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(LaPresse) "Lei è uno stupido". Massimo D'Alema se la prende con Marco Damilano, vicedirettore de l'Espresso, durante la puntata di giovedì sera di Piazza Pulita. A scatenare il nervosismo dell'ex premier l'accusa di aver fatto cadere il governo Prodi nel 1998.
prodi, dalema e monti
"Renzi dice che lei è quello che l'ha ucciso", spiega Damilano. "E lei lo ripete come un pappagallo", la replica di D'Alema che dopo qualche minuto si scusa. "Mi spiace di averla tratta in modo inappropriato ma lei è un conservatore di leggende del passato".
Volano scintille a Piazzapulita con Massimo D'Alema alle prese con il vicedirettore dell'Espresso, Marco Damilano, che l'ha punzecchiato finché Baffino non ha perso il controllo. Il giornalista aveva già irritato non poco l'ex premier quando gli ha ricordato del think tank creato a metà anni '90, un gruppo che poteva vantare personaggi come Fabrizio Rondolino, Claudio Velardi, Matteo Orfini: "Tutta gente che oggi è diventata renziana - gli ha ricordato Damilano - Non si sente un po' responsabile per aver creato politicamente Matteo Renzi?". D'Alema tiene la barra salda e risponde solo un po' piccato: "Per questo lo combatto tutti i giorni, per rimediare all'errore fatto".
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Il confronto degenera in pochi scambi, è bastato che Damilano azzardasse un paragone proprio con Renzi, per D'Alema ai limiti della blasfemia: "Io ero cronista nel 1998 e me lo ricordo quando lei disse a Romano Prodi: 'Stai sereno...". D'Alema a quel punto attacca: "Lei è uno stupido... e anche bugiardo". Così Baffino è partito con una filippica che perseguiterà il malcapitato Damilano per diverse notti. Pochi minuti dopo, il giornalista dell'Espresso appare davanti alle telecamere ancora provato, pallido in volto, nel vano tentativo di riprendere coscienza.
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