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GLI ITALIANI, SEMPRE PIÙ IMPOVERITI, E SEMPRE PIÙ INCAZZATI - IN POCO PIÙ DI 30 ANNI, I SALARI ANNUI IN ITALIA SONO DIMINUITI DI OLTRE 1000 EURO, CONTRO UNA CRESCITA DI OLTRE 2MILA IN SPAGNA E QUASI 10MILA IN GERMANIA E FRANCIA - PER OPENPOLIS, NEI PAESI EUROPEI OCSE LA NOSTRA È L’UNICA NAZIONE CHE TRA IL 1990 E IL 2020 HA AVUTO UNA DECRESCITA NEI SALARI ANNUALI MEDI, PARI AL -2,9% - NEL 2023 IL REDDITO REALE DEGLI ITALIANI ERA SCESO DI 6 PUNTI RISPETTO AL 2008...
In poco più di 30 anni, i salari in Italia sono diminuiti di più di 1000 euro, contro una crescita di oltre 2mila in Spagna e quasi 10mila in Germania e Francia.
A evidenziarlo è un rapporto della Fondazione Di Vittorio della CGIL, che ha calcolato la differenza, a prezzi costanti, tra il 1991 e il 2023.
Che gli stipendi italiani siano fermi a trent’anni fa, d’altronde, è ben noto. Secondo OpenPolis, infatti, nei Paesi europei OCSE la nostra è l’unica nazione che tra il 1990 e il 2020 ha avuto una decrescita nei salari annuali medi, pari al -2,9%. Un risultato imbarazzante.
L’Italia ha smesso di crescere da decenni, alternando gravi fasi di recessione a momenti di debole ripresa. Oltre al danno per le finanze pubbliche, l’economia che arranca ha un effetto diretto anche sullo stipendio che arriva nelle tasche degli italiani. Così, negli ultimi anni, la forbice salariale si è ulteriormente ampliata.
Non solo. Il fatto che il potere d’acquisto sia sceso drasticamente negli ultimi anni è ormai rilevato da tutte le statistiche a riguardo. Lo conferma anche l’ultimo rapporto annuale Eurostat secondo cui, a fronte di un aumento dell’occupazione, nel 2023 il reddito reale degli italiani è sceso di 6 punti rispetto al 2008. Con i paesi UE il confronto è impietoso: per quanto riguarda i redditi, l’Italia ha fatto meglio solo della Grecia ed è lontanissima dalla media europea.
SALARI E POTERE D AQUISTO IN ITALIA
Non è un caso, quindi, se secondo uno studio del 2023, l’inflazione e il costo della vita siano in assoluto la prima fonte di preoccupazione per le nuove generazioni e rientrino tra i fattori determinanti che alimentano il malessere psicologico. Il problema dei soldi è diventato anche esistenziale.
Di fronte a queste evidenze è necessario intervenire urgentemente per adeguare i salari italiani, prima che il divario tra poveri e ricchi diventi incolmabile, anche con il crollo del ceto medio. In alternativa il nostro Paese rischia di schiantarsi contro un muro.
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