“CON UNA BORRACCIA POSSO CORRERE ANCHE PER 250 CHILOMETRI NEL DESERTO. MI ISPIRO AI BEDUINI” – IL VENETO MAX CALDERAN, FAMOSO PER LE SUE IMPRESE ESTREME, ARRIVANDO A CAMMINARE IN MEZZO ALLE DUNE PER 90 ORE CONSECUTIVE SENZA CIBO NÉ ACQUA, HA TRASFORMATO LA SUA PASSIONE IN UN BUSINESS: HA CREATO LA “EQRUN EXPLORATION”, UNA MARATONA NEL DESERTO DELL’ARABIA SAUDITA – LE REGOLE? SILENZIO ASSOLUTO, IN CORSA, PRIMA E DOPO SI DORME SULLA SABBIA E SI VIENE SEGUITI A DISTANZA PER SCONGIURARE IL COCCOLONE...

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Articoli correlati

IL VENETO MAX CALDERAN, CHE ESPLORA I DESERTI A PIEDI CAMMINANDO PER 90 ORE CONSECUTIVE SENZA...

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Maurizio Crosetti per “la Repubblica”

https://www.repubblica.it/cronaca/2025/09/26/news/maratoneti_sfida_deserto_max_calderan-424871136/#:~:text=Max%20Calderan%2C%20di%20quel%20nulla,uomo%2C%20un%20grande%20balzo%20eccetera.

 

max calderan 8

Max, ma cosa c'è nel mezzo del nulla? «Ci sono io, ci siamo noi». Il nulla è un oceano di sabbia, il deserto più grande al mondo, l'Empty Quarter. Milleduecento chilometri lineari di dune e vuoto in Arabia Saudita: il mitico Rub' al Khali, esteso quanto Francia, Belgio e Paesi Bassi messi insieme. […]

 

Max Calderan, di quel nulla sa tutto. Cinque anni fa, a piedi e in solitaria, vi ha tracciato una via che ora porta il suo nome, la "Calderan Line": tanti piccoli passi per un uomo, un grande balzo eccetera. In effetti, il sabbioso nulla ha qualcosa di lunare, e il nostro Neil Armstrong, nato peraltro a Portogruaro nel 1967, ha pensato bene di inventare una specie di maratona per aspiranti esploratori che correranno i canonici 42 chilometri e rotti il 28 novembre, restando poi nel deserto per un'altra decina di giorni, divisi in quattro porzioni da 10 chilometri l'una, un paio al sole e un altro paio di notte.

 

max calderan 1

Dodici personaggi che hanno pagato la loro quota e affronteranno il silenzio assoluto nel sottovuoto di una gara che non è competitiva, se non con sé stessi. Niente smartphone e niente parole: la regola del silenzio è assoluta, in corsa, prima e dopo. Si dorme sulla sabbia e si viene seguiti a distanza per scongiurare il coccolone (la squadra va dai 30 ai 62 anni di età, cinque donne e sette maschi), insomma un'avventura forse non soltanto del corpo.

 

Max, ma perché? «Perché, quando togli quasi tutto, trovi quello che conta, trovi la gioia di essere ciò che sei davvero e di non porti limiti. In sicurezza, certo, ma senza barriere. Bisogna imparare che siamo minuscoli nell'immensità della natura, e che bisogna accoglierla nella sua grandezza. E dobbiamo comprendere il senso del limite, proprio dove questa natura è smisurata».

 

[…] «L'essere umano ha il dovere, io penso, di raggiungere il massimo di quanto possa desiderare, sapendo che se dovesse perdere tutto non cambierebbe niente. Ci siamo dimenticati chi siamo, e dove possiamo arrivare. Il deserto è un'esperienza di sottrazione ed essenzialità: ti spoglia completamente, sei nudo davanti allo specchio e senza scuse. In quelle condizioni s'impara a farsi bastare un po' d'acqua».

 

[…] «Con una borraccia posso correre anche per 250 chilometri. Mi ispiro ai veri beduini, non quelli dei viaggi turistici con le "motorate" nel deserto. I veri beduini bevono pochissimo e non dormono quasi mai».

 

max calderan 3

[…] La gran corsa sulla sabbia (o camminata: astenersi perditempo) si chiama Eqrun Exploration, avrà notevoli sviluppi futuri (non spoileriamo, ma c'entrano le biciclette e le oasi) e si apre a suggestioni non banali: da quelle parti, oltre a svariate tonnellate di granellini […] resiste potente la leggenda della città perduta di Uber, meglio conosciuta come l'Atlantide delle sabbie. Perché gli eremiti delle dune hanno bisogno non solo di barrette energetiche e borracce, possibilmente termiche (si va, grosso modo, dai 12 ai 42 gradi), ma anche di immaginazione e fascino, perché la corsa estrema è comunque ricerca di qualcosa di misterioso e forse perduto.

 

max calderan 2

«La vocazione mi venne quando avevo sette anni, e la mamma mi comprò l'enciclopedia "Le mille ricerche". Presi il volume sull'Asia, quello con la copertina arancione che ancora conservo, e l'occhio si fermò sulle pagine dedicate all'Arabia, non chiedetemi perché. Lì c'era scritto che nel deserto di sabbia più grande al mondo non c'era proprio niente, e non entravano neanche i cammelli. Ecco, questo mi colpì davvero tanto: così giurai a me stesso che da grande sarei andato laggiù di persona, per scoprire come mai i cammelli non entrano» . L'ha scoperto? «No, di cammelli nemmeno l'ombra. Però ho trovato tutto il resto».

max calderan 17max calderan 7max calderan 18max calderan 23max calderan 24max calderan 9max calderan 5max calderan 15max calderan 14max calderan 11max calderan 13max calderan 4max calderan 6