DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
MEDIA, PUTIN APERTO A DISCUTERE CESSATE IL FUOCO CON TRUMP
(ANSA) - Vladimir Putin è disponibile a discutere di un accordo di cessate il fuoco in Ucraina con Donald Trump pur escludendo di fare importanti concessioni territoriali e insistendo affinché Kiev abbandoni le ambizioni di entrare nella Nato: lo riporta Reuters sul sito citando cinque fonti.
Secondo i cinque attuali ed ex funzionari russi il Cremlino potrebbe ampiamente accettare di congelare il conflitto lungo le linee del fronte. Secondo tre fonti, potrebbe esserci spazio per una trattativa sulla precisa spartizione delle quattro regioni orientali di Donetsk, Luhansk, Zaporizhia e Kherson, parzialmente occupate dalla Russia.
CINA INVITA ALLA MODERAZIONE DOPO MOSSA PUTIN SUL NUCLEARE PECHINO
xi jinping vladimir putin vertice brics 2024 foto lapresse
(ANSA) - La Cina invita alla "calma" e alla "moderazione" dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha firmato il decreto che abbassa la soglia per l'uso di armi nucleari. "Nelle circostanze attuali, tutte le parti dovrebbero mantenere la calma ed esercitare moderazione, lavorando insieme attraverso il dialogo e la consultazione per allentare le tensioni e ridurre i rischi strategici", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian sulla vicenda, nel corso del briefing quotidiano.
SEUL, 'DA PYONGYANG ALTRI OBICI E LANCIARAZZI ALLA RUSSIA'
(ANSA) - La Corea del Nord ha fornito armi aggiuntive alla Russia per la sua guerra contro l'Ucraina, tra cui obici e lanciarazzi multipli. Lo ha riferito l'agenzia d'intelligence di Seul (Nis), in un'audizione parlamentare in merito alle relazioni tra Pyongyang e Mosca. "Con 11mila soldati nordcoreani in prima linea nel Kursk come parte dell'unità aviotrasportata e dei marines russi, è probabile che emergano vittime. Sono in corso sforzi per valutare operazioni specifiche e l'entità delle perdite subite del Nord", hanno precisato i vertici del Nis, secondo il resoconto di diversi deputati presenti alla riunione riportato dalla Yonhap.
vladimir putin e kim jong un a pyongyang 1
Nel briefing al Comitato parlamentare di intelligence, l'agenzia di spionaggio di Seul ha anche riferito che le truppe nordcoreane dispiegate in Russia nella guerra ucraina sono note "per aver partecipato solo parzialmente ai combattimenti". Allo stato, i soldati di Pyongyang assegnati al fronte del Kursk stanno ricevendo in prevalenza l'addestramento tattico e anti-droni.
Il Nis ha anche detto che la ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son-hui ha avuto "discussioni delicate" con il presidente Vladimir Putin e ha aggiunto che il leader Kim Jong-un potrebbe recarsi in Russia. Durante la sua missione all'inizio di novembre, Choe ha incontrato prima la controparte Serghei Lavrov e poi il capo del Cremlino. La sua visita è avvenuta in una fase in cui le tensioni sono salite con lo spiegamento da parte del Nord di migliaia di truppe in Russia a sostegno della guerra di Mosca all'Ucraina.
I PRIMI MISSILI USA SULLA RUSSIA DISTRUTTO UN DEPOSITO DI ARMI
Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”
La prima ondata di missili americani in mano agli ucraini si è abbattuta sul territorio russo nell’oscurità, devastando un grande deposito di munizioni. L’onda d’urto di questo attacco si è subito estesa all’intera Europa, trasmettendo la sensazione che un nuovo confine della guerra sia stato cancellato: crescono i timori di un allargamento del conflitto, recepiti persino dalle Borse che calano in tutto il Continente.
L’obiettivo dell’incursione ucraina è stato una sorpresa. Le indiscrezioni facevano ipotizzare che il via libera concesso dal presidente Biden riguardasse soltanto la regione di Kursk. Invece è stata colpita quella di Bryansk, più a nord e più vicina a Mosca.
La propaganda del Cremlino sostiene che l’assalto ucraino sia stato sventato: cinque missili Atacms a lungo raggio sarebbero stati abbattuti dalla contraerea; il sesto, pur intercettato, avrebbe provocato un incendio spento in fretta. Fonti del Pentagono hanno parlato di otto missili, due dei quali distrutti in volo.
ATTACCO UCRAINO SUL TERRITORIO RUSSO - 19 NOVEMBRE 2024
[...] Gli ordigni impiegati dagli ucraini hanno due tipi di ogive, entrambe utilizzate in questa operazione: una penetra nei bunker con oltre duecento chili di tritolo; l’altra contiene 950 bombe a grappolo che seminano morte su una superficie pari a cinque campi di calcio. Dati tecnici che fanno comprendere quanto possa essere stato distruttivo l’impatto sulla concentrazione di centinaia di tonnellate di proiettili russi.
Probabilmente il quartier generale di Kiev ha scelto di far esordire i missili statunitensi a Bryansk per un duplice motivo. Il primo è tattico. Nelle scorse settimane i russi hanno migliorato le difese delle loro basi nell’entroterra di Kursk [...]
Il secondo invece ha una valenza strategica. Ora il comando di Mosca deve fare i conti con il rischio che tutte le retrovie in un raggio di oltre 250 chilometri dal confine – la portata massima è di 300 – possano finire sotto tiro. La rete logistica deve essere riorganizzata, trasferendo in zone più sicure le scorte di armamenti e le caserme che riforniscono la prima linea: un’attività che potrebbe rallentare di parecchi giorni, se non settimane, l’offensiva per scacciare l’esercito ucraino dal Kursk.
Proprio per questo diversi analisti ritengono che gli attacchi saranno ripetuti: sono l’unico modo per permettere ai reparti di Kiev di riprendere fiato. Il presidente Zelensky preme per avere anche da Parigi e Londra l’autorizzazione a lanciare in terra russa pure gli Storm Shadow-Scalp, missili cruise che arrivano a distanze addirittura superiori con un apparato di guida che non può venire accecato dai russi. Ma ha altri ordigni con cui proseguire i bombardamenti in profondità: «L’Ucraina ha capacità a lungo raggio ha detto Zelensky - , ci sono droni di nostra produzione. Ora abbiamo Long Neptunes e Atacms». [...]
Dopo l’elezione di Trump, Mosca ha cambiato passo: l’offensiva è cresciuta d’intensità, sulle trincee e sui centri abitati. Sulle città piovono sempre più ordigni. Dodici civili, tra cui un bambino, sono stati uccisi ieri in un dormitorio di Glukhov, nel distretto di Sumy: erano famiglie sfollate. [...]
2. LO ZAR PROVA A FAR LEVA SULL’ANSIA OCCIDENTALE E A INFIAMMARE LA PROPAGANDA INTERNA
Estratto dell’articolo di Marco Imarisio per il “Corriere della Sera”
telefonata tra donald trump vladimir putin - vignetta by osho
Tutto come previsto. Ma con una scelta di tempo che meno casuale di così non potrebbe essere. Con la firma del decreto numero 991, «Le basi della politica statale nel campo della deterrenza nucleare», Vladimir Putin parla senza dire una parola. […]
La nuova dottrina, che sostituisce quella del 2020 la quale a sua volta riscriveva quella del 2010, era stata annunciata all’inizio della scorsa primavera, dopo una settimana ad alta tensione con l’Occidente. Per essere poi lasciata in naftalina. Fino a ieri mattina. Sette pagine in tutto, e una premessa benevola. «La Russia considera l’arma nucleare come (...) una misura estrema e obbligata, e intraprende tutti gli sforzi necessari per diminuire la minaccia nucleare e scongiurare un inasprimento dei rapporti interstatali capace di provocare conflitti militari di ogni genere».
vladimir putin vertice brics 2024 foto lapresse
Ma dopo le buone intenzioni, ecco le novità, già ampiamente anticipate a mezzo stampa. «In seguito all’insorgere di nuovi rischi e pericoli militari per la Russia», così spiega la Tass, l’agenzia di Stato incaricata di rendere note e spiegare le leggi appena approvate dal Cremlino, viene confermato il principio secondo cui la Russia può usare l’atomica in risposta ad un attacco contro sé stessa o la Bielorussia, avvenuto con l’impiego di armi convenzionali, a patto che minacci la sovranità e l’integrità territoriale.
Mentre prima si parlava di «minaccia all’esistenza stessa dello Stato», qui l’asticella viene abbassata fino a una più generica e sindacabile «minaccia critica».
VLADIMIR PUTIN DONALD TRUMP XI JINPING - MATRIOSKE
Con effetto immediato, l’aggressione di qualunque Stato appartenente a una coalizione militare contro la Russia e i suoi alleati, viene considerata come un’aggressione della coalizione intera. Anche un attacco da parte di uno Stato non-nucleare, vedi alla voce Ucraina, con la partecipazione o con il sostegno di uno Stato nucleare sarà considerato come un attacco congiunto e quindi passibile di una risposta nucleare.
L’opzione atomica è possibile anche in caso di «informazione veritiera» riguardo un lancio di missili balistici contro la Russia o su suoi obiettivi militari ubicati fuori dai suoi confini, e pure in presenza di «un’informazione attendibile» sul decollo in massa di «mezzi di attacco aereo» in territorio russo.
volodymyr zelensky donald trump
Il semplice dispiegamento da parte dell’avversario potenziale di sistemi e mezzi della difesa antimissilistica, di armi ipersoniche ad alta precisione, e di droni d’urto, può invece autorizzare il Cremlino a far scattare una eventuale deterrenza nucleare. Così come da oggi potrebbe essere sufficiente a raggiungere lo stato d’allerta nucleare anche la semplice progettazione e lo svolgimento di grosse manovre militari vicino ai confini e, lampante il riferimento alla Nato, «la formazione o l’allargamento delle coalizioni militari esistenti che avvicinano la loro infrastruttura alla Russia».
[...] Putin conosce bene qual è la grande paura dell’Occidente e di tutto il mondo. Il presidente sa anche che si tratta di una partita che non può permettersi di giocare, per assenza di risorse. Ma la scelta di sbrinare un decreto pronto da mesi non è solo rivolta al mondo esterno.
VLADIMIR PUTIN - DRONI MILITARI
Dopo la notizia giunta venerdì dagli Usa, l’opinione pubblica russa, soprattutto quella televisiva, ha subito gonfiato i muscoli dell’orgoglio patriottico. I talk show serali del lunedì hanno toccato vette altissime. «Bastano tre missili ben piazzati e l’intera civiltà britannica crollerà e sarà distrutta per sempre» ha detto un esperto militare sul primo canale di Stato, mostrando una cartina con tutte le capitali e luoghi sensibili d’Europa potenzialmente raggiungibili dai missili del suo Paese, per poi concentrarsi sul «nemico principale», ovvero il Regno Unito.
VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN
[...] Putin non poteva parlare, ma doveva dare una risposta. «L’uso dei missili può essere ora qualificato come aggressione dei Paesi del blocco Nato contro la Russia. Questa è già la Terza Guerra Mondiale. Forse il vecchio Biden ha deciso davvero di lasciare la vita in bella maniera portandosi dietro una buona parte dell’umanità». Firmato Dmitry Medvedev, [...]
MEME TIME - VOLODYMYR ZELENSKY DONALD TRUMPJOE BIDEN E ZELENSKY
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