vance gaza

MA JD VANCE, COME SCRIVE "IL NEW YORK TIMES", È ANDATO IN ISRAELE PER CONTROLLARE CHE NETANYAHU NON RIPRENDA LA GUERRA? - IL VICEPRESIDENTE USA NEGA ("LA VISITA ERA IN PROGRAMMA DA TEMPO") E MINIMIZZA QUELLO CHE STA ACCADENDO NELLA STRISCIA DI GAZA DOVE IL FUOCO È CESSATO MA FINO A UN CERTO PUNTO – “LA TREGUA REGGERÀ, SERVE TEMPO” - PERÒ AVVERTE IL GRUPPO TERRORISTA: “HAMAS DEVE DISARMARE. SE NON COLLABORERÀ, SARÀ ANNIENTATO” - I MILIZIANI HANNO ANNUNCIATO LA RESTITUZIONE DEI CORPI DI ALTRI DUE OSTAGGI UCCISI, FACENDO SALIRE A 13 IL NUMERO DELLE SALME CONSEGNATE SULLE 28 PREVISTE...

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Da repubblica.it

jd vance

Trump: “Hamas rispetti l’accordo o sarà annientata”. Vance in Israele insieme a Witkoff e Kushner: “Il cessate il fuoco reggerà. Non ci saranno truppe americane a Gaza”. La Croce rossa riceve le bare di altri due ostaggi israeliani. Oggi l’incontro con Netanyahu. Il premier israeliano licenzia consigliere per la sicurezza nazionale.

 

L’OTTIMISMO DI VANCE

Fabio Tonacci per repubblica.it - Estratti

 

L’unico al mondo più ottimista di Trump appare nella base di Kiriyat Gat alle sei in punto, per spargere calma e diffondere fiducia.

 

«La tregua reggerà, l’accordo tra Hamas e Israele è in piedi e va avanti», esordisce J.D. Vance di fronte alla stampa internazionale perplessa, che ha trascorso gli ultimi tre giorni a raccontare quel che succede nella Striscia di Gaza, dove il fuoco è cessato ma fino a un certo punto: bombardamenti dell’Idf nelle zone non più occupate, stragi di civili fatte da Hamas, scontri tra miliziani e truppe israeliane, ancora sangue versato.

 

BENJAMIN NETANYAHU REGALA UNA COLOMBA DORO A DONALD TRUMP

Ma il vicepresidente degli Stati Uniti minimizza: «È quello che succede quando due popoli si odiano e si combattono da così tanto tempo». E ridimensiona: «I media americani e occidentali hanno questo strano atteggiamento, subito pronti a dire che l’accordo è saltato…».

 

Vance è in visita nello Stato ebraico: atterrato alle 12 a Tel Aviv si è immediatamente diretto qui, a sud, Kiriyat Gat, nella base centro di coordinamento Usa-Israele, per salutare i duecento soldati americani in missione. E assicurarli che mai e poi mai diventeranno «boots on the ground»: non saranno loro a entrare nella Striscia di Gaza per metterla in sicurezza, 

 

(...)

 

benjamin netanyahu e donald trump in israele foto lapresse 1

Vance nega di essere venuto in Israele per controllare che Netanyahu non riprenda la guerra, come sostiene un articolo del New York Times: «La mia visita era in programma da tempo», dice, e ringrazia più volte il governo israeliano «per la splendida collaborazione e il lavoro insieme». In mezz’ora di conferenza stampa non affiora mai una critica nei confronti di Netanyahu, nemmeno velata, a riprova che — almeno ufficialmente — considera gli scossoni alla tregua tutta colpa di Hamas e dei suoi miliziani: «Devono disarmare e comportarsi bene, il Piano Trump in 20 punti parla chiaro. Non vogliamo però fissare una data finale per il disarmo, ci vorrà del tempo, perché tante sono le cose che possono succedere. Se però Hamas non collaborerà, sarà annientato».

 

 

jd vance

Accanto a lui, oltre all’ammiraglio Brad Cooper, comandante del Centcom statunitense, ci sono i due inviati di Trump in Medio Oriente: quello ufficiale Steve Witkoff («prima di venire qui ho incontrato dieci ostaggi rilasciati, non ho visto vittime ma persone forti che hanno superato enormi difficoltà»), e quello ufficioso Jared Kushner, genero del tycoon. E dove c’è Kushner, immobiliarista e finanziere, affari in corso tra Qatar e Arabia Saudita, c’è sentore di business. È a lui, infatti, che Vance cede la parola quando si chiede della ricostruzione: «Abbiamo dei piani, gli Usa e gli alleati vogliono cominciare la ricostruzione dalle aree controllate da Israele, prima però la Striscia deve essere messa in sicurezza con la forza di stabilizzazione internazionale».

 

trump netanyahu

La sicurezza non passa solo da lì, tuttavia. La richiesta di Israele di smilitarizzazione della Striscia è il punto cruciale della fase due dell’intesa. Lo stesso Trump, prima di Vance, ha minacciato Hamas con un post sul suo social Truth, aggiungendo che molti degli alleati degli Stati Uniti nella regione si sono detti pronti a «entrare a Gaza su mia richiesta» per «raddrizzare Hamas se continua a comportarsi male e a violare l’accordo».

 

Il gruppo armato islamista ha annunciato la restituzione dei corpi di altri due ostaggi uccisi, facendo salire a 13 il numero delle salme consegnate sulle 28 previste. «Riportarle tutte in Israele non è una cosa che avviene dal giorno alla notte», frena Vance. «Alcune sono sotto le macerie, di altre Hamas ha perso la localizzazione».

 

Il vice di Trump, di cui è nota la fede cristiana, nelle prossime ore incontrerà Netanyahu e cercherà di ricavare un momento nella sua agenda per andare a pregare alla Chiesa del Santo Sepolcro. Prima di lasciare la base, torna sul messaggio che intende far passare. «Se sono certo al 100 per 100 che la tregua reggerà? Non posso esserlo, ma sono molto ottimista».

netanyahu hamas