carlo calenda e vauro

VIENI QUI IN UCRAINA E VEDRAI CHE TI PASSA LA VOGLIA DI PRENDERLI IN GIRO” – SCAZZO A DISTANZA TRA VAURO E CALENDA: CARLETTO HA ACCUSA IL DISEGNATORE PER UNA VIGNETTA IN CUI HA RAPPRESENTATO ZELENSKY CHE CHIEDE ARMI A BABBO NATALE: “RICORDATI DI LEVARTI TUTTI GLI AMMENNICOLI E SIMBOLI SOVIETICI CON CUI VAI IN GIRO. QUI I TUOI AMICI HANNO FATTO 5 MILIONI DI MORTI”. E VAURO SBUFFA: “MI MANCAVA CALENDA…”

Da www.liberoquotidiano.it

 

la vignetta di vauro su volodymir zelsnky

Scontro a distanza, in tutti i sensi, tra Carlo Calenda e Vauro. Ad accendere la miccia è stato il leader di Azione, che dall’Ucraina ha espresso il suo dissenso sulla vignetta di Vauro che raffigura la “letterina” di Volodymyr Zelensky (“sono stato buono, portami armi, armi e ancora armi”) e la risposta risentita di Babbo Natale: “Ma per chi ca*** mi ha preso questo Zelensky, per Joe Biden?”. 

 

“Vauro, Orsini, Travaglio e altri gentiluomini che irridono la forza e il coraggio degli ucraini - ha commentato Calenda - dovrebbero fare almeno uno sforzo: venire tre giorni qui. Si sentirebbero subito piccoli uomini davanti a un grande paese”. “Mi mancava Calenda”, ha replicato Vauro, dopodiché il leader di Azione ha voluto avere l’ultima parola: “Guarda, lascia stare me. Vieni qui in Ucraina e vedrai che ti passa la voglia di prenderli in giro e disegnarli come burattini degli americani. Ricordati però di levarti tutti gli ammennicoli e simboli sovietici con cui vai in giro. Qui i tuoi amici hanno fatto 5 milioni di morti”.

vauro

 

Tra l’altro Calenda ha anche scritto una serie di tweet sulle ragioni degli ucraini, che vogliono combattere a tutti i costi: “Non combattono per un concetto astratto di libertà, ma contro qualcosa che hanno vissuto: la brutalità del comunismo sovietico, che noi abbiamo in larga parte deciso di ignorare. Il comunismo è stato una grande barbarie della storia. Dovremmo insegnarlo con più chiarezza. Per questo la resistenza degli ucraini infastidisce una parte dei militanti più anziani di sinistra. Li obbliga a fare i conti con la loro storia. Semplicemente non riescono a dire che li, in Urss, c’era il male nella sua forma più efferata e brutale. Senza scusanti ideologiche”.

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