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VIVERE DI SESSO – SETTE STORIE DI PROSTITUTE CHE DIFENDONO LA LORO SCELTA – “NON SIAMO TUTTE STUPIDE TROIE” - ECCO I RACCONTI INTIMI DELLA SUGAR BABY, DELLA SPOGLIARELLISTA VIA WEBCAM E DELLA RAGAZZA CHE HA SUPERATO IL TRAUMA DI UNO STUPRO DIVENTANDO UNA DOMINATRICE: "NON MI SONO MAI SENTITA COSI' BELLA E POTENTE..."
DAGONEWS
Sette storie, sette vite, sette donne con un elemento in comune: vivono di sesso. Sette sex worker sono state intervistate dal sessuologo Shelby Sells per Paper Magazine e hanno rivelato come riescono ad accaparrarsi i clienti, come hanno iniziato la loro carriera, quali sono le loro sensazioni generali e i pregiudizi della gente.
Pauli Cakes ha iniziato a lavorare nell'industria del sesso a 15 anni dopo aver fatto la barista in diversi locali nel New Jersey. Poi è arrivata in un club dove i datori di lavoro la pagavano per convincere i clienti a farsi offrire da bere.
Da lì a farsi pagare per prestazioni sessuali il passo è stato breve. «Non ho mai avuto un dialogo aperto sul mio lavoro – racconta – la gente è piena di pregiudizi: non tutte le lavoratrici del sesso sono cis. Non tutte le prostitute sono donne. Non tutte le prostitute sono convenzionalmente attraenti o magre».
Karmenife e Gillian Skye, lavorano come dominatrici. Karmenife è entrata a far parte del mondo dopo essere stata stuprata durante il suo primo anno di college. Per superare il trauma, partecipò a un progetto artistico in cui si travestì da dominatrice per reclamare la sua identità.
«Non mi ero mai sentita così potente e bella – ha detto – Vivo lo svantaggio di non essere capita dalle altre donne. Odio quando la gente dice che lo sto facendo perché sono stupida e sono una puttana».
Sin dal lancio di Internet, il numero di lavori che coinvolge il sesso si sono ampliati. AJ Saunders vende la sua biancheria intima online e chiacchiera con le persone attraverso i siti web come una “compagnia per fare sexting”.
Ma lavorare a contatto con il sesso non vuol dire avere rapporti con i clienti: ci sono anche figure professionalii come quelle del sessuologo o dell’educatore sessuale.
Michelle Hope, dopo essere stata molestata in adolescenza, ha dovuto rivolgersi a un educatore del sesso per capire cosa le fosse successo. Oggi è lei, tramite il suo sito web, ad aiutare le persone a capire il ruolo che il sesso gioca nella società e come le persone possono usare le proprie “abilità” in modo sicuro.
Lindsay Dye si spoglia per i propri clienti online: «Ho sempre ammirato le spogliarelliste, ma volevo poter mettere una distanza con le persone che guardano.
Ecco perché mi spoglio via webcam. Stavo cercando un equilibrio tra qualcosa di veramente artistico, puro e bello e qualcosa che può ancora essere sexy e che mi permettesse di masturbarmi».
Infine Radical Pomm ha un talento per capire cosa vogliono i clienti. «Sono una escort e una sugar baby. Riesco a comprendere cosa desiderano i miei clienti e rendo uniche le ore che passiamo insieme»
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radical pomm
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