UN VIETNAM È PER SEMPRE - MORTO IL COLONNELLO CHE ISPIRÒ IL KURTZ DI APOCALYPSE NOW – LA SUA CARRIERA DISTRUTTA DA UN CRIMINE DI GUERRA…

Da corriere.it
Tutti gli amanti del cinema sanno che «Cuore di Tenebra», il romanzo di Joseph Conrad ambientato nel Congo di fine Ottocento, ha ispirato «Apocalypse Now», il capolavoro di Francis Ford Coppola. Ma pochi ricordano che per raccontare la follia di Kurtz, il colonnello divenuto incontrollabile nella giungla della Cambogia durante la guerra del Vietnam, il regista americano e lo sceneggiatore John Milius furono influenzati dalla vera storia di Robert Rheault, comandante dei berretti verdi negli anni ‘60. L'ex militare americano si è spento serenamente lo scorso 16 ottobre a Owls Head, nel Maine, all'età di 87 anni.

CARRIERA FOLGORANTE - Proprio come il Kurtz interpretato da un indimenticabile Marlon Brando, il colonnello Rheault ebbe una carriera militare folgorante, raggiungendo velocemente i più alti gradi nell'esercito americano. Nato a Boston nel 1925 da una famiglia benestante, studiò alla Sorbona di Parigi e qui affinò il suo francese che più tardi avrebbe insegnato ai militari di West Point.

Decorato con una medaglia di bronzo per il suo coraggio nella guerra di Corea, Rheault passò alle forze speciali nel 1960 e divenne comandante di 4500 berretti verdi che operavano nell'ex Indocina. Ma la sua carriera fu improvvisamente stroncata da un episodio cruento, appena tre settimane dopo aver acquisito il comando dei berretti verdi in Vietnam: il militare ordinò l'esecuzione di Thai Khac Chuyen, informatore locale, accusato di fare il doppio gioco, dopo averlo sottoposto a 10 giorni di terribili sevizie.


L'OMICIDIO CHE STRONCÒ LA SUA ASCESA- Il colonnello tentò di coprire la storia di questo omicidio, ma fu scoperto e, abbandonato dal suo superiore, finì davanti alla Corte marziale. Salvato dall'intervento del presidente Nixon che non voleva che la sua vicenda fosse usata dalla propaganda pacifista, fu costretto ad abbandonare la carriera militare nel novembre del 1969.

Tuttavia il dossier Rheault finì assieme ai documenti ribattezzati «Pentagon Papers» nella mani di Daniel Ellsberg, ex militare divenuto forte oppositore della guerra del Vietnam, che li girò al New York Times nel 1971. Negli Usa scoppiò lo scandalo: i documenti non solo raccontavano la vera storia di Rheault, ma anche le cruente strategie adottate dal governo americano durante «la guerra sporca». Anni dopo tornando sull'orrore del conflitto e soprattutto sull'episodio che distrusse la sua carriera e che il magazine Time definì «secondo per crudeltà solo al massacro di My Lai», Rheault dichiarò: «La guerra è un affare sporco con obiettivi lodevoli come la libertà e la lotta contro l'aggressore. Che però spesso servono da pretesto per uccidere la gente».

 

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