RIUSCIRÀ MATTEO SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE…
#Taiwan #PelosiVisit ???????——???? pic.twitter.com/Y0fe9tV528
— Ambassade de Chine en France (@AmbassadeChine) August 2, 2022
Lorenzo Bertocchi per “la Verità”
la vignetta sulla madonna postata dall ambasciata cinese in francia
Perfino il Washington post ha criticato il viaggio spericolato della speaker della Camera Usa, Nancy Pelosi, a Taiwan, un pernotto che, comunque lo si voglia vedere, ha almeno i connotati della poca saggezza. Nell'editoriale del Wp si ricorda che ora la Cina è «enormemente più forte di quanto non fosse un quarto di secolo fa», al tempo della terza crisi di Taiwan, tra il luglio 1995 e il marzo 1996, e «Quello che non comprendiamo è la sua insistenza (della Pelosi, nda) nel dimostrare il suo sostegno in questo modo e in questo momento, nonostante gli avvertimenti - di un presidente del suo stesso partito - con la situazione geopolitica che è già alquanto instabile».
Dal lato cinese, ovviamente, le reazioni non si sono fatte attendere, dal lato economico e militare. La Cina ha sospeso l'esportazione di sabbia verso Taiwan, necessaria per la produzione dei semiconduttori, ha sospeso l'importazione di 2.000 prodotti alimentari, sorvola regolarmente con aerei militari lo spazio aereo dell'isola e ha ammassato truppe e carri sulla costa della provincia di Fujian, cioè l'eventuale punto di partenza per una invasione militare a Taipei.
È difficile pensare che il pernottamento della signora Pelosi abbia altri effetti se non quello di provocare questa escalation nei rapporti tra Usa e Cina, il Pentagono difficilmente aprirà un nuovo fronte anche con la Cina.
nancy pelosi a piazza tienanmen nel 1991
È curioso però che l'Ambasciata cinese in Francia, dal suo account twitter ufficiale, si sia lasciato scappare un tweet come quello che vedete in pagina. Ripetiamo, non viene da un blogger a caso o da un leone da tastiera, ma da un account che rimanda a funzionari dello Stato cinese.
L'immagine mostra un bambino che dorme su un letto mentre una donna spaventosa avvolta in un lenzuolo barocco e coronata di stelle entra dalla finestra per attaccare ovviamente il bambino innocente. Ma un uomo muscoloso con falce e martello è in attesa, pronto a proteggere la sua progenie.
Il sottotitolo dell'immagine è chiaro ed è stato messo affinché tutti capissero a cosa si riferisse il tweet: «A nessuno piace la guerra, ma nessun padre permetterebbe mai a qualcuno di rubare suo figlio».
L'immagine è corredata da due hashtag, #Taiwan e #Pelosivisit, e poi una frase cinese che in italiano si può intendere come «Maria, la ladra di bambini». È evidente che tutto il tweet fa riferimento alla visita della Pelosi a Taiwan, vista come una vera e propria ingerenza in casa propria da Pechino, ma l'aggiunta in cinese che rimanda alla Vergine Maria, sposta il piano del messaggio e lo rivolge alla religione cattolica.
Della serie «non fidatevi della loro religione». Pelosi è sedicente cattolica e il Vaticano è l'unico Stato di portata mondiale ad avere relazioni diplomatiche formali con Taiwan: per la propaganda cinese la marmellata viene facile. Lo slogan narrativo dei cattolici che vengono a «rubare i bambini» risale all'epoca di Mao e l'anticattolicesimo ha antiche radici nel Partito Comunista cinese, tanto profonde che germogliano facilmente.
In questa lotta tra potenze c'è una cosa da ricordare ai funzionari cinesi e che riguarda l'Occidente, la Pelosi e financo gli Stati Uniti d'America. Che la speaker dem della Camera, per quanto si mostri devota, e sebbene con qualche problema di coerenza tra la sua fede e la promozione di politiche a favore dell'aborto, non sia la Madonna è abbastanza evidente, ma c'è di più. La Vergine Maria è venerata da circa un miliardo e mezzo di persone di fede cattolica che sono ben oltre i confini di quello che possiamo individuare come Occidente, oltre ad avere devoti anche tra ortodossi e anglicani e persino tra i musulmani.
Insomma, l'equazione Pelosi, Maria, Occidente cattivo, religione cattolica, è fuori tempo massimo anche per i funzionari del paese in cui la libertà religiosa è una conquista ancora lontana. Non si può confondere l'Occidente con asse anglofono e finanziario tra Washington e Londra, con quello fondativo dell'asse Atene, Gerusalemme e Roma, anzi: un ripassino su queste origini e sul reale perimetro dell'Occidente potrebbe essere utile anche alla signora Pelosi, ne guadagnerebbe certamente in prudenza. Quella che è mancata nel suo pernotto a Taipei.
nancy pelosi a taiwan 2nancy pelosi a taiwan 3nancy pelosi a piazza tienanmen nel 1991 nancy pelosi a taiwan
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