“ZULU DELLA FORESTA”; “BINGO BONGO”; “COGLIONE” – DUE MAESTRE DI UN ASILO DI ASTI SONO ACCUSATE DI MALTRATTAMENTI AGGRAVATI NEI CONFRONTI DEGLI ALUNNI – LE DUE, CHE SONO STATE SOSPESE, AVREBBERO PICCHIATO, UMILIATO, INSULTATO (ANCHE CON FRASI RAZZISTE) I RAGAZZINI. UNA DI LORO AVREBBE ANCHE INDEBITAMENTE MANGIATO I PASTI PREPARATI DAI GENITORI PER I LORO PICCOLI – UNA DELLE DUE INSEGNANTI NEGA LE ACCUSE E SI DIFENDE: “CHIAMARE ZULU UN BAMBINO AFRICANO NON È UN INSULTO, C’ERA ANCHE UNA CANZONE…”

Estratto dell’articolo di Massimiliano Peggio per "La Stampa"

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«Chiamare zulu un bambino africano non è un insulto, c’era anche una canzone. Non se la ricorda? Comunque con l’insegnamento ho chiuso, non si può più dire niente a scuola che subito ti mettono in croce». La maestra Beatrice, insegnante da quarant’anni, è convinta di non aver fatto nulla di male.

«Nessuna violenza sui bambini: esagerazioni. Meno male che ci sono i filmati, sono a mia difesa. Si vede giusto qualche rimprovero, modi spicci per fare stare calmi i più agitati». E la sua collega? Monica? Che mangiava a quattro ganasce i pasti preparati dai genitori per i loro piccoli? Un giorno ha ingurgitato tutti i budini dei bambini.

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«Fatti suoi, non entro nel merito. Di certo io non ho mai preso i pasti dagli zaini». Sono maestre e socie nell’asilo paritario «L’alberto dei Ragazzi» di Asti. Entrambe sono indagate dalla procura per maltrattamenti aggravati su minori. Tutt’e due sono state sospese per un anno dall’insegnamento con provvedimento cautelare del Gip. […]

 Per settimane, i carabinieri del comando provinciale di Asti hanno tenuto sotto controllo le due educatrici, osservando le loro lezioni attraverso le telecamere nascoste in classe. Sono state le mamme a segnalare alcune anomalie. Come nel caso di un bimbo tornato a casa con una piccola ferita. […] «Quella maestra - ha detto la donna ai carabinieri mi ha riferito che mio figlio ha sbattuto accidentalmente mentre lei lo stava rimproverando per aver disturbando un compagno. Ma mio figlio ha dato un’altra versione dei fatti».

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Quale? «La maestra lo ha colpito con una scopa al capo mentre era in bagno. In altre occasioni il bimbo è stato chiuso in bagno per punizione». Da qui l’avvio delle indagini, alimentate anche da altre querele di genitori per gli stessi sospetti. Le telecamere hanno documentato una serie di episodi avvenuti nell’aprile scorso. Stando alle accuse, un giorno la maestra Beatrice avrebbe dato un pugno con le nocche sulla testa di un allievo. Si tratta di un bimbo di origini straniere, radici africane. […] Le frasi che riceve sono pesanti.

«Mettiti bene sotto il tavolo, zulu». «Non si mangia con le mani, sei uno zulu della foresta», dice la maestra Beatrice. La maestra Monica, stando sempre alle accuse della procura, rincara la dose. «Ti do una sberla e ti faccio saltare le cervella». Non male per un asilo. E poi insulti a raffica indirizzati ad altri bambini, ancora a sfondo razziale. «Bingo Bongo».

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«Smettila, se no ti sbatto immediatamente dai topi». «Sei un asino brutto». «Demente», «tonto», «coglione». Sono tutti bambini dai tre ai cinque anni. E poi c’è l’ossessione per il mangiare. Un giorno le telecamere dei carabinieri riprendono la maestra Monica prelevare del cibo dall’immondizia e porgerlo a una bambina. In altre occasione viene filmata a mangiare direttamente dai contenitori dei bambini, prima di distribuirli per il pranzo.

[…]Tra gli episodi documentati dai carabinieri ce n’è uno che sa di umiliazione. La maestra Monica, dopo aver tolto il pannolino a una bambina, l’avrebbe lasciata nuda per un po’ di tempo in mezzo alla classe, nell’imbarazzo totale dei compagni.

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Le due maestre, interrogate dal Gip, sono rimaste in silenzio. Si sono avvalse della facoltà di non rispondere. «Non ho fatto nulla di male, vedrà come finiranno le indagini» ripete decisa la maestra Beatrice. Per la giustizia risulta che lei abbia già un piccolo precedente a suo carico, con l’accusa di abuso di mezzi di correzione. […]