
DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI…
CHE IMPEPATA DI NOZZE! - IL VIRUS CONGELA 70 MILA MATRIMONI - VA A PICCO IL BUSINESS DEL SETTORE CHE STIMA PERDITE PER 26 MILIARDI DI EURO - TRA ACCONTI, CAPARRE VERSATE (IN MOLTI CASI VENGONO CONGELATE IN ATTESA DI UNA NUOVA DATA), RISTORANTE PRENOTATO, INVITI SPEDITI: E’ TUTTO DA RIFARE…
Elena Del Santo per “la Stampa”
Un miraggio chiamato matrimonio. Già, perché dopo lo stop alle cerimonie imposto dall' emergenza coronavirus, tra marzo e aprile oltre 17 mila coppie sono state costrette a rinviare le nozze. E tra maggio e giugno andrà peggio: secondo dati ufficiali, potrebbero «saltare» 50 mila matrimoni. Non pochi, visto che in Italia ogni anno se ne celebrano circa 200 mila.
Con questi numeri, inevitabilmente, cola a picco anche il business generato dal giorno del «sì»: a causa del Covid-19 l' industria italiana del wedding, che vanta 40 miliardi di fatturato all' anno, stima perdite per circa 26 miliardi di euro. In caduta libera, ovviamente, anche le vendite di abiti da sposa e cerimonia, settore che muove circa 600 milioni di euro l' anno.
Al momento la prospettiva di ripartenza è ancora avvolta nella nebbia, senza un calendario certo. Difficile poter immaginare di organizzare una festa rispettando tutte le regole della fase 2 su assembramenti, riunioni di parenti e amici. «I futuri sposi stanno vivendo in un tempo sospeso - dice Anna Frascisco, nella top 10 delle migliori wedding planner d' Italia - confidiamo che da settembre, pur con qualche restrizione, si possa ritornare all' altare.
Consiglio comunque di mantenere confermati i matrimoni fissati da metà luglio in poi, in attesa che l' emergenza sanitaria possa rientrare». Anna Francisco, che segue una media di 60 eventi nuziali all' anno e ha ormai un fiuto infallibile per gli intoppi, aveva giocato d' anticipo: «Dovendo posticipare, c' era il rischio di non trovare più date appetibili a disposizione e infatti i sabati e le domeniche della primavera 2021 sono già sold out».
Acconti, caparre versate (in molti casi vengono congelate in attesa di una nuova data), ristorante prenotato, inviti spediti: tutto da rifare. Parola d' ordine: riprogrammare. Sono centinaia i futuri sposi che si stanno rivolgendo a Help Spose, servizio gratuito di supporto messo su dalla wedding planner campana Cira Lombardo, una delle più note del settore: «Cercano rassicurazioni, conforto, sostegno. Hanno paura di dover rinunciare al loro grande sogno e non sanno da che parte cominciare per rimodularlo in una data diversa da quella che avevano scelto all' inizio».
Nessuno nel Belpaese (tranne pochi casi eccezionali) pare sia disposto a comparire nelle foto con guanti e mascherina, senza invitati, ricevimento e neppure bacio di rito. E a nessuno sembra piacere l' idea delle nozze celebrate a distanza su Zoom party, con gli sposi collegati in video davanti agli invitati vestiti a festa ma a casa loro, cosa che invece accade negli Stati Uniti e nel regno Unito. Dice Frascisco: «Gli italiani sono più tradizionali, vogliono vivere il sogno della vita, mai ci rinuncerebbero. Senza festa, il rito sarebbe solo burocrazia, altro che romanticismo».
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