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VENEZIA, IL MOSE NON SI ATTIVA PER LE PREVISIONI SBAGLIATE
mose non azionato torna acqua alta a venezia
Stavolta il Mose non si alzerà. E Venezia e Chioggia rischiano di dover affrontare un'acqua alta davvero difficile. Le condizioni meteo sono peggiorate in mattinata, tanto che le previsioni di marea sono state aggiornate dal Centro previsioni e segnalazione maree del Comune di Venezia attorno alle 12, con il picco portato da 125 centimetri e 135, sempre per le 15.10. In città le sirene sono così tornate a suonare, mentre il sito del Comune avverte che "il sistema Mose non è attivo". Il centro storico è in buona parte sott'acqua.
ALLARME Ma alle 15.30, con una marea che ha già superato i 130 centimetri a Venezia, le sirene tornano a suonare per un ulteriore peggioramento. Stavolta la previsione è di 145 centimetri alle 16.45 a causa del rinforzo del vento anomalo. La conferma arriva anche dal sindaco Luigi Brugnaro.
In questa fase di completamento dell'opera, infatti, il sollevamento delle paratoie avviene solo quando le previsioni danno una marea superiore ai 130 centimetri. Eventualità che fino a questa mattina era stata esclusa. E per azionare il Mose servono ore di anticipo.
Ora se la marea arriverà a 135 centimetri, Venezia si ritroverà per metà allagata. Ma peggio potrebbe andare a Chioggia. Sempre a causa del vento qui le previsioni ipotizzano una marea anche superiore, fino a 140 centimetri. Il centro sarebbe protetto dal cosiddetto baby Mose, che però garantisce solo fino a 130 centimetri.
Perchè il Mose non si è alzato: parla Cinzia Zincone
«Perché oggi il Mose non è stato azionato? Siamo in una fase sperimentale, nella quale si alza quando c'è una previsione di 130 centimetri: l'allerta viene data 48 ore prima, per permettere non solo di emettere le ordinanze per la navigazione ma anche per convocare le squadre operative». Lo spiega Cinzia Zincone, a capo del Provveditorato alle opere pubbliche del Nordest. «Infatti, nonostante a Venezia si parli di 'strucare el boton' (pigiare il bottone), in realtà l'operazione nasce con molto anticipo e va preparata sottolinea -. Fino a questa mattina le previsioni non arrivavano a 130, e quando sono cambiate si era fuori tempo massimo. Si prevede che possano esserci margini di errore, ma non così ravvicinato».
Zincone afferma di augurarsi due cose: «la prima è che il vento, cioè l'elemento più imponderabile e fantasioso del mondo meteoreologico, spinga le acque fuori della laguna e faccia quello che oggi noi non siamo stati in grado di fare -conclude -. La seconda è che si riesca a fare tesoro anche di questa esperienza per aggiornare le procedure in modo da adattarle anche a situazioni come questa, di improvviso peggioramento».
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