kevin lidin
Si chiamava Kevin Lidin, giocava per la Paganese, poi vinse i playoff nel 2019 con il Pisa. Ora fa il monaco buddista in Thailandia. Dalla Serie C italiana alla crisi mistica è un attimo.
In realtà Lidin, svedese, si è ritirato nel 2021 a causa dei troppi infortuni, e si è recato in Thailandia per lavorare come istruttore di yoga a Ko Phangan. Lo racconta Marca. “Ho iniziato a chiedermi cosa sia la felicità e quale sia lo scopo della vita”.
Lidin ha rinunciato all’alcol e ha abbandonato il consumo di “prodotti facili” come i social network o cibi malsani, alla ricerca della “vera felicità”. “La maggior parte delle persone non si chiederà mai quale sia lo scopo della vita; coloro che lo fanno spesso credono che essere finanziariamente liberi o famosi li renderà felici”.
kevin lidin
Però poi diffonde il suo messaggio su Instagram, dove ha quasi 11.000 follower. “Dopo aver studiato la scienza della felicità, essere diventato monaco e aver praticato lo yoga, ho trovato la risposta a cos’è la felicità. Ho imparato come ottenerla e come mantenerla. Fino a quando non sono diventato monaco, non avevo veramente capito l’importanza di dare agli altri. Quando dai a qualcuno, e viene dal tuo cuore (senza essere forzato) e il destinatario accetta il dono e lo apprezza”.
Lidin scrive su Instagram che “i monaci ricevono cibo e in cambio ricevono una benedizione o un insegnamento. Senza questo, i monaci non hanno cibo. Ricevere cibo da persone che vivono una vita molto semplice era difficile… Molti occidentali non praticano la donazione. Perché pensano che la felicità sia il denaro e le cose materiali. E regalarlo sarebbe come regalare felicità. Per questo ci aggrappiamo alle cose, vogliamo sempre di più e non doniamo”.
kevin lidin
Il consiglio principale di Kevin Lidin per essere felici è “non prendere la vita troppo sul serio” .
E poi ci sono tre “comandamenti” da tenere sempre a mente:
1. Sei l’unico responsabile della tua felicità.
2. Non esiste relazione più importante di quella che hai con te stesso.
3. Non incolpare gli altri per le tue reazioni. La rabbia, la disperazione e la frustrazione non vengono mai dall’esterno.