giuseppe cruciani
Giuseppe Cruciani per “Libero Quotidiano”
Per l'editto bulgaro di Berlusconi venne giù il mondo, adesso che il diktat viene dal presidente della Camera Boldrini tutti zitti e chissenefrega. Tanto stiamo parlando di Paola Perego, mica della libertà d' informazione. È meno chic prendere le difese della conduttrice piuttosto che farsi paladini di Michele Santoro, Luttazzi ed Enzo Biagi vessati dal Cavaliere Nero. La Perego va buttata al cesso e trattata come una povera derelitta che ha trattato le donne come oggetti, gli altri invece sono martiri del Novecento. Che schifo.
LAURA BOLDRINI
Nessuno si scandalizza che Laura Boldrini, evidentemente impegnata come non mai a espletare le sue funzioni istituzionali, si sia preoccupata di intervenire personalmente per bastonare un programma televisivo in onda il sabato mattina su Rai1 accusando la presentatrice e i suoi autori di incitare addirittura alla violenza solo per aver parlato in maniera leggera delle ragazze dell' Est Europa paragonate a quelle di casa nostra.
Generalizzazioni e luoghi comuni, certamente. Ma come se ne possono ritrovare in altri cento programmi della televisione di Stato e non solo. Roba da matti. Rileggiamo le deliranti frasi della Boldrinova: «Guardando questo programma la società sembra avere fatto un passo indietro di un secolo»; «È ancora più grave che sia avvenuto nel servizio pubblico»; «Con una lista del genere non si fa altro che proporre stereotipi sorpassati da decenni, si rende la donna un oggetto e da questo alla violenza il passo è breve».
PAOLA PEREGO PARLIAMONE SABATO
Cosa c'entrino ammazzamenti e violenze nei confronti delle donne con il salotto ciarliero della Rai lo sa solo la Boldrini, fatto sta che l' ordine è stato eseguito e il programma cancellato. Così, ieri, ebbra di questo successone la stessa Boldrini (diventata presidente della Camera senza aver mai preso un voto dagli elettori grazie al Porcellum dichiarato incostituzionale e grazie a Pierluigi Bersani, poi defenestrato dalla leadership del Pd) poteva annunciare con magno gaudio: «L'elenco grida vendetta. La Rai ha fatto bene, era l'unica cosa che si poteva fare».
PAOLA PEREGO LUCIO PRESTA
Far chiudere un programma: l'unica cosa che si poteva fare. Così dall' editto bulgaro si è passati nel 2017 all' editto di Montecitorio, in nome della dignità della donna raccontata come la Boldrini non gradisce. Sarebbe anche comico, se non fosse invece tremendamente serio il problema di una signora che dall' alto del suo scranno giudica i palinsesti televisivi come fosse roba sua. E non è la prima volta.
Purtroppo la terza carica dello Stato, invece di limitarsi a tagliare i nastri e a parlare il meno possibile (come giustamente fa l' uomo del Quirinale), si è da tempo autoproclamata custode dei diritti delle donne, degli extracomunitari e della pubblica decenza. È ormai arcinota la sua campagna sui nomi al femminile, che persino l' ex presidente Napolitano ebbe a definire orribile e abominevole.
parliamone sabato paola perego e le donne dell est 5
E ogni volta che una donna viene uccisa da un uomo, forte si alza la sua voce per invocare pene massime e severe, nel nome del femminicidio. Mentre il Paese attende ancora trepidante la risposta che Facebook darà alla campagna boldriniana per un web libero dall' odio e dal razzismo. Fra tante chiacchiere, la pasionaria delle donne un effetto concreto l' ha prodotto: cacciare una donna dal piccolo schermo. Evviva, l' onore delle femmine italiane è finalmente salvo.