DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
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Gli scienziati sanno poco più di quanto ne sappiamo noi sui famosi postumi della sbornia, ma l'esperienza e l'evidenza ci suggeriscono che il fenomeno peggiori con l’età.
Le ricerche infatti dicono che il tracollo arriva intorno ai 29 anni, ma le ragioni per cui ciò avviene non sono ancora chiare.
La maggior parte degli esperti sostiene che sia dovuto a una serie di fattori tra cui il contenuto di grasso nel nostro corpo, che con l’avanzare del tempo diminuisce la capacità di assorbire l’alcool, e, per non saperla dire meglio, la mancanza d'allenamento alle grosse quantità.
I nostri corpi hanno un’incredibile capacità di adattarsi a quasi tutte le condizioni a cui lo sottoponiamo (perlomeno nel breve periodo) inclusi i momenti in cui beviamo quantità d'alcool eccessive, in cui gli enizimi nel nostro fegato rompono le molecole di alcool e le rendono digeribili e tollerabili per il resto del sistema.
quanto sopportiamo lalcool col passare del tempo
Un adulto in media riesce a processare circa 1,5l di alcool ogni 90 minuti. Ad ogni modo se sottoponiamo il nostro fegato a una forte carica del nostro elisir preferito, si dà presto da fare e stabilisce la digestione dell’alcool come sua priorità sugli altri processi, permettendoci di berne di più.
Ma il nostro fegato può adattarsi anche nella direzione opposta quando smettiamo di bere grosse quantità, riaggiustandosi ai suoi valori normali nell’arco di un paio di giorni e producendo quantità più basse di enzimi per l’alcool deidrogenasi (ADH), anche se i tempi di questo riaggiustamento possono dipendere da fattori come l’età, il sesso e la massa corporea.
Secondo una ricerca del 2015, l’età in cui raggiungiamo l'apice di tolleranza per l’assunzione di quantità smodate di alcolici sono i 25 anni, dopodiché il nostro metabolismo comincia a rallentare rendendo la battaglia contro la sbronza sempre più in salita.
Allo stesso tempo sia gli uomini che le donne iniziano a perdere massa muscolare, il 75% della quale è composta da acqua e poiché l’alcool è fatto di acqua solubile, col tempo viene assorbito sempre più lentamente dal corpo.
Il peso di un adulto è composto per il 50-60% da acqua circa fio ai 50 anni, dopo i quali le percentuali iniziano a scendere al 47-56% rispettivamente nelle donne e negli uomini.
Il problema che qui dunque si presenta è la disidratazione, alla quale con ogni probabilità dobbiamo quei lancinanti mal di testa il mattino dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo.
Divenendo più disidratati col tempo il nostro senso interno della sete si sopisce mischiandosi a un più generale senso di fatica, senza perciò farci realizzare immediatamente che avremmo bisogno di un abbondante bicchiere d’acqua.
Allo stesso tempo anche i reni trattengono meno efficacemente le urine contribuendo ai sintomi da disidratazione e dunque ai postumi della sbornia.
Ma diversi studi sostengono che la disidratazione non sia un motivo sufficiente per spiegare il fenomeno, citando in causa anche le citochine - le proteine del sistema immunitario che monitorano la qualità del sonno - che sarebbero anch’esse collegate ai sintomi di malessere legati all’alcool.
Dunque per quanto ne sappiamo finora, la disidratazione, insieme alla privazione del sonno che arriva con l’avanzare dell’età, il nostro corpo di anno in anno ci offrirà dei risvegli sempre più duri ogni volta che torneremo a casa tardi dalla festa di un amico.
i postumii postumi 4birra sulla lunabevanda per i postumibirreimpiegare del lievito attivo miscelato con yogurt prima di assumere alcool
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