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ZELENSKY, T’HANNO RIMASTO SOLO! IL LEADER UCRAINO HA CAPITO CHE TRUMP POTREBBE ABBANDONARLO AL SUO DESTINO: “TEMO CHE QUALCUNO DEI NOSTRI ALLEATI SIA STANCO. L'OBIETTIVO DELLA RUSSIA È CHE L'AMERICA SI DISIMPEGNI” – È SALTATO L’INCONTRO PREVISTO A BRUXELLES ATRA ZELENSKY E GLI INVIATI USA STEVE WITKOFF E JARED KUSHNER, CHE IERI HANNO AVUTO UN COLLOQUIO DI CINQUE ORE CON TRUMP. IL CREMLINO SOSTIENE CHE I DUE AMERICANI ABBIANO "PROMESSO" A “MAD VLAD” DI VOLARE DIRETTAMENTE A WASHINGTON – SUL TERRENO A NOVEMBRE I RUSSI HANNO CONQUISTATO 500 CHILOMETRI QUADRATI DI TERRITORIO, IL DOPPIO RISPETTO AI MESI PRECEDENTI...

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MEDIA, 'SALTA L'INCONTRO TRA WITKOFF-KUSHNER E ZELENSKY' 

VOLODYMYR ZELENSKY INCONTRA DONALD TRUMP ALLA CASA BIANCA - 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE

(ANSA) - PECHINO, 03 DIC - L'incontro a Bruxelles tra Volodymyr Zelensky e gli inviati Usa Steve Witkoff e Jared Kushner non avrà luogo "a causa del ritorno degli inviati" a Washington. Lo riporta Kyiv Post citando fonti non specificate: "L'incontro di Bruxelles è annullato" e Zelensky sta tornando in Ucraina.

 

Il Cremlino sostiene che Witkoff e Kushner abbiano "promesso" di volare direttamente a Washington dopo i colloqui con Putin. Il motivo dell'annullamento non è stato reso noto. La Tass ha scritto - citando un controllore del traffico aereo europeo - che il volo con Witkoff e Kushner ha superato l'Europa ed è entrato di notte nello spazio aereo canadese.

 

ZELENSKY A RISCHIO ISOLAMENTO "TEMO CHE GLI USA CI MOLLINO"

Estratto dell’articolo di Paolo Brera per “la Repubblica”

 

DONALD TRUMP - VOLODYMYR ZELENSKY - CASA BIANCA, 17 OTTOBRE 2025 - FOTO LAPRESSE

«Sì, ho paura», ammette Volodymyr Zelensky. Non di Mosca, non direttamente almeno: «Temo che qualcuno dei nostri alleati sia stanco. L'obiettivo della Russia è che l'America si disimpegni», dice a Dublino mentre il negoziatore americano Steve Witkoff e il genero del presidente degli Stati Uniti, Jared Kushner, entrano al Cremlino per incontrare Putin.

 

Il presidente ucraino spende le ultime parole, ribadisce le linee rosse, tutti i nodi su cui l'Ucraina non cede. Rivolto all'Oireachtas, il Parlamento irlandese, reitera le richieste di sempre come se la guerra fosse ferma a un anno fa; ma c'è anche un messaggio a Trump: «Quando i più potenti esercitano pressione, la comunità globale contribuisce a indirizzarla nella direzione giusta».

 

STEVE WITKOFF - JARED KUSHNER - VLADIMIR PUTIN - KIRILL DMITRIEV - YURI USHAKOV

Il mantra è il solito: Mosca «deve essere ritenuta responsabile», serve un Tribunale speciale «per questa aggressione», e «sanzioni»; ed è «tempo che le risorse russe servano per difendere e ricostruire l'Ucraina», con un ovvio riferimento agli asset russi congelati. [...]

 

Ma sui social avverte: «Non ci saranno soluzioni facili. Sappiamo cosa sta succedendo, con chi abbiamo a che fare». Dice di essere in grado di prendere «decisioni complesse», ma «è importante che tutto sia equo e trasparente. Che non ci siano giochi alle spalle dell'Ucraina. Che nulla venga deciso senza l'Ucraina riguardo a noi, al nostro futuro». [...]

 

I RUSSI RADDOPPIANO LE CONQUISTE MA POKROVSK NON È ANCORA PRESA

Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”

 

trump zelensky casa bianca

Vladimir Putin proclama la conquista di Pokrovsk e della città di Vovchansk, nella regione di Kharkiv a ridosso del confine. In entrambi i casi l'annuncio appare prematuro ma la situazione è compromessa e la fine dei combattimenti è questione di giorni.

 

A preoccupare i comandi di Kiev è però un'altra manovra: l'affondo alle spalle di Kostjantynivka, una delle città-fortezza che proteggono l'ultima parte del Donetsk in mani ucraine.

 

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vladimir putin riceve al cremlino STEVE WITKOFF E JARED KUSHNER

Il vantaggio russo è indubbio: a novembre sono stati occupati ben 505 chilometri quadrati, quasi il doppio rispetto ai due mesi precedenti, e ci sono stime addirittura più pessimiste che parlano di 700 chilometri quadrati perduti. È l'effetto soprattutto del maltempo, con pioggia e vento che bloccano l'attività dei droni e permettono a fanti e tank invasori di muoversi con determinazione.

 

Il 40 per cento del terreno è stato preso nelle campagne del distretto di Zaporizhzhia, nella zona di Huliapole. Stando alla ricostruzione di Deep State, una delle fonti ucraine più attendibili, lì un reparto dei difensori ha ceduto ed è fuggito, scoprendo il fianco dello schieramento e provocando un momento di confusione, con pattuglie che si sono sparate addosso. Le forze di Mosca hanno sfruttato la breccia per avanzare nella pianura priva di ostacoli naturali e di villaggi. Putin ha magnificato questo risultato: «Un successo impressionante».

 

VOLODYMYR ZELENSKY EMMANUEL MACRON ALL'ELISEO

Espugnare i centri abitati è molto più difficile. L'aviazione russa li demolisce con le bombe plananti da una tonnellata: a novembre ne hanno scagliate 3.500. A Myrnohrad, la città che protegge il lato nord della sacca di Pokrovsk, piovono in continuazione. L'obiettivo prioritario sono le squadre che pilotano i droni: quando le unità speciali Rubikon del Cremlino individuano la sorgente delle onde radio, mandano i cacciabombardieri a radere al suolo l'intero condominio.

 

La morsa intorno a Pokrovsk ormai è stata chiusa: pattuglie di parà si sono asserragliate nei villaggi che controllano gli accessi e fanno fuoco su ogni movimento di uomini e mezzi. I rifornimenti arrivano solo dal cielo, con zaini agganciati sotto i quadricotteri. Non è chiaro quanti ucraini siano ancora attivi nella fascia centrale di Pokrovsk e in un quartiere di Myrnohrad: si parla di ottocento-mille soldati delle forze d'assalto, che conducono una resistenza coordinata e lanciano raid per mantenere il possesso delle posizioni chiave.

 

STEVE WITKOFF - JARED KUSHNER - VLADIMIR PUTIN - KIRILL DMITRIEV - YURI USHAKOV

La caduta di questa sacca assediata dal giugno 2024 avrà un valore simbolico, non militare: una nuova linea di trincee e bunker è già stata allestita per fermare successive avanzate. I generali di Putin ne sono consapevoli e cercano altre strade per marciare verso Kramatorsk, la capitale del Donetsk ucraino.

 

Per questo si guarda con allarme alle operazioni nel settore di Kostjantynivka-Druzhkivka: i russi hanno rivendicato la conquista del borgo di Klynove, che si trova dieci chilometri dietro le due cittadine. Pure questa notizia viene contestata ma trasmette il segnale di una nuova offensiva che può aggirare le fortezze in cui sono concentrate le esigue truppe ucraine.

 

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STEVE WITKOFF JARED KUSHNER

A novembre i russi hanno condotto 5.990 assalti: una media di duecento al giorno. Il livello di perdite è altissimo per entrambi gli eserciti ma gli ucraini non hanno né riserve, né rimpiazzi. [...]

vladimir putin - yuri ushakov - steve witkoffSTEVE WITKOFF MARCO RUBIO