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WAR MEDITERRANEO – LA MARINA ITALIANA SI MUOVE PER DIFENDERE MEGLIO IL NOSTRO MARE, SOPRATTUTTO DALLE MINACCE RUSSE: PREVISTA UNA PORTAEREI A PROPULSIONE NUCLEARE DA SVILUPPARE ENTRO IL 2040, ALMENO 9MILA UOMINI IN PIÙ PER “RIMPOLPARE” EQUIPAGGI LOGORATI DAL SERVIZIO, DRONI E RETI DI SORVEGLIANZA NEI FONDALI – L'AMMIRAGLIO ENRICO CREDENDINO HA LANCIATO L’ALLARME: “LE NOSTRE NAVI AL LARGO DELLA LIBIA SONO SEGUITE DA NAVI-SPIA RUSSE, SPESSO CAMUFFATE DA PESCHERECCIO. E NEL MAR ROSSO SIAMO IN UNA SITUAZIONE DI GUERRA…”
Estratto dell’articolo di Antonio D’Anna per “ItaliaOggi”
IL PATTUGLIATORE DELLA MARINA MILITARE LIBRA
Almeno 9mila uomini in più per tonificare equipaggi logorati dal servizio; una portaerei a propulsione nucleare da sviluppare entro il 2040; droni, reti di sorveglianza nei fondali e una maggiore capacità di controllo subacqueo.
Il tutto mentre i russi, con gli occhi addosso alla Libia dopo aver perso la base in Siria a Tartus, iniziano a tallonare le nostre navi da guerra. L'ammiraglio Enrico Credendino, Capo di Stato maggiore della Marina militare italiana, è da un po' che sta sottolineando quanto serve a un paese nel centro del Mediterraneo […]
L'ultimo appello è del 10 giugno scorso, festa della Marina: in un'intervista al Corriere della Sera l'ammiraglio ha ricordato che i russi stanno trattando per avere una base a Derna, Libia, cioè davanti a casa nostra; e ora, ammette, «abbiamo la guerra in casa». E: «Nel Mar Rosso siamo in guerra. Le nostre navi in tutto hanno abbattuto 8 droni Houthi: 3 con le artiglierie di bordo e 5 con i missili».
La nuova minaccia è rappresentata dai droni: Credendino spiega che per adesso le nostre artiglierie Oto Melara si sono dimostrate efficaci contro di essi nel Mar Rosso, ma in Italia si studiano nuovi droni marini e le nostre navi ne imbarcheranno sempre più a bordo (la Trieste, unità d'assalto anfibio, è già predisposta).
vladimir putin giornata della marina russa 1
Soprattutto, quello che più ha messo in allarme i nostri militari sono gli attacchi subacquei alle infrastrutture come gasdotti, oleodotti, cavi di comunicazione. Servono strumenti per identificare e seguire chi agisce sui nostri fondali, dal momento che con l'andare del tempo le risorse sottomarine si rivelano sempre più cruciali per lo sviluppo e per l'industria.
Se questo è il presente, l'avvenire - appunto - prevede una portaerei a propulsione atomica che proietterebbe la nostra Marina nel club ristretto delle blue water Navies, delle flotte d'Alto mare che possono essere impiegate anche negli oceani lontani grazie al nucleare (la Francia, per esempio, lo fa grazie alla sua portaerei Charles De Gaulle) il quale consente dispiegamenti molto più lunghi rispetto alla propulsione a combustibile fossile. Noi abbiamo il concetto di «Mediterraneo allargato», dalle soglie dell'Oceano Indiano fino alle Azzorre, e domani il Sudest asiatico sarà cruciale.
attacco di un drone degli houthi nel mar rosso
Credendino aveva ipotizzato anche cacciatorpedinieri atomici, e comunque l'idea di navi da guerra a propulsione nucleare nella nostra Marina c'è da sempre: negli anni 60 si parlò di una futuribile unità che si sarebbe dovuta chiamare Enrico Fermi ma non se ne fece nulla.
[…] era anche il tempo in cui il vecchio incrociatore Giuseppe Garibaldi, varato negli anni 30, veniva modificato a poppa per ospitare e lanciare con successo 4 missili Polaris a testata nucleare in giro per il Mediterraneo.
Gli ammiragli yankee apprezzarono il lavoro, eccellente e molto riuscito, fatto dalla nostra Marina: ma per i politici missili atomici ad un paese col più forte Partito comunista d'Europa non se ne potevano dare, meglio soprassedere. Il Ga-ribaldi, fatti i test di lancio con i simu-lacri, venne posto in disarmo nel 1971. […]
VLADIMIR PUTIN MARINAIO - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY
marina militare
massimo sestini per la marina militare
ribelli houthi - mar rosso
vladimir putin giornata della marina russa 2
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