“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL…
1 - FESTA A CASA CON LA NEONATA DOPO AVERLA RAPITA “VOLEVO UN FIGLIO TUTTO MIO”
Estratto dell’articolo di Romina Marceca per “la Repubblica”
ROSA VESPA RAPISCE UNA BAMBINA
Qualcuno ha tolto i fiocchi azzurri dalla casa al primo piano di Rosa Vespa e Aqua Moses. Il tavolo del soggiorno è ancora addobbato con confetti, peluche e dolci. La festa per la nascita di Ansel, a Castrolibero, 12 chilometri da Cosenza, era surreale. Sotto la tutina azzurra del piccolo presentato ai parenti da Rosa e dal marito Aqua come il loro figlio miracoloso in realtà c’era Sofia, la neonata di appena 36 ore rapita dalla coppia poco prima nella clinica Sacro Cuore.
Mentre loro festeggiavano e si fotografavano con Ansel in braccio, la gioia per la nascita della loro figlia per una coppia di Cosenza si era trasformata in tragedia. Alle 18,30 di martedì Rosa Vespa era entrata nella stanza 16 al secondo piano della clinica. «Signora devo cambiare il pannolino a sua figlia», ha detto a Valeria Chiappetta, mamma di Sofia.
annuncio su facebook della presunta nascita della figlia di Aqua Moses e Rosa Vespa
E Valeria, ancora provata dal parto, ha affidato la sua bambina che dormiva alla donna. Ma Rosa Vespa, 51 anni, non era un’infermiera. Era una donna che da anni, almeno tre, desiderava un bimbo tutto suo. Lei, che di figli non ne ha avuti.
Un desiderio che si è trasformato in ossessione e l’ha portata ad attuare un piano folle: rapire un neonato. Un progetto condiviso con il marito Aqua Moses, 43 anni, sposato nel 2021. E che l’attendeva con la carrozzina nel corridoio della clinica.
Rosa aveva tentato di portare via poco prima un maschietto da una camera di degenza ma la mamma le aveva detto che il pannolino l’avrebbe cambiato lei. Allora si è diretta verso la stanza dove c’erano Sofia, la sua mamma, il papà, il fratellino di 4 anni e la nonna materna.
L’allarme è scattato mezz’ora dopo, quando la mamma si è resa conto che Sofia non era stata riportata in stanza. Gli investigatori della squadra mobile in tre ore sono arrivati alla coppia grazie alle immagini delle telecamere della clinica dove si vede la donna che tiene in braccio Sofia e il marito con la culla in mano fuggire dall’uscita sul retro.
Dalla targa dell’auto sono risaliti all’indirizzo della coppia. «Volevo un figlio, ho perso il mio dieci giorni fa», è stato l’estremo tentativo di giustificarsi di Rosa Vespa davanti agli agenti piombati nella sua casa, a Castrolibero. Poi ha aggiunto che aveva avuto altri aborti negli anni. Tutto falso.
Sui social la famiglia di Sofia aveva lanciato un alert con la foto della bambina e poche parole, le ricerche sono scattate in tutta la regione. La polizia è stata veloce ed è arrivata nella casa della coppia intorno alle 21,30.
I fiocchi azzurri sulla ringhiera davanti all’abitazione, i palloncini dentro, la torta, i parenti in abiti eleganti. Rosa e Aqua avevano preparato una festa per il nascituro che avevano annunciato alla famiglia. Perché per nove mesi quella coppia aveva simulato una gravidanza, complice qualche chilo di troppo di Rosa.
[…] Perché Rosa e Aqua avevano detto a tutti che aspettavano Ansel nato l’8 gennaio, come annunciato dalla coppia su Facebook. Un castello di bugie che è crollato con l’irruzione dei poliziotti in pieno party mentre la coppia brindava con gli invitati.
«Ci siamo trovati davanti a una festa in piena regola, anche gli invitati sono stati colti di sorpresa», dice il capo della mobile Gabriele Presti. Perché molti in quella casa stavano seguendo sui social le notizie sul rapimento di Sofia.
Quando uno dei poliziotti ha chiesto di consegnare subito la bambina, la coppia si è arresa. «E da quel momento — spiega il commissario Claudio Sole — non ho più lasciato la piccola». Meno di mezz’ora dopo Sofia, che sta bene, era di nuovo tra le braccia della mamma: «La nostra famiglia si stava sgretolando in mille pezzi. Siamo genitori che sono morti e risorti», ha scritto sui social mamma Valeria.
La coppia è stata arrestata nella notte, ora si trova nel carcere di Castrovillari. Rosa Vespa ha confessato, il marito ha abbassato la testa ed è rimasto in silenzio. Secondo alcuni testimoni non sapeva che la gravidanza fosse falsa. Per chi indaga di certo c’è che ha rapito Sofia. Marito e moglie, lui gruista e lei disoccupata, sono accusati di sequestro aggravato di minore. […]
2 - LA FALSA GRAVIDANZA E IL POST SULLA NASCITA NOVE MESI DI BUGIE
Estratto dell’articolo di Romina Marceca per “la Repubblica”
Un castello di bugie costruito in 9 mesi per soddisfare quella «infinita voglia di avere un figlio tutto mio». Rosa Vespa da maggio scorso ha assemblato, pezzo dopo pezzo, una realtà che era tutta dentro la sua mente. Ha prima dato il lieto annuncio ai parenti, poi ha mostrato ecografie scaricate da internet. Una pianificazione che adesso è sotto esame degli esperti in patologie psichiche.
Rosa e i messaggi su Facebook sul bambino appena nato, Rosa e la scelta del nome. Rosa e le foto con le mani giunte sul grembo. E ancora Rosa che si è procurata i moduli per la richiesta delle visite e li ha compilati di suo pugno. Documenti adesso sotto sequestro da parte della polizia e della procura di Cosenza, che indaga su eventuali complici.
Quella speranza di vedersi il pancione, di avere tra le braccia un neonato, negli anni si è assottigliata sempre di più. Fino a diventare una gabbia per Rosa, che ha una patologia per la quale non riesce a rimanere incinta.
Spesso si faceva vedere vicino alla clinica, per rendere ancora più veritiero il suo piano. Ha anche dormito per una notte al Royal hotel di Cosenza. [...] Alcuni testimoni, che la polizia sta sentendo, hanno dichiarato che lui non sapeva nulla, che in clinica con la moglie avrebbe avuto un attimo di incertezza vedendo la bambina con la tutina rosa. Tutto da verificare. Ma c’è anche un altro particolare: Rosa avrebbe indossato una finta pancia negli ultimi giorni. È mai possibile che lui non se ne sia accorto?
Intanto, però, aveva addobbato la casa di azzurro per Ansel, mentre Rosa aveva invitato tutti i parenti per il giorno della festa, che è stato anche quello del loro arresto e della fine della messinscena. [...]
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