissione dei Ministri per gli Affari di Sicurezza Nazionale (Gabinetto politico) ha raccomandato al governo di approvare il piano proposto. Il governo si riunirà più tardi oggi". Lo riferisce l'ufficio del primo ministro.

 

NETANYAHU,SE LA FASE 2 FALLISCE GUERRA RIPRENDE CON OK USA ++ 

(ANSA) - Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha riferito durante la riunione di gabinetto che Israele "ha ricevuto garanzie inequivocabili da entrambi i presidenti Usa, sia Biden che Trump, che se i negoziati sulla fase due dell'accordo falliscono e Hamas non accetta le richieste di sicurezza, l'Idf tornerà a combattere intensamente a Gaza con il sostegno degli Stati Uniti". Lo scrive Ynet.

 

i parenti degli ostaggi del tikva forum contro benjamin netanyahu 1

MEDIA, 1.700 DETENUTI PALESTINESI IN CAMBIO DEI 33 OSTAGGI 

(ANSA) - Secondo una copia trapelata dell'accordo, oltre 1.700 detenuti palestinesi saranno liberati in cambio di 33 ostaggi israeliani nella prima fase dell'accordo: 700 terroristi, di cui 250-300 stanno scontando l'ergastolo; 1.000 cittadini di Gaza catturati dall'8 ottobre durante i combattimenti nella Striscia; e 47 detenuti nuovamente arrestati in seguito all'accordo sulla liberazione di Gilad Shalit del 2011. Lo riferiscono i media israeliani.

 

LA TRATTATIVA A DOHA CON IL FIATO SOSPESO FINO A DUE ORE PRIMA DELL’ANNUNCIO

Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

DONALD TRUMP JOE BIDEN BENJAMIN NETANYAHU

Gli intralci dell’ultimo minuto non hanno sorpreso i negoziatori americani, perché come ha spiegato un’autorevole fonte dell’amministrazione durante un briefing con i giornalisti, «non abbiamo avuto la conferma dell’accordo fino ad un paio d’ore prima di annunciarlo». 

 

Però il presidente Biden e il segretario di Stato Blinken hanno confermato ieri la certezza che l’intesa entrerà in vigore domenica, mentre gli inviati nella regione pensano che l’indebolimento di Iran, Hezbollah e Hamas sia stato decisivo per la svolta.

Biden aveva delineato l’accordo a maggio, ma fonti del governo ammettono che il coinvolgimento pubblico e privato di Trump «ha aggiunto i 10 centesimi mancanti per il dollaro». 

 

JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU

Secondo il sito Axios era stato il senatore Graham, durante una partita di golf con Donald il 2 dicembre, a spingerlo a fare una dichiarazione pubblica. Da li era nato il messaggio sul social Truth in cui avvertiva che se gli ostaggi non fossero stati liberati entro il 20 gennaio, «ci sarà L’INFERNO DA PAGARE in Medio Oriente».

 

Qualche giorno dopo il consigliere per la sicurezza nazionale Sullivan e il negoziatore McGurk hanno incontrato il premier israeliano Netanyahu, che ha confermato di volere un accordo nei tempi richiesti da Trump. Quindi Sullivan, McGurk e il direttore della Cia Burns sono andati a Doha per la stretta finale. 

 

Donald TRump Steve Witkoff

A Natale sembrava fosse fallita, ma Donald ha deciso di mandare nella regione il suo inviato per il Medio Oriente, Steve Witkoff, che è stato coinvolto in tutti i colloqui. Anzi, lui è andato a parlare con Netanyahu per chiarire che Trump voleva l’accordo, e se fosse saltato era pronto a bloccare gli armamenti allo Stato ebraico.

 

Da Israele, Witkoff è tornato a Doha, unendosi a McGurk per le ultime 96 ore di intensa diplomazia. […] il negoziato finale «si è svolto nella residenza di un funzionario del governo del Qatar. I rappresentanti di Hamas erano al primo piano, gli israeliani al secondo e i mediatori di Egitto e Qatar facevano la spola. Le trattative spesso si trascinavano fino alle 3 del mattino e riprendevano la mattina dopo poche ore ore di sonno». 

 

DONALD TRUMP JOE BIDEN BENJAMIN NETANYAHU

Mercoledì mattina Hamas ha avanzato tre nuove richieste: «Abbiamo dovuto flettere i muscoli per convincerli a fare marcia indietro, e ci siamo riusciti». Netanyahu ha chiamato Trump per ringraziarlo, prima di Biden. Guardando al futuro, il funzionario ha detto che la sconfitta di Hezbollah in Libano, i colpi inferti ad Hamas, la caduta di Assad e il generale indebolimento dell’Iran sono stati fattori chiave per la mediazione.

 

Questa realtà potrebbe aprire ora prospettive per un nuovo paradigma di stabilità in Medio Oriente, che includa l’allargamento degli Accordi di Abramo all’Arabia […]

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