parrucchieri coronavirus

IL VIRUS MI PIEGA MA NON MI SPEZZA - A NAPOLI SI ESULTA PER IL RITORNO DAL PARRUCCHIERE: LISTE D'ATTESA DI ALMENO DUE SETTIMANE IN UNA CITTÀ DOVE IN POCHI (MASCHI COMPRESI) ESCONO DI CASA SENZA PIEGA E COLORE IMPECCABILI - LA PRECEDENZA A MEDICI E OPERATORI SANITARI, IN PRIMA LINEA DA DUE MESI

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Antonio Di Costanzo per “la Repubblica

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L' assalto c' è ma non si vede. Le code sono telefoniche, sui social e su WhatsApp e non davanti ai locali. A Napoli è boom di prenotazioni per parrucchieri e barbieri con saloni pieni per tutta la settimana e oltre. Ossigeno per un settore che conta in Campania 4.800 licenze e un esercito di lavoratori fissi, saltuari e anche in nero. Patrizia Musella alza i pollici in segno di vittoria.

 

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È la prima cliente di Roberto Autieri, coiffeur di via Cimarosa al Vomero: «Attendevo questo momento da inizio marzo: colore, taglio e piega», commenta. Le prenotazioni sono arrivate già prima che ci fosse la conferma della riapertura. All' entrata una dipendente accoglie con sanificante per le mani, guanti e termometro. «36 gradi, prego, si accomodi pure». Parole accolte come una liberazione: «Precedenza ai clienti abituali - dice Roberto tra una sforbiciata e l' altra - ne possiamo ospitare quattro per volta. È bello ricominciare».

 

Daniela Vecchione si è ritagliata uno spazio tra giornate complicate. Ha 44 anni ed è un medico in prima linea sul fronte contro il Covid 19. Radiologa, in queste settimane ha lavorato all' ospedale Cotugno, eccellenza nella lotta alle malattie infettive: «È stata dura, ma al Cotugno ci sono protocolli di sicurezza quasi perfetti a tutela di pazienti e personale. Mia figlia, che a 4 anni del coronavirus sa tutto, mi ripete: "Mamma che lavoro scocciante fai", è un modo per esprimermi la sua solidarietà perché sono di turno soprattutto la notte».

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Anche per Daniela controllo della temperatura: «Oggi mi sono presa un momento solo per me», afferma la dottoressa dopo aver superato la prova termometro. Luigi Iavarone, 57 anni, una quarantina dei quali passati a sfoltire barbe e capelli, ha appena ricevuto Antonio Russo, 30 anni, autista di ambulanze: «Guardate come sto inguaiato - scherza il giovane - ho tormentato Gigi: "quando apri, quando apri" e oggi mi sono precipitato qui». La ripartenza ha un costo: «Ho speso circa 3 mila euro in detergenti, kimoni e mascherine» contabilizza Autieri.

 

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La lievitazione dei prezzi dei prodotti è la nota dolente. Quello dei camici monouso è schizzato perfino a 2 euro, sostengono. «Ci sono molte spese, ma cerco di tenere i prezzi fermi a prima della crisi» assicura Luca Piacente parrucchiere dei Quartieri Spagnoli che sanifica con il vapore le scarpe di chi arriva. «Io ho aumentato di appena un euro», ammette Ciro Panzini, barbiere.

 

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Qualche mascherina in più si trova, anche in farmacia, ma iniziano a scarseggiare i guanti. Complicato acquistare i termoscanner. «L' avevo ordinato on line, pagando 80 euro, ma non me l' hanno ancora consegnato - racconta sconsolato Luca D' Avanzo, titolare di un salone a Santa Lucia - comunque ho riaperto dopo due mesi. Siamo qui per combattere. Tutto full per i prossimi 15 giorni. Appuntamenti ogni mezz' ora, il tempo per sanificare ». Tanta gioia per essere tornati al lavoro, ma «quello che manca sono le vecchie abitudini di convivialità, come il caffè sorseggiato chiacchierando con i clienti» sottolinea D' Avanzo.

Alessandro, impiegato, invece, rimpiange la lettura dei giornali dal barbiere: «Era bello discutere di sport».

 

Mariano Liberti è uno "store manager": il suo compito è organizzare il lavoro per 25 saloni.

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«Anche con collegamenti video con le clienti per capire in anticipo di cosa hanno bisogno» spiega. Voglia di ricominciare ma tanti timori: Rosario De Filippo teme il dilagare dell' abusivismo. Sulla visiera ha scritto: "I love Naples" per protestare contro «l' abbandono dello Stato». Gennaro Esposito, coiffeur a Bagnoli, si definisce della «vecchia guardia». Significa: «Lunedì chiuso, nonostante il Covid. Ma da domani (oggi per chi legge, ndr ) accoglierò le miei clienti con un mazzo di fiori».

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