Andrea Marinelli per il Corriere.it
James Wersick
Per decenni James Wersick è stato uno degli elettricisti più apprezzati e ricercati dei sobborghi di Washington. Entrato in un programma di apprendistato appena terminato il liceo, sul finire degli anni Sessanta, in poco tempo aveva ottenuto la licenza di elettricista e sul passaparola aveva costruito il suo piccolo impero, operando a lungo nelle case dei ricchi fra le cittadine di Potomac e Bethesda, in Maryland.
«Solo a Potomac avrò lavorato in almeno 200 case, mi lasciavano da solo, a volte anche con i loro bambini», ha raccontato nelle scorse settimane al giudice che lo ha condannato a cinque anni di reclusione per rapina. Già, perché quando ha superato i 60 anni e il lavoro ha cominciato a scarseggiare, Wersick si è messo a rapinare banche per sopravvivere, sei nell’arco di otto anni, per un bottino complessivo di 52.334 dollari.
«A un certo punto il telefono ha semplicemente smesso di suonare», ha provato a giustificarsi in aula con il giudice David Boynton. «Ogni tanto sopraggiunge la disperazione». Bisognoso di soldi, un po’ per sopravvivere e un po’ per curare alcuni malanni cronici, nel 2012 Wersick prese di mira la sua prima banca a Potomac, la filiale della M&T su River Road, a un incrocio trafficato della strada a scorrimento veloce che porta fino al quartiere di Georgetown, nella capitale.
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Entrò vestito con una giacca bianca con il cappuccio, una maschera da mimo, un ombrello e una pistola in mano, uscì con 3.444 dollari. «Feci solo quello, e riuscii a tirare avanti per un po’», ha raccontato al detective Jose Guzman durante l’interrogatorio.
Un paio d’anni dopo, a inizio 2014, colpì in una filiale di Capital One a Bethesda, portando via 22.150 dollari, e neanche un anno più tardi rapinò un’altra banca M&T a Kensington, stavolta con indosso un passamontagna nero e ottenendo un bottino di 12.769 dollari: i soldi, sostiene, servivano giusto a pagare le spese e a portare avanti la sua impresa.
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«Non che sia una grande scusa», ha ammesso, «ma non cercavo la fama né avevo intenzione di andare in pensione». Fece altri due colpi, poi per quattro anni si tenne lontano dalle banche. Continuava a lavorare, ha raccontato il Washington Post, ma intanto l’età avanzava e le sue condizioni di salute - il diabete, una colite ulcerosa, le ginocchia scricchiolanti - peggioravano.
Un giorno, mentre cercava di raggiungere una trave nell’attico di una casa di Potomac, cadde e sfondò il pavimento, un incidente che mandò in frantumi la sua reputazione. «Se c’è una cosa da sapere sulla gente di Potomac», ha sibilato in tribunale, «è che finché va tutto bene sono brave persone. Ma se succede qualcosa non perdonano, non sono molto educate».
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Come se non bastassero la salute precaria e la crisi lavorativa, è arrivata poi la pandemia, che lo ha lasciato a secco e lo ha spinto a provare un ultimo colpo. La mattina del 4 agosto 2020 Wersick si è svegliato affamato - aveva mangiato giusto un sandwich al tonno il giorno prima - e con tre settimane d’affitto arretrato ancora da saldare, ma mancavano 15 giorni all’arrivo dell’assegno della previdenza sociale.
Così, con il volto coperto da una mascherina chirurgica e in mano una pistola, è entrato in una filiale della banca Pnc a Potomac, sempre su River Road, un minuto a piedi dalla M&T in cui la sua carriera di rapinatore era cominciata otto anni prima: non ha fatto in tempo a uscire con 7.717 dollari in una borsa che l’agente Mark Gribble della polizia locale lo ha fermato sul marciapiede di fronte all’istituto, arrestandolo. «Sono un cliente», ha provato a dire, ma i suoi folti baffi bianchi e l’età avanzata non sono bastati a scagionarlo: oltre alla sacca piena di banconote aveva la pistola e tre coltelli.
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Era la sesta rapina in otto anni, la prima andata male: Wersick le ha ammesse tutte ma, dopo aver stretto un accordo con gli agenti, si è dichiarato colpevole soltanto dell’ultima, per la quale è stato condannato. «Non ero innocuo, minacciavo le persone», ha ammesso nel corso degli interrogatori, rivelando di aver sempre usato una vecchia Walther PP tedesca, una pistola semiautomatica calibro 6,35 arrugginita e che neanche funzionava.
Qualche settimana fa, a 72 anni, Wersick ha ricevuto la condanna ed è entrato in carcere: oggi è uno dei detenuti più anziani del Maryland - appena 230 delle 17 mila persone in carcere nello Stato hanno più di 70 anni - e ha promesso al giudice che insegnerà il suo mestiere ai ragazzi più giovani rinchiusi con lui nella prigione della contea di Montgomery, per convincerli a restare lontani dalla strada.