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Franca Giansoldati per il Messaggero
I numeri sono mostruosi. Quasi il 20% della popolazione mondiale, nel corso di un anno, si sposta per fare un pellegrinaggio. Cristiani, buddisti, induisti, musulmani, scintoisti. Chiese, santuari, eremi, moschee, conventi, templi.
Si calcola, ma le stime sono a ribasso, che siano circa 330 milioni i "turisti religiosi" che sul pianeta si muovono a motivo della loro fede, alimentando un giro di affari stimato in oltre 18 miliardi di dollari e un trend crescente verso località considerate sacre o aventi un ricco patrimonio culturale, storico, artistico, sia in Europa che in altri continenti.
Un turismo di massa, tendenzialmente low cost e circoscritto all'interno dei diversi circuiti dei pellegrinaggi.
L’Italia, secondo i dati del World Trade Organization, resta una delle destinazioni principali dei flussi turistici mondiali (per i cattolici), considerando la presenza del Vaticano e di Roma, insieme ad altre realtà quali Assisi, Padova, San Giovanni Rotondo, Loreto ed altre ancora.
I dati del Wto saranno tra gli spunti della Borsa del turismo religioso internazionale (Btri), che aprirà i lavori a Roma dal 21 al 23 giugno. La manifestazione - con il patrocinio della Cei - proporrà convegni a tema, workshop e buyer ospiti con espositori (http://www.btri.it/programma/).
In Italia l’offerta religiosa può contare su circa 1.500 santuari, 30.000 chiese, 700 musei diocesani, oltre che tantissimi monasteri e conventi. Luoghi nei quali si concentra gran parte del patrimonio culturale - ed artistico - italiano e che rappresentano tappe fondamentali per le esperienze spirituali.
La Basilica di San Pietro è¨tra i 25 luoghi più visitati del mondo. Ma anche altre destinazioni (per rimanere nell’ambito del cattolicesimo) si impongono nel mondo, come Fatima, Santiago de Compostela, Lourdes, Czstochowa, Medjugorje, Caravaca de La Cruz, per proseguire in Terra Santa ed a Gerusalemme, fino a Guadalupe in Messico ed al Santuario della Madonna di Aparecida do Norte, in Brasile.
Secondo una ricerca dell’Isnart (Istituto Nazionale Ricerche turistiche) in Italia il turismo religioso genera oltre 5,6 milioni di presenze annue (di cui 3,3 milioni di presenze straniere e 2,3 milioni di presenze legate al mercato italiano). La clientela straniera rappresenta circa il 60% del segmento: il 45,3% proviene dall’Europa e il 14,9% dai Paesi extraeuropei.
Dallo studio emerge che il 41,4% dei turisti religiosi ha un’età compresa tra i 30 e i 50 anni, il 44,4% si affida per l’organizzazione del viaggio al circuito dell’intermediazione, tour operator e agenzie di viaggio. Il 32,7% preferisce viaggiare in compagnia del partner, il 20% sceglie un tour organizzato, il 19,7% un gruppo di amici, il 13,3% la famiglia, mentre il 9,8% viaggia da solo
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