matteo cagnoni giulia ballestri

LE CAGNETTE DI CAGNONI - UCCIDE LA MOGLIE, E VIENE RICOPERTO DI LETTERE DALLE FAN: ‘TI AMO, SEI PIÙ BELLO DI VALLANZASCA’. MATTEO CAGNONI, DERMATOLOGO 52ENNE ACCUSATO DI AVER INFIERITO SULLA GIOVANE E BELLA MOGLIE GIULIA BALLESTRI: ‘SOLO COL CASO TORTORA HO ASSISTITO A UNA COPERTURA MEDIATICA COSÌ VERGOGNOSA’. PERÒ POI RACCONTA AI MEDIA DELLE MISSIVE RICEVUTE DA DONNE CHE VANNO IN CALORE PER I GALEOTTI

 

Lorenzo Priviato per ‘il Resto del Carlino - la Nazione - il Giorno

 

matteo cagnoni giulia ballestri

«Mi hanno scritto dicendo che sono bello come Vallanzasca...Rob de mat». In uno slancio di modestia Matteo Cagnoni ha pensato che paragonarlo al 'bel René' fosse davvero troppo. E se non l' ha sparata grossa, il dermatologo 52enne accusato di avere infierito il 16 settembre 2016 sulla giovane e bella moglie Giulia Ballestri, prima con un bastone poi finendola contro lo spigolo del muro, non si sottrae alla regola delle lettere d' amore ai carcerati. E a quella che la fantasia non conosce confini.

 

Per lui, fiorentino trapiantato a Ravenna ma che la cadenza toscana non l' ha mai persa, figlio del luminare Mario Cagnoni è alle prese con un processo complicato (eufemismo). Almeno per lui, dato che i giudici, rigettando prima di Natale l' ennesima richiesta di domiciliari, hanno sottolineato che il quadro a suo carico resta granitico. Intanto, però, continua a scrivere.

 

matteo cagnoni giulia ballestri

Lo fa dispensando pagelle e accuse ai giornalisti («solo con il caso Tortora ho assistito a una campagna mediatica così vergognosa»), continuando ad auto assolversi e a ripetere come un mantra «Giulia lo sa che non sono stato io». Scrive parecchio, Matteo Cagnoni. Sta pure imbastendo un romanzo. Un thriller dove però il protagonista non è lui. Le ultime lettere (non affrancate, mistero) le ha fatte recapitare a due amiche, un avvocato del foro di Ravenna e la sorella.

 

Le quali non hanno esitato un istante a consegnarle agli investigatori e ora sono entrate nel faldone chilometrico delle carte processuali. Alla prima confida la scappatella extraconiugale a Cortina, in albergo con una vecchia fiamma, mentre Giulia era in casa. Ennesimo riscontro, al netto delle visite alle escort rivelate da un amico poliziotto, che ad avere relazioni extraconiugali non era solo la consorte, la quale aveva un altro rapporto da un anno e per questo Cagnoni le aveva messo gli investigatori privati alle calcagna.

 

Alla seconda amica racconta che «negli ultimi anni, con i guadagni del lavoro, mi ero comprato una casa ai Parioli a Roma. Un vero affare perché anziché 10mila euro a metro quadrato l' ho pagata 4mila». Di tutto ciò al processo non c' è traccia, e stride col patrimonio svenduto al fratello, tra cui proprio la villa di Cortina per 30mila euro. Mosse per lasciare la moglie all' asciutto in vista della separazione.

 

matteo cagnoni

Ma l' aspetto più boccaccesco Matteo Cagnoni lo tiene per ultimo. Ed è quello delle lettere che riceve dalle spasimanti. «Soprattutto nel primo periodo - scrive il medico - mi sono arrivate cinque lettere di donne mai viste né conosciute che mi giuravano amore eterno e mi volevano sposare! Una in particolare, l' unica che ho conservato, questa 'mitomane', mi scriveva che ero più bello di Vallanzasca. Rob de mat».

 

In un altro passaggio, traendo spunto dalla propria esperienza, quella dell' uomo lasciato da una moglie perché non più innamorata e rammaricandosi di una ex che lo aveva lasciato per «un calciatore cocainomane», si avventura in uno scivoloso accostamento di carattere geografico-antropologico.

All' amica avvocato scrive: «Voi donne siete come l' Italia, con un Sud pesante che influenza anche il Nord».

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